Capitolo 4

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«Luca, giusto?» dico ricordandomi di lui

«Si, Celeste, mi pare» dice sorridendo e grattandosi la nuca sperando di non sbagliare il nome.

Annuisco e sorrido rassicurante, mentre lui tira un sospiro di sollievo facendomi scoppiare a ridere.

«Pensa a quant'è piccolo il mondo» dice indicandoci per rompere la tensione che si stava per creare.

«Beh, effettivamente» sorrido pensando a quante probabilità ci sono nel mondo che succeda a qualcuno

«Ti dovrei dire una cosa che l'altra volta, non sono riuscito a dirti»

Lo guardo stranita pensando a cosa voglia dirmi.

«Dimmi pure» aspetto ansiosa.

«Beh... sei bellissima» a queste parole arrossisco diventando più rossa di un pomodoro maturo se è possibile.

«Che ci fai qui?» chiedo per cambiare discorso

«Sto aspettando mio fratello, sono venuto qui con mio padre per vari motivi e lui ci sta raggiungendo. Tu invece?» dice sorridendo

«Sono semplicemente venuta ad accompagnare mia zia.» faccio una risatina nervosa.

«Io, ora dovrei andare. Mi ha fatto molto piacere riincontrarti. Mi devo sdebitare per il disturbo recato l'altra volta, quindi, cosa posso fare?» chiedo scrocchiando le dita, cosa che faccio quando sono in imbarazzo. Insomma potevo dire qualcosa di più decente ma il mio disagio col parlare con persone che non conosco bene è alle stelle.

«Inizierei con il farmi dare il tuo numero. E comunque non devi sdebitarti o altro.» mi sorride porgendomi il suo telefono

Digito il mio numero e gli passo il cellulare.

«Aspetto un tuo messaggio allora» gli dico salutandolo con la mano allontanandomi da lui

«Stanne certa di riceverne uno allora» ricambia il saluto e gli sorrido contenta di questa giornata.

Mentre apro la porta di casa mi rendo conto di non avergli chiesto una cosa. Il cognome. Se lui non mi dovesse scrivere... Almeno avrei potuto cercarlo su Instagram e scrivergli io, o almeno seguirlo.

Disperata chiamo Zoe, che incredula inzia a sclerare.

E quindi dopo avermi ripetuto di essere una rincoglionita più volte agganciamo e guardo un film per distrarmi dalla mia stupidità.

Rido per tutta la durata di "Ghost Movie" e appena finito il film mia madre torna a casa.

«Ciao mamma» dico sorridendole per poi abbracciarla

«Ciao tesoro» ricambia l'abbraccio per poi mettere il cappotto nella cappottiera.

«Come mai sei così sorridente?» mi chiede sorridendo anche lei, andando nella sua stanza.

«È una storia un pò lunga» dico grattandomi la mano

«Beh, ascolto quelle dei miei clienti per lavoro quindi perché non dovrei aver voglia di ascoltare quelle di mia figlia?» dice dandomi un bacio in fronte

«Ok, allora... Hai presente quando sono andata da papà gusto?» lei annuisce e mi fa segno di continuare

«Il giorno in cui sono tornata l'hanno chiamato a lavoro d'urgenza, quindi mi ha detto di prendere un taxi per andare all'areoporto. Ma ha dimenticato di lasciarmi i soldi, quindi sono dovuta andare a piedi» mia madre mi interrompe e và su tutte le furie.

«Perchè non me l'hai detto prima? Che irresponsabile che è! Sapevo fosse distratto ma non così tanto!» dice velocemente.

«Ok, hai ragione. Ma chiamerai anche me irresponsabile tra qualche secondo» dico guardando per terra.

«Che hai fatto?» chiede preoccupata

«Mentre andavo in areoporto a piedi, ha iniziato a piovere e un ragazzo mi ha offerto un passaggio e l'ho accettato...»

«Beh, sei ancora qui, e non penso ti abbia violentata o altro se stai raccontando l'episodio con un sorriso. Quindi penso tu abbia fatto bene ad accettare il passaggio, anche se è un po' da irresponsabili.» dice accarezzandomi la schiena con una mano, ed io arrossisco non essendomi accorta di star sorridendo.

Continuo a volerti ancora || LDADove le storie prendono vita. Scoprilo ora