Capitolo 16

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Le parole di Kei mi colpiscono in pieno riuscendo a fermare la discesa delle lacrime ed a farmi riprendere, finalmente, fiato.

«Come...?»

Mormoro cercando di realizzare ciò che è appena successo.

«Hai sentito benissimo, non fare la finta tonta. Non avrei mai dovuto dirti ciò che provo per te nonostante sapevo che non ero ricambiato. Hai ragione, è colpa mia che ti ho proposto il piano, ma è stata anche colpa tua accettare. Col senno di poi è stato un piano stupido perché non ha fatto altro che illudermi e confondere te.»
«Kei aspe-...»
«No Yumi.» sospira e si toglie la collana col ciondolo portafortuna posandolo sul palmo della mia mano. «La farsa finisce qui. Mi dispiace di averti solamente scombussolato le idee e spero che tu possa fare chiarezza nel tuo cuore scegliendo ciò che è meglio per te.»
Mi da un bacio sulla guancia e si allontana abbandonandomi lì.
«No Kei! Aspetta! Non lasciarmi da sola, ti prego!»

Lo raggiungo e lo abbraccio da dietro puntando anche i piedi a terra nel tentativo di bloccarlo ed evitare che riesca a liberarsi.

«La vuoi sapere la verità?»
Rimane in silenzio.
«Non sono arrabbiata con te o con la possibile fidanzata stronza di papà, ma sono arrabbiata con me stessa. Tu hai solamente voluto creare dei ricordi con me, aiutarmi ad avvicinare Tobio ed io te ne sono immensamente grata, nessuno lo avrebbe mai fatto. È che...» lo stringo maggiormente a me. «È solo che le cose sono cambiate...»
«Ovvero? Non ti piace più Tobio ma quel ragazzo dai capelli neri del Nekoma?»
Il suo tono di voce sembra quasi stizzito ed infastidito, e non lo biasimo. Sospiro negando col capo.
«Quando capirete che Tetsuro è solamente un mio caro amico e non mi piacerà mai in quel senso? Gli voglio solamente un gran bene, e poi è gay.»
«... Ah... non lo sapevo...»
«Lo so.» sorrido divertita. «Comunque, la prima parte della tua frase è giusta... so che tutto questo potrebbe non avere un senso ma lui non mi piace. Non mi piace più in quel senso, davvero.»
Kei si libera sciogliendo la mia stretta, si volta lentamente verso la mia direzione e porta il suo sguardo seccato su di me con le braccia conserte.
«Continua. Ti ascolto.»
«So bene che è quasi impossibile che in una settimana possano nascere dei sentimenti sinceri e forti, ma il colpo di fulmine esiste, no?» mi stringo nelle spalle. «Una persona speciale in una settimana mi ha stravolto in meglio l'esistenza facendomi sentire l'unica ragazza al mondo e donandomi tutto ciò che aveva. Sono davvero grata a quella persona nonostante la prima volta che ci siamo conosciuti l'avrei voluta strozzare.»
Soffoco il più possibile una risatina incontrando il suo sguardo.
«Io sono comunque affezionata a Tobio, gli voglio un gran bene, ma non ho potuto ricambiare i suoi sentimenti perché sono innamorata di un altro. Sono innamorata di Kei Tsukishima!» sputo tutto d'un fiato. «E ne sono completamente convinta, questa volta so che i sentimenti che provo sono sinceri.»
Avvicino alla bocca la sua collana, do un leggero bacio al ciondolo per poi posare l'oggetto nella tasca dei suoi pantaloni, causando in lui un'espressione incredula e sconvolta. Lascia cadere le braccia lungo il busto ed i suoi occhi sembrano lucidi.
«Mi stai prendendo in giro ammettilo...»
«Non mentirei mai su un argomento tanto delicato.»
«Ma tu... tu eri... insomma...»
«So quello che provavo prima, ma ora che ho compreso davvero ciò che voglio e ciò che provo, ho capito che era una semplice infatuazione e nulla di più. Tu mi hai mostrato l'amore che ho sempre sognato e che ho letto solamente nei libri. Sei come l'antagonista che strappa la fidanzata al protagonista col suo fascino e savoir-faire.»
«Tu mi vedi così...?»
«Ehi, non è una cosa cattiva, eh. Ti ho detto che sei affascinante ed irresistibile.» mi affretto a dire preoccupata di averla fatta suonare come una cosa negativa.

Kei sorride anche se timidamente, estrae la collana dalla sua tasca, si abbassa alla mia altezza e me la porge nuovamente per poi abbassare la testa come in cenno di fargliela indossare. Sorrido a mia volta e gli faccio passare la collana sulla testa facendola finire sul suo collo adornandolo col suo luccichio.

«Devo ammettere che ti sta davvero bene.»

Mormoro torturandomi le mani un po' imbarazzata.
Tra i due cala il più completo ed assoluto silenzio rimanendo immobili a guardarci negli occhi come se le parole siano futili. Non abbiamo più bisogno di dirci nulla, entrambe siamo consapevoli del sentimento che ci lega e ci basta questo. Tutti i problemi che verranno gli affronteremo insieme, mano nella mano.

«Io ho un nuovo piano da proporti...»
"Che?!"
Aggrotto le sopracciglia
«Che significa? Ti ho appena detto che-...»
«Lo so benissimo quello che mi hai detto infatti è un piano infallibile.» sorride interrompendomi. «Lo vuoi sentire?»
Sbuffo alzando gli occhi al cielo.
«Sentiamo...»
Prende con dolcezza le mie mani intrecciando le dita con le sue e lascia un bacio sui palmi.
«Vuoi essere la mia fidanzata?»
Sorrido riprendendo a piangere colta di sorpresa dalla dolcezza della sua voce.
«Mi hai fatto prendere un colpo!» lo rimprovero ma non riesco a nascondere il sorriso. «Certo che voglio essere la tua ragazza, ma per davvero questa volta.»
Libero le mie mani e mi tuffo tra le sue braccia scambiandoci il nostro bacio più sincero.

Da quel giorno non abbiamo più finto, né io e né lui. La nostra relazione è diventata ufficiale, anche grazie alla benedizione di papà che si è rivelato contento del nostro rapporto.
Alla fine, con Sana non ha funzionato, lei si è rivelata una donna superficiale che si era avvicinata a papà solo per poter avere una vita privilegiata senza il minimo sforzo. Prima di ufficializzare la mia relazione con Kei alla squadra, ho voluto chiarire le cose con Tobio e rimanere semplici amici senza incomprensioni e senza rancori. I più felici sono stati Hitoka e Ryunosuke che avevano fatto una scommessa contro Yu e Shoyo, ora gli devono 2593,94 yen a testa.
Sono davvero felice che tutta la questione si sia conclusa con un lieto fine e soprattutto, sono felice di essere riuscita a trovare quell'amore che gli scrittori mi hanno fatto sempre sognare.

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