Capitolo 36

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Emily's pov

L'odore degli scatoloni di cartone non mi era mai piaciuto: sapeva di addii, ma questa volta c'era una goccia di speranza. Erano tante le volte in cui mi ero trasferita in questi venti e poco più anni di vita che non si potevano contare sulle dita delle mani. 

Avevo impacchettato tutto con cura, mancava solo un giorno in fondo alla mia partenza e l'ansia incominciava a crescere. Avevo dedotto che Tyler stesse riuscendo a mantenere la sua promessa perchè non avevo ricevuto nessuna notizia da Trevor, anche se una piccola parte di me temeva che in realtà lui sapesse tutto e pensasse che in fondo lasciarmi andare per sempre sarebbe stata la scelta più saggia, o peggio, che non gliene importasse affatto. 

"Em, ti voglio bene, sei mia sorella, ma non porterò i tuoi scatoloni da solo. Alza il culo e dacci una mano" esclama Alex ansante mentre fa avanti e indietro da camera mia verso il furgone. 

"Arrivooo, mi stavo riprendendo un secondo, mamma mia come siamo burberi" rispondo colpendolo leggermente sulla spalla. Lui per tutta risposta prende e mi abbraccia. 

"Mi mancherai rompiscatole!" sbuffa stampandomi un bacio sulla fronte. 

"Anche tu, ma almeno qui avrai Ali!" sussurro ammiccando senza farmi sentire da lei.

"Hai ragione" ribatte lui fissando Alicia con occhi sgranati mentre lei è tutta intenta a capire come sistemare tutte le nostre foto, album e magliette ricordo. Era così buffa e tenera con quella sua mezza coda  ad incorniciarle il volto. Lei e mio fratello erano proprio perfetti insieme: ero sicura che la mia assenza li avrebbe aiutati a solidificare il loro rapporto pazzo e che fra due anni al massimo mi avrebbero sfornato un marmocchio tanto si continuavano a mangiare con gli occhi e non solo! Ad ogni festa a cui eravamo andati assieme nel giro di un'ora né l'uno né l'altro si trovavano più e ricomparivano magicamente separati allo stesso momento. Non definire totalmente il loro rapporto li aiutava a viverlo più serenamente quindi perchè forzarli o fare domande?

"Toc toc, si può?" si annuncia Tyler comparendo sull'uscio. 

"Ciao Ty, entra pure! Come stai?"

"Ahhhh un vero schifo te ne stai per andare davvero allora, se solo lasciassi che.."

"Allora Ty, perchè sei qui"

"Volevo invitarti, anzi già che ci siamo, invitarvi a una festa. Cioè oddio non è proprio una festa...Andiamo al club44 a festeggiare il mio compleanno stasera, niente di che"

"Ma è il tuo compleanno auguri! E me lo dici adesso? Non riuscirò mai a farti un regalo in sei ore"

"Proprio per quello l'invito è all'ultimo. Ci pensano i miei genitori con i loro sensi di colpa a riempirmi di cose. Io vorrei solo passare una sera con i miei amici a bere e divertirci, allora venite?

"Contaci!" esclamo abbracciandolo.

"Bene a stasera" conclude dopo l'abbraccio per congedarsi.

"Ma Em, tu domani mattina presto hai il volo"

"Oh non fa niente, prenderò un taxi da lì tanto tutte le mie cose saranno spedite. Porterò giusto uno zainetto per il cambio e i documenti" rifletto. Non volevo perdermi quella serata per nulla al mondo. Era l'ultima sera con tutti loro e l'ultima in cui avrei mai più visto Trevor. 

"E a Trevor l'hai detto" chiede Alex. Mi gelo: di tutto avrei pensato ma mai che potesse farmi proprio lui una domanda del genere. 

"No" rispondo laconica. 

"Perchè?" domanda visibilmente confuso 

"Non ce n'è bisogno, è finita"

"Quindi Tyler il deficiente lo può sapere e Trevor no?"

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