𝐐𝐮𝐚𝐭𝐭𝐫𝐨

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PAIGE

Fingere che tutto sia nella norma non è semplice come mi aspettavo, soprattutto quando anche tuo marito sa che hai smesso di fare regolarmente dei test da cinque settimane. Stavolta, le cose sono andate come speravamo andassero quattro mesi fa. Stavolta, a quanto pare, le cose cambieranno definitivamente, ma non sono disposta a rivelare niente a Caleb. Abbiamo concordato sul prenderci una piccola pausa da tutti questi test settimanali, un po' per non rimanere delusi per l'ennesima volta, un po' per cercare di stare più rilassati.
Dopo aver concordato di provare ad avere un bambino abbiamo fatto delle analisi che hanno confermato la nostra pienissima salute. Dunque, dopo i primi tentativi falliti, abbiamo optato per ripeterli e la conclusione è stata quella che sapevamo già: a volte capita al primo colpo, altre ci vuole del tempo in più.
Adesso ci siamo.
Ho detto a Caleb che non avrei fatto nulla, ma... dovevo andare in bagno e il test mi fissava. Quindi l'ho fatto. E poi ho pianto tanto, sollevata dal segno che cambierà le nostre vite per sempre.
Ora mantengo il segreto da tre giorni interi. Ho prima voluto fare una visita e la ginecologa mi ha informato che, coincidenza delle coincidenze, sono rimasta incinta proprio qualche giorno dopo aver deciso di smettere per un po' con i test.
Perciò eccomi qui, a pranzo con la mia famiglia, con un fagiolino di un mese nel ventre e un'emozione enorme a squarciarmi il petto. Ho pianificato di rivelarlo a Caleb proprio oggi, insieme agli altri, così da godermi un po' di sana e pura felicità. Sanno tutti che stiamo provando da mesi, e apprezzo il fatto che nessuno ci stia facendo pressioni sui risultati. Informo regolarmente la mia gemella, per il resto mi mantengo sul vago. Immagino sarà divertente godermi le reazioni di tutti quando casualmente sputerò il rospo.

CALEB

Oggi niente bambini: i nonni hanno deciso di rapirli e portarli fuori città, in una fattoria. Siamo a maggio, perciò non è un problema saperli fuori, visto il clima caldo.
Prendo un sorso di limonata e passo una mano tra i capelli mentre sposto gli occhi su mia moglie. La vedo sbadigliare, stiracchiando le braccia, e poi sistemarsi meglio sulla sdraio che ha monopolizzato da dopo pranzo. Amo il giardino di Vivienne e Danny, è spazioso e sempre baciato dal sole, anche nelle giornate più fredde. Abbiamo finito di pranzare giusto un'oretta fa e adesso Tom e Trevor stanno servendo della frutta. Vedo Tom porgere un bicchiere colmo di ciliegie alla signora in questione ma lei rifiuta e spinge più su gli occhiali da sole.
«Target, vai a dare un bacio alla mamma» richiamo il cane. Tre secondi dopo nostro figlio peloso salta sulla sdraio e la privilegia di una sana leccata sulla spalla. Amo quelle spalle sottili ed eleganti, amo marchiarle e mordicchiarle. Già, ho una fissa per le spalle di mia moglie, fatemene una colpa.
«Perché non dici a papà che è uno stronzo?» accarezza il collo del mio bambinone. «Ma quanto ti amo, eh? Quanto?» sbaciucchia la testolina che ormai non è più tanto ina e sorride.
Mi avvicino alla sdraio e chino il capo, pronto a baciare queste belle labbra che reclamano la mia attenzione. Paige ricambia il bacio, sfiorandomi la guancia con le dita.
«Basta sbaciucchiamenti, Morgan» sbuffa Danny.
«Lasciali in pace, santo cielo» Vivienne lo spintona.
Danny crolla sull'erba, Trevor lo deride mentre Delia sghignazza insieme a Molly.
«Si baciano tutto il tempo!» ribatte mio fratello.
«Si sono dati a malapena due baci!»
«Danny, conti anche quelli che ci scambiamo io e Tom?» domanda divertita Molly.
«Oh, non farmi iniziare con voi due. Cosa credete, che non vi abbia visto uscire dalla dispensa?» assottiglia gli occhi.
Paige, al mio fianco, scuote il capo. Mi alzo, deciso a godermi lo show.
«Quello è un luogo simbolico» risponde Tom intento a fare dei risvolti all'orlo dei suoi pantaloni.
«Ci sentivamo nostalgici» gli dà man forte sua moglie.
«Non ce la faccio. Mi verrà un aneurisma a forza di pensarci» borbotta Danny.
«D, è già abbastanza inquietante che tu lo faccia» dice Delia.
«Ne parliamo quando le tue bambine cresceranno» ribatte mio cognato.
«Non dire mai più una cosa del genere» Trevor si porta una mano al cuore. «Mai più.»
«Ah! Come ci si sente, eh?»
«Danny, piantala» Vivienne alza gli occhi al cielo.
«Pulcino, mi porti una spremuta?» Paige attira la mia attenzione.
«Non puoi alzare quel bel culo e prendertela da sola?» domando, sapendo che mi insulterà.
«Vuoi che sballotti tuo figlio e che io mi senta male?» sibila.
«No, certo che no. Figuriamoci» sorrido mentre mi avvicino al tavolo allestito qui fuori.
È solo quando sto riportando il bicchiere a Paige che mi rendo conto del silenzio che è calato in giardino.
È solo quando fisso il bicchiere che ho in mano che realizzo quello che mia moglie ha appena detto.
Sbatto le palpebre.
Alzo il capo, notando gli sguardi scioccati dei nostri famigliari.
Paige mi guarda come se non avesse appena fatto esplodere la più grande delle bombe e il mio cuore insieme ad essa.
«Tu cosa?!» squittisce Molly rompendo il silenzio.
Paige non risponde, si limita a guardare me. Gli occhiali da sole sono adesso posati sulla testa, è seduta e in attesa di una mia qualsiasi mossa. La sua espressione si addolcisce all'istante quando si alza e si avvicina subito al sottoscritto. Non mi rendo conto di star piangendo fino a quando non mi attira tra le sue braccia e la sento rassicurarmi.
«Amore» mormora sul mio collo.
Singhiozzo, infischiandomene di chi ci sta guardando. Sono mesi che tentiamo. Mesi che mi addosso la colpa di non sta riuscendo a realizzare il nostro piccolo grande sogno. Non ci credo che ce l'abbiamo fatta. Mi sembra... un sogno.
«Ssh, va tutto bene. Tutto bene» Paige accarezza la mia schiena mentre io stringo il suo corpo e spingo la fronte sulla sua spalla.
«Giura» mormoro.
«Lo giuro» bacia la mia tempia.
«Davvero?» mi scosto per poterla guardare negli occhi. Solo così avrò la certezza che è tutto vero.
«Non ho resistito, ho fatto un test» spiega. «Tre giorni fa sono andata dalla ginecologa e vuoi sapere che assurdità?» ridacchia.
«Cosa?!» domanda Danny. «Stai bene?!»
«Zitto» sibila Vivienne.
«A quanto pare sono rimasta incinta qualche giorno dopo che abbiamo smesso di fare tutti quei test.»
«Non ci credo» spalanco gli occhi.
«Nemmeno io.»
«Cinque settimane» sospiro.
«Tenevi il conto?» solleva un sopracciglio mentre scaccia via le mie lacrime.
«Tu che dici?» l'attiro a me e premo la bocca sulla sua. Sento gli altri fischiare e ridere. Copio le loro azioni, non potendo fare a meno di sorridere come un matto. Sbaciucchio il viso di Paige per un po', concentrandomi solo su di lei. «Non ci credo che me lo hai detto in quel modo» borbotto.
«Pianificavo di essere originale. Direi che ci sono riuscita, no?» ride.
«Forse fin troppo» strizzo i suoi fianchi e la bacio di nuovo. Non riesco a starle lontano. Pensare che fino a un paio d'anni fa a stento ci rivolgevamo la parola e adesso diventeremo genitori è qualcosa di assurdo. Questa piccola strega, bella da mozzare il fiato e sempre pronta a ribattere alle mie battute è diventata tutto il mio mondo in poco tempo. E onestamente non potevo chiedere di meglio. Rifarei ogni singola cosa. 

𝐃𝐀𝐍𝐍𝐘, 𝐓𝐑𝐄𝐕𝐎𝐑, 𝐓𝐎𝐌, 𝐂𝐀𝐋𝐄𝐁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora