Capitolo 31: Perché?

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"E così, ti mandano in Africa" Frank era subito corso nella sua Sala Comune, solo con qualche patata sullo stomaco, saltando quindi il resto della cena. Doveva scrivere a sua madre, non si sarebbe mai più lasciato sfuggire niente di insolito come l'attacco in aprile di due anni prima, o l'intercettazione dei gufi con le lettere ... qualcuno stava cercando di isolarlo dalle persone che avrebbero potuto proteggerlo ad Hogwarts, per poi poterlo uccidere con molta calma. Ma perché proprio lui? Non era un investigatore, non aveva arrestato Maghi Oscuri importanti, perché quella condanna a morte? Perché, stava riflettendo adesso, mandarlo in Africa significava allontanarlo dalla sua protettrice ad Hogwarts, la Professoressa McGranitt. Proprio mentre faceva quelle congetture, gli si era avvicinata Alexia Spadeground. Lui non l'aveva sentita arrivare, ma gli era preso un colpo quando se l'era trovata alle spalle. Che altro voleva anche lei da lui? "Che vuoi?", le chiese brusco Frank "Magari potresti spiegarmi tu cosa sta succedendo", chiese Alexia "Pensi che se lo sapessi andrei a Uagadou?" "E se io sapessi cosa sta succedendo pensi che avrei il bisogno di chiederlo a te?", replicò quella. Frank rimase senza parole. "E tu, come va?", chiese allora il ragazzo, tanto per cambiare argomento. "Male, se ti saprò in un altro continente, con lo Yeti ..." "Ti assicuro che con me ragiona più che con chiunque altro", se la tirò Frank, ricordando tutte le conversazioni fatte con il professore africano. "Eppure, io non sto tranquilla ...", continuò lei. "Ma perché ... dopotutto, è una delegazione di Hogwarts, io andrò con Hogwarts ... che cosa ci può essere di più sicuro? E poi, se Uagadou non è ancora stata distrutta da Galdrasson è perché è un luogo sicuro, no?" "O perché chi la dirige è malefico quanto Galdrasson?", domandò in seguito Alexia. "Ma va ... che stai dicendo ... ora, se non ti dispiace, potresti togliere gli occhi dalla lettera a mia madre? sai, è piuttosto imbarazzante ..." "Frank Bryce, sei uno scorbutico! Ricordati che non sempre è la bacchetta che fa le magie. Esiste qualcosa chiamata cortesia, amore ...". Alexia era letteralmente esplosa, in un modo che sorprese Frank. "Penso che in Africa ti serviranno ... dato che nessuno lì usa la bacchetta, e dato che ...", Alexia si stava calmando. Senza avere nessuna conferma abbracciò Frank e gli sussurrò "Uagadou è un posto inospitale per te, Frank. Non ti dimenticare degli amici, e soprattutto, resta con loro.". E, lasciando un foglietto sullo scrittorio di Frank, la ragazza se ne andò, senza dirgli più nulla. Incuriosito da tutto ciò, appena si fu assicurato che la ragazza fosse andata veramente via, Frank osò sfiorare il bigliettino. Poteva esserci cosparso un filtro d'amore, chi poteva saperlo. Ed invece, fortunatamente non accadde niente. Alexia cercava di aiutarlo, quindi. Con più coraggio, Frank afferrò il bigliettino. Apparteneva alla pagina di un libro, alla quale era stata strappata via, probabilmente. Alexia aveva avuto cura di evidenziare con un evidenziatore babbano una frase: "Attuale preside della Scuola di Uagadou è il Professor Zahur Yetu". "Che casino ho combinato", mormorò Frank, pensando di aver risposto male a chi invece cercava di aiutarlo. Si addormentò, mentre il caminetto respirava nutrendosi di quel fogliettino. L'immagine di Zahur Yetu, però, non morì subito fra le fiamme. Ma questo, Frank non ebbe modo di constatarlo.


Frank Bryce il Rovescio della MedagliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora