Taehyung se ne stava seduto sui gradoni della palestra della propria scuola a leggere un libro in tranquillità.
Siccome non amava gli sport in generale, totalmente incapace e il più delle volte anche imbranato nel fare qualche passaggio o palleggio, durante le lezioni di educazione fisica era solito leggere i suoi amatissimi libri.
Ad interrompere la pace e la bolla di tranquillità che si era creato, nonostante il chiasso che le due classi diverse facevano mentre giocavano, fu l'arrivo di una palla da pallavolo direttamente sulla sua nuca.
Si toccò immediatamente con una mano il punto colpito scompigliando i capelli color corvino, facendo una smorfia di dolore mentre strizzò appena gli occhi.
Alzò il suo sguardo su quello di un ragazzo che correva con un espressione di divertimento per l'accaduto.
Inutile dire che Taehyung aveva perfettamente capito che l'avesse fatto apposta e si ricordò subito dopo che non fosse nemmeno la prima volta che accadeva e che guarda caso, fosse sempre la stessa persona a dargli fastidio nell'ora di educazione fisica."Quando la smetterai?" Chiese chiudendo il libro fra le mani, appena il ragazzo si avvicinò a lui.
Quest'ultimo ridacchiò e si passò con un gesto veloce e meccanico una mano fra i capelli per sistemarli dietro, senza ottenere i risultati sperati, perché i suoi capelli, altrettanto scuri quanto quelli di Taehyung, ritornarono a dargli fastidio sulla fronte.
"Perché dovrei farlo?" Domandò con arroganza.
"Jungkook portami rispetto, sono pur sempre un tuo hyung." Si alzò in piedi Taehyung, deciso a scendere i gradoni per raggiungere il bagno.
"Altrimenti cosa farai?" Alzò un sopracciglio aspettando la sua risposta, evitando i suoi amici che lo chiamavano per la palla, per poter continuare a giocare.
Aspettò ancora qualche secondo e quando capì che il maggiore non seppe cosa rispondere, se ne andò e come lui anche Taehyung sotto lo sguardo di tutti su di lui.
Raggiunse a passo svelto il bagno e si specchiò per assicurarsi di non aver ancora un altro bernoccolo o lividi in bella vista come capitava spesso e quando non vide niente, sospirò sonoramente.
Si chiese il motivo per il quale quel ragazzo gli desse ogni volta fastidio e non trovò risposta.
E come se non bastasse, era più piccolo di lui e non gli portava il giusto rispetto!
Lui era stato cresciuto con degli ottimi principi e un'educazione da invidiare, ecco perché non concepiva proprio il comportamento di Jungkook."Taetae, sei qui?" La voce del suo migliore amico lo risvegliò dalla sua mente che vagava.
"Sono qui, Jiminie." Disse a voce alta e dopo brevi attimi, il maggiore fece la sua entrata nei bagni.
"Tutto bene? È sempre il solito stronzo Jungkook! Gli vorrei dare una bella lezione!" Un attimo prima i suoi occhi risultavano preoccupati, ma l'attimo dopo erano quasi infuriati mentre colpì la sua stessa mano aperta con un pugno.
"Sto bene, tranquillo. Me la so cavare da solo." Rispose abbozzando un sorriso.
Jimin lo sapeva che era capace di badare a sé stesso, ma quel ragazzo lo preoccupava.
Non voleva che si trasformasse in un bullo che gli rompesse le scatole ogni giorno a scuola, infondo quello era il loro ultimo anno e non voleva far andare niente nel verso sbagliato.
Soprattutto per Taehyung, che ogni volta che non riusciva a prendere il massimo dei voti per qualche interrogazione o compito scritto, il giorno dopo a scuola aveva qualche livido sparso per il corpo e il più delle volte, erano visibili anche ad un cieco.
Il minore dichiarava di essere caduto dalle scale di casa sua, che il suo cane lo aveva graffiato, che era così imbranato e distratto che bottiglie e altri tipi di oggetti pesanti, gli cadevano su varie parti del corpo senza accorgersene prima, non avendo ottimi riflessi.
Jimin continuava a far finta di crederci, ma sapeva fin troppo bene che tutte quelle risposte non erano la verità e che sicuramente c'entrava il padre in quella situazione.
Jimin si sentiva totalmente impotente.
Da quando i genitori di Taehyung hanno divorziato, il padre di quest'ultimo per sfogare la sua rabbia, la sua collera, era diventato molto più severo e Jimin pensava addirittura che bevesse alcolici, ma non ne era sicuro e finché il suo migliore amico non si sentisse pronto per parlarne, lui aveva deciso di rimanere in silenzio me tre faceva finta di non sapere assolutamente nulla.
Però era pur sempre preoccupato per il suo amico d'infanzia e il suo desiderio era quello di vegliare su di lui, anche se Taehyung manteneva sempre la testa alta per ogni cosa che succedeva, anche la più brutta e che ci riusciva grazie ad una "maschera" che indossava, nel solo intento di non lasciare che gli altri capissero le sue emozioni e la cosa che gli riscaldava il cuore era che quando stavano solo loro due, Taehyung si spogliava completamente di ogni maschera, perché si fidava ciecamente di Jimin.
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𝑆𝐴𝑉𝐸 𝑌𝑂𝑈𝑅 𝑇𝐸𝐴𝑅𝑆 𝐹𝑂𝑅 𝐴𝑁𝑂𝑇𝐻𝐸𝑅 𝐷𝐴𝑌 || 𝑇𝐴𝐸𝐾𝑂𝑂𝐾 ||
FanfictionDove Taehyung fa difficoltà a nascondere un segreto. Dove Jungkook prova a farsi strada nel cuore di Taehyung in un modo alquanto strano. Taehyung riuscirà a mantenere il suo segreto? Jungkook riuscirà nel suo intento o verrà respinto? Taehyung...