Capitolo 8

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Trevor's pov

La vedo allontanarsi da me. È testarda come un mulo questa dannatissima ragazza. Aveva ragione a dire che siamo come due calamite, ma entrambi portiamo lo stesso segno e non facciamo altro che respingerci. Esco dall'acqua perché immagino che quella squinternata ora pensi di poter tornarsene tranquillamente a casa da sola all'una di notte completamente fradicia a Novembre e per di più con le tette in bella vista da miss maglietta bagnata. E poi si crede davvero così superiore e intelligente, ci rendiamo conto?

La chiamo mille volte per nome ma non si gira. Fanculo, esco a petto nudo incurante come del freddo. Mi viene da pensare che a questo punto siamo pazzi da legare entrambi.

‹‹Quando dico che ti devi fermare tu ti fermi, hai capito? ›› urlo a un centimetro da quelle labbra che ho così voglia di mordere e che prima stavo facendo mie.

‹‹Ah davvero? Non sei il mio padrone Trevor! Hai un qualche diritto non scritto da avanzare su di me di cui non sono a conoscenza? ›› Dio quando fa così la saccente le stringerei il collo e me le chiuderei la bocca, me la dovrei scopare e basta. 

Sfogo la mia frustrazione battendo un pugno al muro contro cui la blocco. ‹‹Sei proprio una spina nel fianco Forbes. Porta il tuo culo suscettibile in macchina, non ti lascio tornare da sola e conciata così alla festa››

‹‹Ah no e se io volessi tornare alla confraternita? ››

‹‹Te lo puoi scordare miss maglietta bagnata›› rispondo facendo trasalire una punta di gelosia totalmente immotivata. Non voglio che la guardino o che pensino anche solo l'1% delle posizioni in cui sto immaginando di averla.

Istintivamente si copre in modo ridicolo tanto da farmi alzare gli occhi al cielo. Fa tanto la timida quando fino a 5 minuti fa era a cavalcioni su di me.

‹‹In ogni caso non puoi riaccompagnarmi a casa. Sono venuta con Alicia in macchina perciò devo tornare con lei››.

‹‹La tua amichetta ci stava dando dentro con Lucas quando sono uscito a cercarti. Non credo che la rivedrai prima di domani mattina›› mentre pronuncio questa frase vorrei mordermi la lingua da solo e lei se ne rende conto.

‹‹Sei uscito a cercarmi e perché? ›› è un sorrisetto quello che vedo su quel faccino d'angelo?

"Non lo so Emily perché? Perché sei un fottuto schianto e da giorni non penso ad altro che a quanto staresti bene dentro al mio letto? ›› arrosisce. Un altro punto per me.

‹‹Sei patetico Trevor›› si libera dalla mia stretta e sale in macchina sbattendo la portiera. 

La seguo a ruota ma non le voglio dare la soddisfazione di avere l'ultima parola ‹‹Sarò anche patetico, ma dolcezza tu non sei da meno. Fino a 5 minuti fa ti piaceva strusciarti su di me e ora stai facendo la squinternata›› affermo inclinando la testa nella sua direzione tanto quanto basta da avere nuovamente una visione in 3D del suo tatuaggio.

Mi spinge via la testa e accende la radio, fregandomi un'altra sigaretta dal vano porta oggetti.

‹‹Dovrai pagarla quella sigaretta non te l'ho mica offerta! ››

‹‹Facciamo che è la ricompensa per non averti denunciato per tutte le volte che mi hai caricato sulle tue spalle contro il mio volere›› ribatte con aria di superiorità, leccandosi l'angolo superiore della bocca. Lo sta facendo di proposito per farmi impazzire questa donna.

‹‹Per te ci andrei volentieri in prigione, ragazzina. Tieni mettiti una felpa, non voglio che le foto delle tue tette finiscano dappertutto›› le porsi una delle mie felpe dimenticate nei sedili posteriori. 

SECRETSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora