"You don't listen, don't care, don't try
That's the reason and this is why."Hey Violet - This is why
Credo che a volte vorresti proprio tirare facciate al tavolo o al muro, piuttosto di sentire questi qui che parlano in continuazione di un film che non sopporto.
"Dai andiamo a vederlo?" Propone uno Yuri entusiasta.
"Perché no dai io ci sto." Tiro una testata al tavolo di legno della cucina di Matteo nel sentirlo dire quell'affermazione. Quali disagi.
"Anch'io." Jar non deludermi anche tu. Tiro un'altra testata un po' meno forte.
Ogni volta che qualcuno diceva che andava bene vedere quel film tiravo semplicemente altre piccole testate.
"Che Frozen 2 sia!" Esclama contento Edoardo e la mia soluzione per ora continua ad essere quella di tirare testate alla tavola.
"Ooh Erica, non voglio un suicidio a casa mia." Una mano della persona che ha parlato mi si appoggia sulla fronte. Quel cazzo di anello è freddo e la mia fronte è così fottutamente calda. Non ho la febbre giuro. Spero.
"Okay aspetta che esco." Dico alzandomi e facendo un passo verso la porta ma sempre Matt mi afferra con l'altra mano per un fianco e mi fa sedere.
Ci penso seriamente al suicidio a volte. Non ho paura della morte, moriremo comunque prima o poi. Viviamo di illusioni, perché senza queste non abbiamo motivi per vivere. Ma il brutto è che non le raggiungeremo mai, madre natura è una stronza con noi.
"Se continuate davvero a parlare di questo film vado a casa." Affermo decisa. Il fatto che Frozen 2 non sia ancora uscito ma che uscirà presto e roba simile non me ne fotte sinceramente.
"Cosa vuoi fare?" Mi chiede Rick.
"Non so. Magari potr-" La vibrazione proveniente dal mio cellulare mi ferma. Quando vedo il nome di mio cugino rispondo, lui non mi telefona mai.
"Ehi dimmi." Rispondo tranquilla ma quando sento che ha il fiatone mi allarmo.
"Erica, ciao. Mia mamma è inciampata sul tuo vecchio skate, adesso è all'ospedale." Sembra preoccupato dalla voce e io rimango in uno stato di shock per un secondo, poi mi alzo di fretta mentre gli altri qui mi guardano in silenzio non capendo.
"Oddio sto arrivando ciao." Finisco terminando la chiamata e avviandomi velocemente verso la porta. Non ho una macchina, merda. "Qualcuno di voi che ha un'auto mi può accompagnare?" Mi giro e li guardo, frettolosa di andare.
"Io ma perché?" Rick si offre, tirando fuori dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni le chiavi della macchina.
"Ti racconto durante il tragitto. Muoviti ora. Verso l'opedale." Gli prendo il polso e lo trascino verso la porta. Saliamo in macchina e la mette in moto subito.
"Mi vuoi spiegare ora?" Mi chiede dopo un minuto da quando siamo partiti. Ma anche no.
"Mia zia è inciampata e ora è all'ospedale." Spiego velocemente cercando di non pensarci troppo.
"Ah ecco perché sei così di frett-" Lo interrompo.
"Di qua!" Quasi urlo indicando una via a destra che lui non stava per prendere.
-
"Lorenzo!" Lo abbraccio forte, come per riempire un vuoto. Sono così fottutamente preoccupata. Tutto molto strano da me. Bhe apparte il vuoto, quello c'è comunque sempre.
Ricambia l'abbraccio ma io mi stacco subito, un po' imbarazzata ma poco rispetto alla preoccupazione. Aspettiamo in silenzio su delle sedie scomode, mentre muovo la gamba agitatamente. Un dottore di mezza età ci raggiunge con una cartellina in mano."Non userò terminologia da dottori con voi, state tranquilli. La signora Marianna ha una frattura all'osso della caviglia e le stanno ingessando il piede. Ha qualche lieve botta sull'addome, però cadendo ha preso una botta nella parte sinistra del cranio. Tra due mesi si toglierà il gesso e ragazzi, se a volte non si ricorderà alcune cose basilari o dei nomi, è perché ha sbattuto la testa. Spero di essere stato chiaro ragazzi, tra poco potrà tornare a casa." Ci spiega e sbianco ma mi riprendo subito. Mi domando perché, quando vivi aspettando, un minuto passa lentamente come fosse un giorno. La zia ci raggiunge con le stampelle dopo dieci minuti circa.
"Ciao zia." La saluto e la abbraccio cercando di stare attenta. "Come stai?"
"È tutto apposto, tranquilla Erica. Va pure con il tuo amichetto qui che ti sta aspettando. Lorenzo porterà a casa me." Rivolge uno sguardo a Rick che è appoggiato di schiena sul muro di fianco a noi e mia zia lo guarda con quel sorriso tipo 'vorrei stringerti le guance ma ho le stampelle e potrei morire.'. Lui arrossisce e io intanto cerco di trattenere le risate. Poi quando siamo fuori per raggiungere la macchina mi lascio andare e rido come una cogliona.
Perché è tutta colpa mia. Perché cazzo ho tirato fuori lo skate eh? Dai Erica perché sei nata stupida? Perché sei così stupida? Spostarlo lo skate no? Magari evitavi questa merda. La fai mai una cosa guista? Da quanto sei arrivata qui? Una settimana? Poco di più. E guarda cosa hai già combinato. Perché non provi a diventare un po' più matura? Ti ha detto che sta bene solo per non farti dispiacere. Non lo avevi capito all'istante. Non riesci ad arrivarci. Semplicemente perché sei stupida. Dimmi qual' è stata l'ultima cosa buona che hai fatto. Nel 2009? Quando hai aiutato un amichetto con i compiti eh? Sei un disastro. Acida, stronza, asociale, stupida, testarda, pessimista, bipolare, devo andare avanti? Vuoi davvero continuare così?
"Erica perché piangi?" Mi asciugo le lacrime dalle guance non consapevole che mi stessero scendendo. Piangi in macchina di uno che conosci da pochissimo. Brava Erica, brava. Rick mi guarda dal volante al posto di stare attento alla strada.
"Niente." Dico con voce strozzata.
"Erica, non puoi piangere e poi dirmi che non hai niente." Mi rimprovera sbirciando la strada.
"Niente di interessante." Faccio un sorriso malinconico. Perché è la verità. Non sono una persone interessante.
"Non deve essere interessante. Sfogati dai." Mi supplica quasi.
"No davvero, no." Mi oppongo. Non voglio che la gente sappia la merda che ho in testa. Tutto d'un tratto si ferma a lato della strada, andando sopra l'erba e fa l'ultima cosa pensavo che potesse fare: mi abbraccia.
RISATE ISTERICHE.
Quanto puttana. Ma quanto puttana Dio crispino tra poco bestemmio. Sempre la stronza di matematica/ geometria/ scienze che è puttana.
In pratica io e la mia compagna di banco che si chiama Beatrice (lol) stavamo parlando di angurie, non chiedete il perché, mentre sta stronza parlava di un progetto di scienze. È andata più o meno così:"Sicura che le angurie non siano gialle?" Fa lei.
"No Bea-" La puttana mi interrompe.
"Beatrice mi potresti dire dove fare le ricerche?"
"Sui libri o su internet." Risponde tranquillamente e poi a bassa voce in modo che sentissi solo io "ah-ah puttana visto? SUCCA."
"Si ma Beatrice vorrei che mi guardi durante chr io parlo."
MADONNA CHE CAZZO DI DISAGI HAI? HAI FATTO LA TUA FOTTUTA DOMANDA? SI. TI HA RISPOSTO CORRETTAMENTE? SI. E ALLORA CHE CAZZO VUOI EH?
Oltre questo VVS, LOVE.
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Mistake || Matteo Tiberia (Crookids)
FanfictionMa la morale è che sbagliare non è sembre sbagliato.