«Certo che Yumi giocherà con te Shoyo, farà una partita con tutti, ma prima dobbiamo comprare tutti dei gettoni o i giochi non funzionano.»
L'intervento calmo e delicato di Kiyoko riesce a rallentare, anche se di poco, la sue frenesia e ci avviciniamo al bancone della giochi.
«Buon pomeriggio ragazzi e benvenuti!»
Ci saluta l'uomo dall'altra parte del bancone. Come si può notare dal tono di voce, dai folti baffi, dalle piccole rughe intorno agli occhi e sulla fronte avrà all'incirca sessant'anni o giù di lì.
Indossa un berretto da baseball blu, una maglietta grigia con stampato il nome della sala giochi e dei pantaloni marroni scuro tenuti su da una cinta di cuoio.«Cosa posso fare per voi baldi giovani?»
Domanda con un sorriso cordiale in viso ed il primo a prendere la parola è Daichi, probabilmente è l'abitudine.
«Vorremmo tutti cinque gettoni a testa.»
«Solo cinque?!»
Piagnucola Shoyo in disapprovazione. Ovviamente, la risposta "calma" e "pacata" di Tobio non tarda ad arrivare.
«Stai zitto, idiota! Ne prenderemo altri più avanti!»
«"Stai zitto" lo dici a qualcun altro. Perché mi devi sempre trattare male?!»
«E tu perché ti comporti da idiota?»
«Vogliamoci bene, dai!»
Si avvicina a lui con le braccia aperte ma lo tiene a distanza posando la mano sulla sua faccia.
«Assolutamente no! Non ti accollare!»
«Ma come? Un Re che si rispetti ama incondizionatamente tutti i suoi sudditi.» esordisce Kei col suo tono saccente.
«Prima di tutto: non chiamarmi "Re", e secondo: non lo incitare!»
«Che Re maleducato.»
«Fate i bravi o vi mando tutti e tre a casa in punizione, chiaro?!» li richiama il leader con tono deciso.
«Chiaro...»
Vedere Tobio, Kei e Shoyo bisticciare come se fossero tre fratellini mi riempie il cuore di contentezza e non posso fare a meno di sorridere.
Sembra di vedere Qui, Quo e Qua e Daichi fa loro da zio Paperino che deve sempre riprenderli e metterli in riga.Presi i cinque gettoni vengo trascinata verso il tavolo che aveva adocchiato prima Shoyo e ci mettiamo entrambe in posizione.
«Sai come si gioca, sì?»
Gli domando inserendo un gettone dalla mia parte.
«Certamente che lo so!» ridacchia. «Andiamo, chi non sa come si gioca? È ridicolo!»
«Non ne hai la più pallida idea, vero?»
«No...»
«Devi semplicemente colpire il disco e fare punto, è come hockey normale.»
«Oh, okay!»Mentre Ryunosuke, Yu e Hitoka rimangono accanto a noi a farci il tifo, il resto del gruppo si sparpaglia per la sala giochi avvicinandosi a cosa li attira maggiormente.
Avere il tifo mente gioco mi fa sentire viva e piena di energia, mi fa venire voglia di dare il massimo e di vincere a tutti i costi.
Forse è così che si sentono anche loro quando giocano a pallavolo?Nonostante ci abbia messo il massimo del mio impegno, ho perso contro di lui per un misero punto e finita la partita si mette a saltellare entusiasta seguito da Ryunosuke e Yu.
«SÌ! SONO IL MIGLIORE GIOCATORE DI AIR HOCKEY CHE CI SIA!»
Esclama elogiato dai suoi senpai che lo fanno sentire ancora più fico.
"Suona buffo detto dalla stessa persona che cinque minuti fa non aveva la minima idea di come si giocasse."
Scrollo le spalle e mi allontano dal tavolo lasciando lo spazio ai ragazzi che vogliono continuare a sfidarsi, soprattutto ora che sono gasati.«Vado a vedere dove si trovano gli altri, vuoi venire con me Hitoka?»
Propongo alla mia amica che si unisce a me senza pensarci due volte.
I primi che mi saltano all'occhio sono Asahi e Koshi che si sono posizionati su dei simulatori di Moto GP.
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Chiama il mio nome
Fanfiction[Kei x OC] Yumi Ukai è la figlia adottiva di Keishin Ukai dai lunghi capelli bruni ed i grandi occhi castani. I suoi genitori e lui erano amici da tanti anni ma sono morti a causa di un incidente stradale quando la piccola aveva solamente otto anni...