Capitolo 19

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Trevor's POV

Finalmente si è addormentata, non ne potevo più. Non ha voluto mangiare. Quando litighiamo è un fottutissimo uragano di parole. È tremendamente orgogliosa e testarda, perché per una volta non scende da quel piedistallo e prova a mettersi nei panni altrui? Non si è chiesta perchè abbia accettato un lavoro tanto pericoloso e meschino? Mi accusa di essere un mostro e probabilmente ha ragione, ma lei è un'egoista e non sa vedere al di là di se stessa. Vede solo il suo dolore e se ne frega di quello degli altri.
Però quanto cazzo è bella quando dorme. Sembra una bambina: tiene i pugni chiusi e la bocca semi aperta. È tutta raggomitolata su se stessa. La sua immagine mi trasmette così tanta serenità che per un attimo dimentico la nostra situazione. Il suo profumo dio, dovrebbero proibirlo, eliminarlo, bruciare i centri olfattivi di chiunque ne entri in contatto perché è un qualcosa che ti fotte completamente il cervello. Ne vuoi sempre di più, non basta mai: era diventata una dipendenza in piena regola.

"Emily svegliati" incito scuotendola dolcemente con la mano.

"Sono sveglia non mi toccare" esclama aprendo gli occhi in uno scatto.

Se, buona notte, sbavava sul cuscino fino a tre secondi fa e ora vuole fare la splendida fingendo di non aver dormito.

"La bava sul cuscino sarà del cane che non abbiamo mai avuto allora!"

"Taci, stronzo"

"Buongiorno anche a te dolcezza"

"Trevor smettila io e te non abbiamo più alcun tipo di rapporto. Evita le tue cafonate da ragazzo bello e dannato perché non interessano più a nessuno. Dopo che mi riaccompagnerai a casa tornerai alla tua triste vita vuota con le tue puttanelle e le tue partite a pallanuoto da quattro soldi"

L'avrei attaccata al muro per scoparmela all'istante per farle vedere chi comandava. Pensava di far scemare l'interesse che avevo per lei comportandosi da stronza, ma quest'aria da cattiva ragazza la rendeva ancora più sexy se possibile.

"E tu invece cosa farai Forbes?"

"Cercherò di risolvere questa situazione una volta per tutte"

"Come?"

"Non sono cazzi che ti riguardano. Se vuoi estorcere informazioni per andarle a riportare ai tuoi padroni dovrai uccidermi"

"Io non ho nessun padrone"

"Non è quello che si direbbe sai? Ti danno degli ordini e tu li esegui"

"Ho scelto di non farlo. Ho scelto di proteggerti"

"Si beh vedi io non ne ho bisogno..." freno la sua lingua biforcuta dai prossimi insulti che mi rivolgerà sbattendola contro il muro.

"Ora basta" sussurro quasi premendo le mie labbra contro le sue. Mente dicendo che non prova più nulla. Sento un'elettricità fra di noi innegabile. Dio quanto la vorrei prendere contro questa vetrata, adesso. "Mi hai insultato abbastanza. Che ti piaccia o no io non lascerò stare e continuerò a fare il doppio gioco per proteggerti. Poi potrai anche farmi sparare un colpo in fronte, ma fino a che non sarai al sicuro io e te lavoreremo insieme"

"Io. Non. Faccio. Gioco. Di. Squadra" scandisce accompagnando ogni parola con un spinta decisa sul mio petto.
Le blocco i polsi spingendola sul letto, approfittando decisamente dell'effetto tossico che esercitiamo l'uno sull'altra.

"Sei testarda Forbes, ma non più di un Thompson, mettitelo in quella testolina saccente che ti ritrovi"

Senti il suo cuore scoppiare nel petto e il suo top leggermente scollato mi regala una visuale sul suo tatuaggio in mezzo a quelle tette perfette che non mi hanno fatto dormire la notte.
Mi alzo prima scostandomi da lei prima che i miei ormoni prendano il sopravvento e le ficchi la lingua in quella bocca acida.

"Alzati ti porto a casa"

"Abbassa il tono, coglione"

"E tu modera il linguaggio. Ho fatto un errore, ti ho chiesto scusa e sto rischiando la mia vita per te"

"Nessuno te l'ha chiesto"

"Appunto allora stai zitta una buona volta, cazzo"

"Sei patetico" sibila riducendo i suoi occhioni a due fessure. Non è arrabbiata con me, è ferita. Si vede lontano un miglio quanto stia cercando di combattere contro ciò che prova per me.

"Vuoi che ti dia io un buon motivo per chiudere la bocca?"

"Provaci" ribatte provocandomi.

"A quindi sarà così d'ora in poi?" Chiedo scoppiando a ridere.

"Sarà come pare a me" ribatte guardandomi con aria di sfida.

"Viziata del cazzo"

"Coglione bugiardo" sussurra alzando gli occhi al cielo per non lasciarmi l'ultima parola. 

Questa ragazza mette a dura prova la mia pazienza, ma non cadrò nella sua trappola ho capito cosa vuole fare. Aspetta che io perda il controllo con lei per allontanarmi , ma mi dispiace per lei, proteggerla è il mio primo obiettivo non farò cazzate, non più.

"Sali in macchina e non farmi perdere la pazienza"

SECRETSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora