Capitolo 15

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"We got the keys to open paradise, yeah paradise."

Icona Pop - All night

Guardo Matteo dormire nel letto di casa sua e ripenso a ieri sera. Okay ammetto che sto stra in fissa con i suoi capelli, soprattutto mentre mi sta baciando. Ci ha anche provato con me ma ho dovuto ricorrere a tutta la mia buona volontà per non buttarmi su di lui. Per un momento ho anche pensato di farlo; per quel mi riguarda non si sarebbe ricordato di niente e io avrei avuto dell'appagamento. La cosa che mi ha lasciato un dubbio nel cervello è quello che ha detto approposito dei suoi.

"Non ci sono i tuoi?" Guardo Matteo ormai a peso morto su di me alzare la testa con degli occhi incupiti. Cosa?

"I miei? I miei genitori? Ormai sono a fanculo da un pezzo." Dice perso tra i suoi pensieri e per un momento vorrei non avergli chiesto.

È ovvio che se si è ubriacato ieri sera avrà avuto qualcosa da dimenticare, perché io gli ho creato un altro problema, altri fottutti pensieri? Perché sono così stupida?

"Ma che cosa? Erica? Cosa ci fai qui?" Matt si sveglia improvvisamente e mi guarda non capendo proprio un cazzo.

"Non ricordi nulla di ieri sera?" La sua espressione si incupisce e scuote la testa, in segno di no. Ecco, cazzo potevamo scopare allora. "Peccato." Gli faccio una finta espressione maliziosa, lasciandolo in sospeso.

"Cazzo, abbiamo scopato?" Sbarra gli occhi come se fosse la cosa che si è perso più importante al mondo.

"Mah." Non lascio trapelare nulla ne dell'uno che dell'altro. Eheheh.

"Devo sapere se abbiamo scopato." Mi guarda come volesse leggermi nel cervello. Che cazzo?

"No, scopato no." Gli lascio però un sorriso lascivo.

"Cosa abbiamo fatto?" Mi chiede avvicinando la sua faccia alla mia. E tutti i ricordi del bacio mi affiorano. Non gli rispondo ma gli sorrido, come una che ha qualcosa nascosto di perverso dietro quel sorriso. Mi prende e mi spinge contro il letto, intrappolandomi le mani. Questa è una cosa molto erotica se lui fosse nudo. "Cosa abbiamo fatto?" Domanda di nuovo. Eh ti piacere vincere facile. Bene, gli dirò cosa abbiamo fatto.

Allungo la testa e gli stampo un bacio. "Abbiamo." Gli do' un altro bacio, vedendo la sua espressione confusa. "Fatto." Un'altra bacio. "Solo." Bacio. "Questo." Bacio. Sembra rilassarsi. Sembra stia parlando di un animale. Il raro animale selvatico Matteo sembra rilassarsi e sentirsi più a suo agio con un individuo di un'altra specie. Che problemi ho nel cervello.

"Ma" Comincia e mi guarda attentamente. "ci siamo baciati così" Preme le sue labbra contro le mie in un semplice ma lungo bacio a stampo. "o così?" Infila la sua lingua sulla mia, non lasciandomi reagire e inizia a baciarmi. Dio santo.

"Così." Sta volta infilo io la lingua nella sua bocca. Ci stacchiamo subito.

"Se continuiamo a baciarti così ti dovrò per forza scopare." Sì stacca e si alza da me. "Ora se mi volesse scusare signorina, devo andare a incipriare un mio carissimo amico, legato a me da sempre." Rido per la sua interpretazione. "Oppure vuole gradire lei signorina?" Mi guarda. Sogna caro.

"Oh in questo momento non ho proprio bisogno di andare ad incipriarmi il naso." Faccio l'altezzosa e arriccio le labbra.

"Potrebbe aiutare me magari." Mi porge la mano, cosa che io schiaffeggio.

"Penso tu sappia come farti una sega Matteo." Gli dico, mettendo fine a quella cosa della cortesia.

"No, non lo so. Mi piacerebbe se mi aiutassi." Mi dice e dentro di me sarei davvero felice di accontentarsi. Merda potrei. Potrei davvero, non sarebbe così male. Spero.

"Cosa mi dai in cambio?" Cedo, ma lo sto a prendere per metà per il culo.

"Cosa vuoi?" Sospira, sapendo che ho già qualcosa in mente.

"Delle vans." Dico semplicemente sotto le lunghe ciglia piene di mascara.

"Per quello ci vuole ben altro piccola." Mi guarda malizioso. Oh fanculo.

"Mah, mi accompagni a fare un tatooaggio." Metà english, metà italiano. Ma ci sta. Perché minchia zi, se non parli metà inglese e metà italiano minchia non sei nessuno.

"Sì può fare." Accetta. "Ci sta, ci sta, bordello, bordello."

POCO PRESA DA SURRY MI DICONO. Dio Crispino. Si ma ci sta, ci sta, bordello, bordello. Ah dio. Questo capitolo l'ho scritto in Olanda. Già. Ovviamente lo pubblicherò quando arriverò a casa ma today (is the day), domenica 5 luglio 2015, sono ad Amsterdam. Torno l'8 quindi probabilmente carico il capitolo o l'8 sera quando torno a casa o il 9. E mi porto avanti con altri capitoli. (Sto capitolo a me piace un casino boh).

Viaggio poco mi dicono.

Amsterdam (SMOKE WEED EVERYDAY) è figa. Stra figa. Se sai l'english. Ma ci sta. MA BUDAPEST È PIÙ FIGA.

Ciao da Amsterdam. ✈

ALLORA. PICCOLO AGGIORNAMENTO. Devo dirvi giusto una cosetta. Allora oggi è il 9. Ieri, l'8 sono tornata da Amsterdam. Diciamo che ehm. Ero andata in bagno e il mio cellulare, IL MIO CELLULARE, cade. Cade. Splash. Puff. DIOBEATOTRAPOCOTIROUNABESTEMMIA. Questo non vuol dire che non aggiornerò ma si sa, in estate stai con gli amici, esci, libertà, vacanze, eccetera, le peggio cose (ancora poco presa da surry) e di solito io aggiornavo nei tempi morti. Allora, diciamo che non mi porto via il computer che poi il mio se non sta in carica schiatta, e quindi menomale lo avevo scritto e salvato (io non salvo mai i capitoli e maggior parte delle volte bestemmio, metto una canzone e lo riscrivo) (tra parentesi DIO LA MUSICA, 4 ORE SENZA MUSICA AAAAAAAAAAAHHHHHHH ) (CON LA MUSICA IO CI PASSO LE GIORNATEE, no per dire). Comunque ora si vede, è in riparazione. Vabbe BONIIIIIIIIIIIIIIIHHHHHHHH (poco presa anche da step)

Mistake || Matteo Tiberia (Crookids)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora