Capitolo 21

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"How did it ever come to this
I shoulda never come to this"

Alessia Cara - Here

"Torniamo a casa su." Si alza e mi tende una mano per aiutarmi. Magari sarebbe davvero ora di andare a casa. "Vieni da me o vuoi tornare a casa tua? Lorenzo e la tua amica sono a casa mia, decidi te." Devo chiedere scusa a Steph, sono stata davvero  una cogliona a saltarle addosso in quella maniera.

"Casa tua? Devo davvero parlare a Steph." Confesso. Che stupida.

"Certo." Dice, pensieroso. Montiamo in macchina in silenzio, un silenzio calmo che non mette ansia o non ti fa sentire inadeguato; solo rilassante. Dopo una ventina di minuti apriamo la porta della casa di Matteo. Sul divano ritroviamo Lorento e Steph avvinghiati, nudi e addormentati con solo una coperta a coprirli. A terra ci sono tutti i vestiti e un preservativo usato; beh si può dedurre cosa abbiano fatto. Mi dirigo il camera di Matt più piano possible, per non svegliarli; non voglio interrompere questa vista. Poi sarebbe estremamente imbarazzante.

Mi distendo sul letto ma mi accorgo di essere scomoda così, per questo apro il suo armadio e mi prendo una maglietta, dei pantaloni di tuta e una felpa. E li indosso, mentre gli occhi di Matteo sono su tutto il mio corpo quando mi spoglio. Lui è già disteso in parte e io vado ad accocolarmi.

Seduta immezzo alle sue gambe, accoccolata al suo petto, le sue braccia attorno alle mie spalle; così mi vorrei sentire tutto il tempo. Mette una canzone che identifico, ma che non so troppo bene: Pleasantville di Nitro. La avevo già ascoltata un paio di volte.
"Le mani sulle anche, le tue gambe stanche attorno alle mie guance, il respiro ansimante di chi non rimpiange di dare anche il sangue se qualcosa è grande." Sussurrandomi all'orecchio, imitando Nitro che canta questa parte. L'immagine delle mie gambe attorno alle sue guance mi fa troppa voglia. Lo guardo ma subito dopo mi sussurra di nuovo qualcosa. "Voglio fare un giro immezzo alle tue labbra, come sopra una spiaggia, la tua lingua mi bagna, amo toccare la carne calda quando il tuo culo balla mentre cammini nuda per la stanza. Restiamo svegli fino all'alba, col mondo che ci guarda, mordimi il collo finché si taglia." Si ferma e comincia a fissarmi. Lo voglio.

Circondo il suo viso con le mie mani ma gli mordo il collo, come diceva la canzone. So che gli sto scatenando gli ormoni. Mi tira verso le sue labbra. Gli mordo il labbro inferiore per poi buttarmi in un bacio appassionato. Mi fa girare a cavalcioni e mi da dei baci in una linea immaginaria sul collo. "Se non ricordo male, ti devo qualcosa." Mi fa l'occhiolino. L'immagine di prima mi ritorna in mente. Oh. Mi toglie la felpa e mi mette le mani sotto la maglietta. Sorrido mentre lui sbuffa, perché ha incastrato la maglietta mentre me la toglieva sulla mia coda disordinata.

Mi fa quasi tenerezza.

Lo bacio dolcemente sulle labbra, ma lui trasforma il bacio in qualcosa di più carnale. Appoggio le mani sulla pelle liscia del suo petto e le faccio scendere fino ad arrivare a quel bellissimo tatuaggio. Madness. Rispecchia molto Matteo. L'equilibrio mi tranquillizza, ma la pazzia è molto più interessante. Senza pazzia siamo solo finta magia. Da piccola cantavo sempre la canzone 'Chi nasce matto' me l'aveva insegnata la mia maestra di musica alle elementari. La canticchiavo sempre, senza soffermarmi sul suo testo. Crescendo ho imparato che, quella canzone che avevo così tanto adorato, dicendo 'tu che sei matto quando guarirai?' sbagliava totalmente. I matti non possono guarire poiché non sono malati, sono come tutte le altre persone, solo un po' più spontanee e reali. Idealizziamo e temiamo troppo la pazzia, ne siamo spaventati, ma allo stesso tempo intrigati. Bisognerebbe semplicemente capire che è dietro a quelli più normali. Le persone matte sono le migliori, almeno secondo me. Non siamo pazzi, siamo diversi, brillanti e soprattutto liberi. I veri pazzi siete voi che senza apparente motivo vi rinchiudete in quella stretta gabbia che chiamate normalitá. La pazzia è soltanto un dono di natura.

"A che pensi?" Mi risveglia improvvisamente Matteo dai miei pensieri.

"A te e alla tua pazzia."  Cerco di riassumere i miei pensieri vaganti. L'espressione di Matteo diventa incuriosita, quasi come affascinata. Mi fissa per alcuni momenti, perso.

"A volte vorrei davvero entrare in quella tua testolina." Mi guarda pensieroso per poi alzare uno stupendo sorriso malizioso. "Ma per ora mi accontenterò di entrare in te." Mormora, spingendo i fianchi contro i miei.

WATTPAD MI ODIA QUINDI YEEE, PERCHÉ NON ELIMINIAMO METÀ CAPITOLO A SABRINA EH? Muori puttana. Fortunatamente avevo mandato uno screen ad Avril di sta parte qua perché avevo fatto un ragionamento bllxxmo.

Hello. Hello. Hello. Hello. Hello. WE'RE BACK BEACHES. Allora spiagge, cm st??????? Xdxdxd lol!!!!!!!! Okay scusate. So che si scriverebbe ok ma non so, okay mi ispira di più. Nella mia testa ok suona tipo och mentre okay suona tipo come okei boh. Voi sapete perché si dovrebbe scrivere ok e non okay? (Se non lo sapete ve lo dico io). Ohkay bye bye.

P.s AUGURI A TUTTE BEFANE



P.p.s. (Ragionamenti delle 1:23. BEFANE. BE= verso della pecora; FAN=fan; E=YE. BEFANE= YE, FAN DELLE PECORE) (WHAT?)

Mistake || Matteo Tiberia (Crookids)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora