Capitolo 30: Neve e guai

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Dunque arrivò l'ennesima nevicata che coprì tutto, avida e padrona di ogni centimetro quadrato di terra. Fare lezione di volo non era mai stato così difficile come in quel periodo, e sinceramente Frank avrebbe preferito una volta di più una punizione della McGranitt che cadere dieci volte da un manico di scopa per le risatine di Alexia Spadeground, meglio starsene al calduccio con un caminetto scoppiettante a scandire le ore di compiti e punizioni varie, piuttosto che cadere col sedere sul ghiaccio o volteggiare nell'aria affilata e tagliente. In ogni caso, quello era il periodo designato anche per qualcos'altro. Dicembre era ormai finito da un pezzo, ed era entrato in scena da un paio di settimane il mese di gennaio, quando la scuola venne tappezzata da altrettanti nuovi cartelli. "Noi professore Zahur Yetu, in quanto ricoprente ed esercente la carica di Insegnante di Pozioni nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, riteniamo, in Nostra scienza e coscienza, atti determinati studenti e studentesse, ad essere da Noi eletti al fine della partecipazione allo scambio culturale tra la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e la Scuola di Uagadou, collocata attualmente in Sudafrica. Informiamo dunque che tutti gli studenti devono recarsi in data diciassettesimo dì del mese di Gennaio nella Sala Grande per assistere alla Selezione degli Eletti. Si augura una buona continuazione di percorso a tutti ". Ed anche in quei momenti tra tutti gli studenti iniziò a generarsi il caos più totale. Promesse d'amore rinnovate per almeno tre volte al giorno, amicizie che nascevano e si rompevano, almeno tre volte al giorno. Dal canto suo, Frank si sentiva molto confuso. Tutto quel chiacchierare di quella selezione indetta dallo Yeti lo urtava psicologicamente. Aveva bisogno di silenzio, per riflettere e per meditare il più oggettivamente possibile su quanto fosse strategica quella mossa di Zahur Yetu. Tuttavia, questo momento non riusciva proprio ad averlo, perché a sera, quando si lasciava andare come un sacco di patate nel suo letto sprofondava in un sonno profondo, dopo tutto ciò che gli toccava passare di giorno. Il suo andamento scolastico andava stranamente migliorando, ma ad Hogwarts l'unica cosa strana che poteva succedere era trovarvi una persona che non era in grado di fare levitare nemmeno una piuma, ed una persona strana ad Hogwarts sarebbe stata una persona normale, un semplicissimo Babbano. Qualcosa però diceva a Frank che avrebbe necessariamente dovuto recarsi in Sala Grande, vedendola dal lato oggettivo e normale, con il rapporto che aveva con Yetu, tutto poteva essere possibile, perfino essere selezionato dal professore di Pozioni  per andare in Sudafrica. "Ma dove vuoi andare tu, Frank Bryce? Tu, un poveraccio del Terzo Anno che è pure andato in coma per ...", non doveva dimenticarsi che secondo lui era stato proprio Zahur Yetu a stenderlo per Galdrasson spedendolo a letto per sette mesi.


Frank, come altre volte già aveva fatto, avrebbe benissimo potuto starsene in dormitorio mentre tutti erano in Sala Grande, tuttavia Yetu lo insospettiva, e non si era certo dimenticato di ciò che si dissero quella volta quando Frank finse di essere a lezione della McGranitt. E così scelse di gettarsi sulle panche della Sala Grande, e, ironia della sorte (o quasi), Alexia Spadeground si sedette vicino a lui. "Che c'è Bryce, credi di essere selezionato?" gli chiese sorridente, scoccando un'occhiata alle amiche. "Potrei dirti la stessa cosa", rispose lui che non era in vena di rimorchiare. "Oh ... ancora rimuginiamo sui vecchi errori, Bryce? Va bene, se hai intenzione di essere noioso io cambio posto." Frank guardò oltre Alexia e, non vedendovi seduto nessuno, pensò che sarebbe rimasto solo come un cane se la ragazza fosse andata via, e così si sforzò di essere solare, anche se sentiva che grossi guai erano imminenti. Si sorbì le chiacchiere della ragazza sui ragazzi sudafricani, e di cosa avrebbe fatto se fosse stata scelta lei.


"Perché viene fatto questo scambio, ragazzi? Vi invito a riflettere, ma siccome nelle vostre zucche vuote non c'è altro che ...". Yetu si interruppe. "Niente, allora ve lo dirò io.". Scese dal leggio sul quale poco prima aveva letto il suo discorso la McGranitt, per pulire il pavimento con il suo mantello verde smeraldo. "C'è un criminale, armato, a piede libero nel mondo, capace di distruggere intere Scuole di Magia.", iniziò. I volti di tutti si fecero cupi. "Il suo nome è Vincent Galdrasson, e si sa che solo una persona in tutto il mondo lo abbia visto in faccia e sia ancora capace di raccontarlo", continuò Yetu. Frank si chiese con quanta verità Yetu stesse per montare il discorso venturo. "Visto quanto successo, la Professoressa McGranitt, ed il Preside di Uagadou, hanno deciso di allearsi contro Galdrasson, in quanto ultime due scuole superstiti dagli attacchi del criminale. Insieme è meglio, ovviamente. Quindi apprezzate, con studio e dedizione questi sforzi, perché sono stati fatti per voi, affinché viviate in alleanza. Già, ma come alleare due Scuole di Magia se non facendo conoscere gli studenti? Siete voi il futuro, non mi stancherò mai di dirlo, ragazzi. Il Preside di Uagadou avrebbe benissimo potuto abbassare la testa dinanzi a Galdrasson, ma non l'ha fatto, come non l'abbiamo fatto noi di Hogwarts. Piuttosto ci stiamo alleando, con sforzi immani, ma che ne varranno la pena, ne sono certo. Perché io morirò, la Professoressa McGranitt anche", quelle parole risuonarono sfortunatamente come una triste sentenza, ma nessuno osò interrompere lo Yeti, che quindi proseguì. "Ma voi non morirete. Giovani pensanti. Sarete coloro che riusciranno a soggiogare l'uomo che tiene sotto scacco tutte le Scuole di Magia del mondo, eccetto due. E lo farete insieme. Hogwarts e Uagadou, due superstiti che ancora oseranno opporsi, creando alleanze e scambi culturali." Dopo un altro lungo discorso si procedette alla selezione. Zahur Yetu estrasse una pergamena dalla quale lesse dei nomi. "La selezionata per la Casa Corvonero è ...". Attimi silenti. "Isabella Flynn!" una ragazza, sui sedici anni, magra e bella, ma dalla faccia glabra e dagli occhi grigi, truccata e tutta impettita si alzò dalla sua postazione dopo i gridolini di ammirazione delle amiche. Nella Sala Grande si udì solo il rumore dei suoi tacchi. Tok tik, tok tok, tik. Dopo aver rischiato un paio di scivoloni e di figuracce, la Flynn raggiunse Yetu, che si complimentò con lei e la lasciò andare dietro di sé. "L'eletto di Grifondoro è ...". Attimi di suspance. "James Potter!". I Grifondoro lanciarono in aria i loro cappelli neri, con urla del tipo: "POTTER POTTER SEI IL MIGLIORE, POTTER POTTER DI GRIFONDORO SEI IL CUORE!". James, dopo aver incrociato lo sguardo con quello di Frank (ed avergli lanciato una grande dose di disprezzo), strinse amichevole la mano a Yetu e si unì alla Flynn. "L'eletto per Serpeverde sarà ... Dylan Stilinsky!" un ragazzo biondo, dai capelli corti, corporatura massiccia e tozza, occhi celesti e pelle chiara, dopo numerose testate dei suoi compagni che iniziarono ad insultare i Grifondoro, raggiunse Yetu salutandolo solo con un cenno del capo e badò a salutare la Flynn con un inchino ed un baciamano ma assolutamente non salutando Potter. Era palese che lo avesse fatto apposta. "L'eletto per Tassorosso è ...". Seguirono degli istanti in cui anche il tempo aveva smesso di correre per non fare rumore. Yetu abbassò indeciso la pergamena che leggeva. Era ancora in tempo per ritornare indietro sulle sue decisioni, lo sapeva. Ma non seppe per colpa di quale Maledizione Imperius, pronunciò queste esatte parole "Frank Bryce jr."


In quel momento successe il pandemonio. Frank non riusciva a gestire le sue emozioni, figuriamoci se avesse dovuto gestire le parole che gli orbitavano attorno in quel momento. "Dai, Frank ... non è possibile, ti sarai sbagliato", pensò il ragazzo, che decise di fare la figura dell'idiota chiedendo: "Ma chi, io?" "Vedi altri Frank Bryce jr, qui? Adesso alzati e vieni immediatamente qui tra gli altri eletti!", ringhiò Yetu. Non seppe perché, ma Frank percepì di essere in quel momento essenziale, in qualche modo allo Yeti, forse era solamente un ragionamento strampalato influenzato dal ricordo dell'ultima volta che aveva visto Andromeda. Senza pensare che stava camminando come una ragazzina che non abbia mai indossato i tacchi, Frank si avvicinò a Zahur Yetu, che gli disse, alzando la voce: "Io lo riterrei un privilegio, Bryce. Ciò vuol dire che ti sei meritato dei buoni voti e, soprattutto la nostra fiducia. Quanti studenti vorrebbero essere al tuo posto!" "E quanti malvagi di mia conoscenza vorrebbero essere adesso al vostro", pensò Frank, ma si guardò bene dal dirlo, e fece buon viso a cattivo gioco.


Frank Bryce il Rovescio della MedagliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora