Capitolo 34

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Trevor's pov

Era così bello averla lì, accanto a me, ancora una volta. Come se non fosse passato poi così tanto tempo dall'ultima volta che i nostri corpi giacevano a un millimetro di distanza. Eravamo sdraiati l'uno a fianco all'altro e i nostri occhi non smettevano di fissarsi.

"Vuoi farmi perdere la scommessa Forbes?" chiedo divertito.

"Te l'avevo detto che non avrebbe funzionato mister so tutto io, non dormirò" mi ribecca con il  suo solito tono saccente.

"Ne verrà comunque fuori qualcosa di buono" ammisi abbassando lo sguardo, indugiando per un po' sulle sue labbra con il mio pollice. Sento il suo respiro accelerare tanto da obbligarla a sdraiarsi a pancia in su per distogliersi dal mio tocco.

"Non farlo" ordina, tirando su con il naso e scuotendo il capo.

"Che cosa?" chiedo retoricamente con voce roca. La desideravo troppo. Emily finalmente era nel mio letto con uno dei suoi vestiti quasi inesistenti: come potevo ignorare l'effetto che ancora mi faceva?

"Lo sai" ribatte lei accusatoria.

"No, non lo so" rispondo ergendomi sopra di lei.

"No! Io non lo so" strilla dandomi uno spintone che per la sorpresa mi fa perdere l'equilibrio e mi rimette spalle al materasso. 

"Che ti prende?"

"Io non lo so Trev. Prima mi vuoi, poi mi ami, poi sparano e tu sparisci dalla mia vita, poi fai lo stronzo non appena un qualsiasi altro ragazzo si avvicina a me e poi fai il premuroso e il carino portandomi qui con una scusa solo per scopare in nome dei vecchi tempi?"

"Pensi questo davvero?"

"Tu cosa penseresti?"

"Credi sia facile per me, eh?" rispondo bloccandole le braccia contro la porta del bagno. "Credi sia facile sapere che ti hanno sparato per colpa mia? Che non dormi a causa mia? che ti imbottisci di quella merda di antidolorifici a causa mia? Del fatto che a causa mia non ballerai mai più, la sola cosa a cui tieni al mondo dopo la tua famiglia? Dovrei stare bene vero sapendo che la tua vita è rovinata a causa mia? Credi che abbia fatto lo stronzo? Avrei rotto il naso a tutti i cazzo di ragazzi che ti si avvicinavano Forbes. Tu non ti rendi conto di quanto tu sia bella ed ora che non sei più mia chiunque sta scommettendo su chi sarà il primo a consolarti dopo che quel puttaniere di Trevor ti ha scaricata, lo sai? Allora tu vhe sai sempre tutto dimmi come cazzo dovrei fare a non avere il sangue che mi ribolle costantemente nelle vene? Dimmi come dovrei fare a non essere sempre combattuto tra la voglia di scoparti contro qualsiasi superfice e quella di starti il più lontano possibile perchè ho saputo solo rovinarti l'esistenza" non me ne ero reso conto ma stavo urlando forse più a me stesso che a lei. Lascio la presa e la libero dalla mia stretta per paura di averla spaventata. 

Ma Emily non era affatto spaventata da me. Dalla sua bocca esce solo una frase: "Questo. Dovresti fare questo. E l'avresti dovuto fare tempo fa." Si toglie il vestito lasciandomi come pietrificato. E' completamente nuda di fronte a me. Perdo la testa e la premo nuovamente contro la porta, facendo aderire il mio corpo al suo, sentendo crescere l'erezione nei miei pantaloni. 

"Non credo di potermi fermare, piccola strega"

"Nessuno ti chiede di farlo" ansima lei provocante. 

"E' sbagliato"

"Forse, ma adesso sembra la cosa più giusta del mondo" sussurra mordendomi il labbro inferiore. la mia mano si fa strada all'istante fra le sue cosce e mi rendo conto da quanto aspettasse questo momento. Entro piano per godermi ogni istante, ma lei non ne vuole sapere di aspettare. Mi spoglia freneticamente e cerca di spingermi verso il letto. 

"Piano signorina, non sai quant'è che aspetto di averti di nuovo, voglio godermi ogni secondo" la torturo chiudendole i polsi sopra la testa con una mano per poi sdraiarla sul pavimento

"Sei diventato più cattivo. Mi piace" ammicca aprendo le gambe e mettendo a dura prova il mio autocontrollo. 

"La devi smettere, cazzo, non hai idea di quanto tu possa essere sexy"

"Sei tu che hai sempre avuto un pessimo autocontrollo Thompson"

A quell'ennesima frase impertinente non resisto. Recupero un preservativo e in un secondo siamo l'uno dentro l'altra. Le mie mani percorrono le curve del suo corpo senza stancarsi mai. Le nostre bocche si cercano e baciamo ogni centimetro di pelle che troviamo libero. 

Con uno scatto la faccio salire sopra di me. "Visto che sei tanto audace ultimamente voglio che ce l'abbia tu il controllo adesso". 

Sorride maliziosa e inizia a muoversi con un ritmo sempre più incalzante fino a quando "Trev non ce la faccio più io sento che.."

Sapevo benissimo cosa sentisse, non aspettavo altro: con ultimo colpo di bacino le permetto di inondare il pavimento dei suoi umori. Vederla esplodere di piacere mi dà il colpo di grazia e crollo qualche secondo dopo di lei. 

Siamo entrambi ansimanti, stesi vicini fronte al soffitto. Non sapevo cosa dire.

"Però, ti sono proprio mancata" afferma rompendo il silenzio.

Scoppio a ridere di gusto. "Non ti sei pentita?"

"Scherzi? Il miglior sesso della mia vita"

"Mh, ora mettiti a letto, dormi" rispondo facendomi serio. 

"Cosa c'è? Ti sei pentito tu?" chiede tirandosi su a sedere. 

"Per niente, ho solo paura che domani mattina la penserai diversamente"

"Trevor sei tu che mi ha lasciata, io non ho mai smesso di amarti" ammette seria.

"Nemmeno io"

"E allora perchè continuiamo così? Perchè non tornare insieme?"

"Perchè no è sano per te"

"E fare questo sapendo che non saresti tornato con me invece andava bene?"

Non sapevo cosa rispondere. Ero ancora convinto del fatto che senza di me avrebbe potuto trovare una felicità normale perchè le nostre montagne russe non potevano andare bene per sempre. Ma al tempo stesso sentivo che sarebbe stata l'unica donna che avrei mai potuto desiderare al mondo. 

Emily coglie il mio tormento come un insulto. 

"Vai al diavolo Trevor. Tu e il tuo cervello del cazzo. Stavolta è chiusa sul serio" sbraita rivestendosi di tutta fretta per andarsene via, senza che io la fermi perchè forse sta decidendo la cosa migliore per se stessa per la prima volta nella sua vita. 


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