La ragazza finalmente realizza e sorride entusiasta dell'idea.
«È un'idea fantastica! Quando lo facciamo?»
«Io avevo pensato il più presto possibile, non voglio lasciar passare troppo tempo.»
«Che ne pensi di domani? Possiamo far finta che non si possono tenere gli allenamenti e la usiamo come scusa per addobbare tutto.»
«Mmh...» annuisco sfregandomi il mento con l'indice. «Non è una brutta idea, sai? Potrebbe funzionare.»
«Cosa potrebbe funzionare?»
Una voce estranea ci fa sobbalzare ma successivamente realizziamo che è Kiyoko.
«Oh santo Cielo...»
Mormoro con un sospiro.
«Ho quasi avuto un infarto...»
«Che state confabulando voi due?»
Hitoka avvicina la ragazza a sé e la mette a corrente del piano. A mia sorpresa, ci aveva pensato anche lei ad una cosa simile per tirare su il morale ai ragazzi, così ci siamo organizzate: con l'aiuto di mio padre, noi tre diremo ai ragazzi che gli allenamenti sono saltati ma che dovranno venire in palestra per una riunione nel tardo pomeriggio così avremmo tutto il tempo per allestire il tutto a festa e sistemare il minimo indispensabile per farla sembrare una festa credibile. Io porterò le decorazioni ed il cibo, Hitoka creerà una playlist con la musica mentre Kiyoko porterà i piatti, i bicchieri ed altre cose simili per evitare di sporcare come animali. Bisogna solamente avvisare mio padre ed il professore.
Mi avvicino a papà mentre Hitoka e Kiyoko si avvicinano al professore e lo distanzio dalla squadra che è comunque concentrata nell'allenamento.
«Che succede? Mi devi dire qualcosa?»
Mormora confuso dalle mie azioni ed io sorrido sentendomi Mr. Burms.
«Hai indovinato! Devo chiederti un favore urgente.»
«Che tipo di favore?»
«Nulla di che, voglio solo organizzare una festa qui in palestra.»
«VUOI ORGANIZZARE CO-...»
Non gli lascio il tempo di completare la frase che gli tappo la bocca con entrambe le mani in modo da "soffocare" la sorpresa per i ragazzi.
«Vuoi calmarti?!»
«Non puoi usare questo posto per i tuoi comodi! E poi il tuo compleanno è passato da un pezzo!»
«Infatti non è per i miei comodi!»
Sospiro e lo accompagno fuori della palestra in modo che possiamo parlare tranquillamente ed in maniera più privata.
«Ti rendi conto vero che è una palestra e non un salotto grande?»
Sbuffo passandomi le mani tra i capelli al limite del nervoso. Quando fa così mi viene voglia di chiudergli la bocca con lo scotch e non toglierlo più.
«Mi fai finire?» sbotto. «Voglio organizzare una festa qui domani per motivare i ragazzi.»
La sua espressione cambia radicalmente, da seccata e seria diventa confusa e divertita.
«Per i ragazzi...?»
«Sì. Come ben sai la sconfitta di sabato è stata un colpo pesante ed anche se ora sembrano tornati quelli di sempre, so che ci sono rimasti male ed io voglio fargli questa sorpresa per farli sentire apprezzati di tutto quello che hanno fatto e dove sono arrivati fin ora.»
«Mh...» annuisce ascoltando le mie ragioni. «Capisco ciò che vuoi fare ed è un gesto nobile da parte tua, ma non ti sembra un po' egoistico sfruttare il tempo che hanno per allenarsi? Possiamo tranquillamente aspettare questo week-end.»
«Se lascio aspettare troppo tempo potrebbe succedere che la ferita si rimargina e non avrebbe più senso...»
«E se il professore non-...»
«Oh Yumi! Abbiamo appena chiesto al professore e per lui è una fantastica idea!»
Sorrido soddisfatta e porto nuovamente l'attenzione su mio padre che non sa bene come replicare.
«Visto?»
Torno dentro saltellando come una bambina seguita da mio padre che non ha il mio stesso tasso di felicità e richiama l'attenzione dei ragazzi su di lui.
«Ragazzi venite tutti qui, devo fare un annuncio!»
Incuriositi fermano tutto ciò che stavano facendo e si radunano in cerchio attorno a mio padre lasciando uno spazietto anche per me.
«Ragazzi, purtroppo devo annullare gli allenamenti di domani.»
A quella dichiarazione si guardano tra di loro sorpresi e un pochino spaesati.
«Purtroppo ho degli impegni che non posso disdire e-...»
«Mi spiace interromperla coach...» Daichi ha sempre la risposta pronta. «... ma potremmo allenarci anche noi da soli piuttosto che annullare direttamente gli allenamenti, no?»
Papà rimane sorpreso dall'intraprendenza di questi ragazzi ma per far funzionare il piano deve inventarsi una scusa più convincente.
«Sarebbe la soluzione più ovvia e giusta, ma devo dirti di no, Daichi. Avevo in mente uno nuovo schema e volevo provarlo con voi tutti insieme perché è complicato spiegarlo a parole, verrebbe meglio nella pratica.»
I ragazzi sembrano abboccare ed io faccio un sospiro mentale ma successivamente mi si rizza la schiena quando papà mi lascia la parola.
«Yumi, non dovevi chiedergli nulla?»
Paonazzo e le mie gambe iniziano a tremare come dei budini presa dalla sprovvista. Io dovevo dire qualcosa?
"Che significa? Che gli devo dire io? Non faceva parte del piano!"
«A-ah... i-io... o-oh... ecco... io... ecco...»
Balbetto cercando di accocchiare una scusa plausibile e, fortunatamente, Kiyoko viene in mio soccorso.
«Quello che sta cercando di dire è che vorrebbe che tutti noi ci trovassimo ugualmente qui per le quattro e mezza. Va bene questo orario per te?»
«O-oh... sì, sì, sì, è un orario perfetto!»
«Ci state ugualmente ragazzi?»
Anche se straniti dal mio atteggiamento accettano ugualmente di trovarci qui per le quattro e mezza in modo da darci tutto il tempo a disposizione per sistemare la palestra e preparare tutto alla perfezione.
Ho appena mandato un messaggio ad Hitoka dicendole che sono sulla strada e sarò lì tra cinque minuti. È stata gentilissima nonna a tenermi lo zaino in negozio mentre io vado al Karasuno con dei sacchetti di plastica ricolmi di cibo, bibite, decorazioni da festa di compleanno e una cassa bluetooth per mettere la musica. Papà dov'è? È già di fronte alla palestra per allontanare chiunque pensi che gli allenamenti siano saltati, è la nostra unica copertura.
Appena raggiungo la palestra, senza essermi fatta notare da nessuno, noto che mio padre ha portato un tavolo da giardino pieghevole così che noi possiamo poggiare tutto su di esso. Kiyoko con l'aiuto del professore appende alcune ghirlande sui balconcini mentre io ed Hitoka disponiamo tutti gli snack e le bibite in modo da dargli un aspetto invitante, e a sorpresa di tutti, il professore ha voluto portare una bombola di elio per gonfiare dei palloncini colorati.
Una ottima idea, anche se abbiamo speso metà del tempo che avevamo a disposizione a fare i cretini per modificarci la voce e sembrare dei personaggi usciti da i film di "Alvin Superstar".
Giusto pochi minuti prima che i ragazzi raggiungano la palestra ho collegato la musica e la palestra rimbombava a ritmo di "Money" di Lisa.
Le porte si spalancano rivelando nove silhouette che conosciamo bene, ci voltiamo verso di loro con i nostri sorrisi migliori ed in coro urliamo:
«SORPRESA!»
Sui loro volti compare un'espressione sorpresa ma anche gioiosa e questo mi basta per capire che ho raggiunto a pieno l'obbiettivo.
«Forza venite, venite!» gli incito facendogli cenno di avvicinarsi. «Servitevi pure.»
I primi che non ci pensano due volte sono Yu e Shoyo che si buttano a capofitto verso il tavolo per accaparrarsi più snack possibili che vengono seguiti anche dagli altri componenti della squadra ormai abituati al fatto che non riescono più a tenerli a bada.
«Quindi è per questo motivo che ieri sembravi così strana?»
Mi domanda Koshi riempiendo due bicchieri di Coca-Cola e, gentilmente, me ne porge uno. Le mie guance bruciano presa alla sprovvista da quel gesto di gentilezza ma accetto ugualmente ed annuisco.
«Sì, volevo farvi una sorpresa e tirarvi un po' su il morale.»
«Tirarci su il morale...?»
«Be', ieri sembravate quelli di sempre ma si percepiva che non eravate completamente "guariti". Così ho pensato di farvi sentire meglio facendovi questo regalo.»
«Oh Yumi...»
Il ragazzo sembra quasi commosso dal mio gesto ma non ne sono sicura.
«Non eri obbligata a fare questo per noi, davvero.»
«Ma io non sono stata assolutamente obbligata.» ridacchio.«L'ho fatto perché ci tengo alla vostra felicità e volevo rivedervi sorridere e scherzare.»
«Ma tata, prima o poi ci sarebbe passata.»
«Questo non lo metto in dubbio, io vi ho solo dato una piccola spintarella.»
Ci mettiamo a ridacchiare tra di noi ma veniamo interrotti da Kei e Tobio che bisticciano per dei salatini come se fossero bambini. Sorrido tra me e me.
"Adoro vederli così. Vorrei che questo momento non finisca mai."
La festa prosegue e nonostante abbia cercato di stare vicino a Kei venivo allontana da Tobio che continuava a cercare attenzioni da me. Non riesco a capire se è una cosa voluta, ma alla lunga, diventa seccante. Anche fare due chiacchiere mentre cerco di riempire il bicchiere è diventato impossibile. Così per farlo contenta sono rimasta accanto a lui. Non è che mi dispiaccia la sua compagnia, anzi, il mio cuore palpita dalla gioia ma mi sarebbe anche piaciuto scambiare due parole con Kei per avere un suo feedback.
«Ho notato che ultimamente stai passando molto tempo con Tsukishima.»
Inizia la conversazione rimanendo a pochi metri di stanza dal tavolo e dai ragazzi che ballano.
"Oh mamma...! E mo che faccio? Ha già funzionato? Non è nemmeno passato una settimana... che cacchio gli dico?"
«Sì... perché?»
Cerco di nascondere la mia voce lievemente impanicata con una risatina.
«Be', non pensavo che fossi attratta da quel tipo di ragazzi.»
Inarco un sopracciglio confusa, non riesco a capire.
«Che intendi dire?»
«Insomma, pensavo che avessi standard diversi.»
"Immagino che si riferisca a Tetsuro. Ricordo come si guardavano male quel giorno."
STAI LEGGENDO
Chiama il mio nome
Fanfiction[Kei x OC] Yumi Ukai è la figlia adottiva di Keishin Ukai dai lunghi capelli bruni ed i grandi occhi castani. I suoi genitori e lui erano amici da tanti anni ma sono morti a causa di un incidente stradale quando la piccola aveva solamente otto anni...