Capitolo 9: Ufficio della Preside

5 0 0
                                    



"Sono queste le vostre accuse?", chiese la McGranitt, nel suo ufficio rotondo, coronato dai quadri dei suoi predecessori. I due ragazzi erano lì, nello stato in cui erano stati trovati. Nessuno dei due rispose. "Ma voi sapete quanto è grave quello che avete combinato! Qualcuno poteva finirci arrostito!". I due rimasero silenti ancora. "Posso almeno sapere perché lo avete fatto?". Frank si decise, dopo di questa ... quella sottorazza di pantegana di fogna che lui chiamava amico lo stava per far espellere da Hogwarts ... prima di ciò, Frank avrebbe dovuto dargli una bella lezione. "Ha iniziato lui, signora. È stata sua l'idea ...". Aaron lo guardò con degli occhi disperati. "Aaron Khan ... che dispiacere dover ammettere che uno studente della mia Casa, addirittura abbia fatto una cosa del genere!", si lamentò la McGranitt "Ma professoressa ..." mugugnò Aaron "Silenzio!"esclamò la preside, che continuò: "E tu, Bryce, perché lo hai seguito?" "Beh, lo consideravo con un briciolo di buon senso, prima di questa stupidaggine", rispose Frank, sinceramente. "Tu non puoi considerare le persone ad occhio, Frank. Devi vedere ciò che fanno per te, e solo allora potrai ponderare se sia giusto o sbagliato per te seguire quella persona!", disse la preside, guardandolo dispiaciuta. "Immagino che adesso ci sbatte fuori di qui, no?", domandò Frank. "No, non lo farò. Dovrete pur studiare, io non posso negarvelo. Ma lo farete con delle penalità, per quello che avete fatto, signor Bryce." "Di che penalità sta parlando?", chiese Aaron spaventato. "Grazie a voi due anche la tua Casa scenderà la classifica, mio caro Khan. Non sono per niente contenta di ciò, ma devo togliere venti punti a ciascuno di voi due. E con questo, Grifondoro ha toccato il fondo. E ringraziate che non vi ho espulsi. Sapete, ricordo tanto tre miei vecchi studenti come voi che facevano delle pazzie non immaginabili. Ma avevano un buon motivo per fare pazzie, che vi sembri strano o no, e le facevano per una giusta causa, non incendiavano stoffe così a caso! Loro lottavano contro Lord Voldemort, il che fu un bene. A quanto ne so, una di questi tre di cui parlo ora è Ministra della Magia. Voi invece combattete contro la mia e la nostra pazienza! E ricordate, soprattutto tu, signor Bryce, che non tutto si dimentica!"

"Cosa avrà voluto dire secondo te con quella frase?", chiese Frank ad Aaron, tentando un approccio con lui, usciti dall'ufficio. "Non lo so, non mi interessa, vattene!", tagliò corto Aaron. "Certo, ora non ti servo più, eh, Grifondoro? Dove sono finite le tue qualità? Mi hai usato, il povero Tassorosso morto di fame, sfigato, ingenuo, per fare le tue pagliacciate in questo castello! Ti sei comportato da Serpeverde! "Non osare dire una cosa del genere, Frank!", si arrabbiò Aaron. "Io sono un ..." si fermò, come se dire Grifondoro fosse doloroso. "Sono un Grifondoro ...", disse lamentandosi, mettendosi una mano sulla testa, come ricordandosi all'ultimo minuto quale fosse stata la sua Casa. "Sì! Sì, sei un Grifondoro, peccato che te ne ricordi solo ora, Aaron. Ti rendi conto di quello che abbiamo combinato? E di quello che mi hai fatto fare?" "Non so cosa tu voglia dire, Frank, sinceramente sto bene come sto, ora se non ti dispiace, fine della storia, ciao!"

Trovarono quindi nel corridoio James Potter, il ragazzo più popolare della scuola. "Voi due! Siete due emeriti deficienti! Avete infangato i nomi di entrambe le Case, facendo in modo che i miei amici Grifondoro non vi perdoneranno mai, Tassorosso, ma anche tu, Khan, idiota che non sei altro! Come ti è saltato in mente di disonorare così la nostra Casa!". Frank pensò "Ha chiamato Aaron idiota ... no, questo è troppo, sarà pure malfido, ma è sempre una persona!", così attaccò James: "Tu non ti devi proprio permettere di dire idiota, né a me, né a lui, né a nessuno di questo castello fatta eccezione per i Serpeverde!" "Tsk ... questo è quello che ha da dire questo Tassorosso ... non mi hai ascoltato, e, vedrai, te ne pentirai amaramente!", profetizzò James. "Senti, sono una persona libera, non ho mai chiesto il tuo parere, James Potter, vattene ora, e smettila di rompere qui! Quando me ne pentirò, manderò Aaron a raccogliere tartan di Drago. Ma per il momento, sembra che sia venuto da noi un drago senza i suoi tartan, dicendomi che mi pentirò di quanto o fatto ...", azzardò ancora Frank, e James, senza replicare, solo sputando sui mocassini di Aaron, girò sui tacchi e se ne andò, per non essere mai più rivisto né dall'uno, né dall'altro ragazzo, almeno, quell'anno.

"Perché mi hai difeso?", chiese Aaron. "Beh. Tra la mia Casa e la tua sta per scoppiare una guerra, che forse ci terrà lontani ... forse è meglio conservare almeno questi momenti, in attesa del peggio ...", rispose il Tassorosso. "Frank ... potrai essere il maggior sfigato di questo mondo, più in pena di un fantasma in un'armatura di Hogwarts, ma sono felice di essere con te!" e, così dicendo, i due amici si abbracciarono. "Aaron," chiamò Frank, separandosi. "Devi promettermi una cosa. Quella della Pozione Obliviosa è stata una pessima cosa da fare, ma per una giusta causa. Quella dell'incendio invece è stata un'idea banale, stupida, balorda ed inutile che non ci ha fatto ottenere altro che la guerra fra le nostre due Case. Aaron, puoi promettermi che qualsiasi cosa che faremo avrà un senso pratico e non morale per ridere un po'?" "Senti, Frank, non posso prometterti questo, perché neanche io so cosa succederà. Ma so che posso prometterti di non fare più mosse troppo azzardate, va bene?" "Va bene, cercherò di crederci ...", rispose Frank. L'orologio del cortile suonò le undici. "Per tutte le partite di Gobbiglie! Aaron, guarda che ore sono!", esclamò Frank. "Lo so ... è l'ora dell'esame finale!", concluse il ragazzo con una faccia che tutto esprimeva e non serenità. I due ragazzi corsero a perdifiato senza mai fermarsi, investendo qualsiasi cosa si trovasse sul loro cammino, non sapendo che, da quando erano entrati in quella scuola, sarebbero stati proprio loro sul cammino di molte cose.

Frank Bryce il Rovescio della MedagliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora