•1 - Amanti caduti.

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JUNGKOOK

Sospiro, guardando la città dall'alto. Las Vegas.
Controllo l'orario. Cinque, quattro, tre, due, uno...
«Kookie!»

Come sospettavo. Mi giro e sorrido, mettendo le mani sulla bocca.
«Dio mio, Chim, sei bellissimo. Sembri un principe» dico, guardandolo. «Non credevo che sarebbe stato così difficile» sospira, mentre si guarda allo specchio.

«Ehi, andrà bene» lo rassicuro. «Ho paura di dimenticarmi tutto.»
Sento il campanello suonare, così sospiro.
«Questi sono Jin e Hobi» dico, andando verso la porta. «Dov'è la regina?»
Ridacchio. «In camera.»

Torniamo da Jimin, che sta facendo dei respiri profondi. «Santo cielo, sei bellissimo.»
«Già, è proprio uno schianto.»
Gli metto le mani sulle spalle e lo guardo negli occhi. «Sei pronto?»
Ingoia un groppo e annuisce. «Sì.»
«Allora andiamo.»

Usciamo dalla stanza e prendiamo l'ascensore, per poi uscire dall'hotel e raggiungere l'auto.
«Ragazzi, come faccio se inciampo?»
Jin ridacchia, scuotendo la testa. «Tesoro, non è detto che accada. Smettila di preoccuparti per delle stronzate e pensa positivo.»

Strofina le mani sulle cosce. «È normale che io sia così agitato?»
«Dio santo, Jimin! Stai per sposarti!» Esclamo, guardandolo. «È assolutamente normale» dice, Hoseok, annuendo.

«Ecco l'autista.»
Ma lui, invece di salire, apre la portiera di Jimin che resta confuso. «Dovete scendere.»
«E per quale motivo, caro?» Gli chiedo, portando le braccia al petto. «Se questa è una presa in giro, smettetela. Non ho intenzione di portare un gruppo di frocetti come voi a fare gli sposini da quattro soldi.»

Mi lecco le labbra e ridacchio, per poi scendere dall'auto. «Jungkook, non ne vale la pena.»
Guardo Jin, che sta scuotendo la testa.
«Oh no, io ho pagato per questa limousine e andremo al matrimonio così.»

«Non m'interessano i vostri soldi, non voglio niente da delle femminucce fallite.»
Mi lecco l'interno guancia.
«D'accordo, dolcezza. Forse la tua vita è una merda, magari non vedi una vagina da quando tua madre ti ha partorito e hai una fottuta paura di scoprirti gay e di provare piacere a prenderlo.»
«Wow, sei forte, stronzetta» mi dice, Jin, schioccando le dita. «Il mio migliore amico deve sposarsi con l'uomo della sua vita e so che per te è difficile da comprendere, visto che probabilmente tutti i neuroni li hai bruciati facendoti le seghe sui siti porno, gioia.»
Inclino la testa di lato e faccio un sorrisetto.
«Io e i miei amici, siamo venuti qui per far in modo che il ragazzo biondo lì - lo indico - abbia il matrimonio dei suoi sogni, con l'uomo che ama e nel luogo che ha sempre sognato.
Quindi, o ci porti in chiesa o farò in modo che ci porti con la forza.»

Schiocco la lingua e afferro la pistola dal fodero. «Così sono più chiaro, tesoro?»
Deglutisce e sale nella limousine.
Sorrido soddisfatto e salgo anche io.

«Spero che Taehyung si sia reso conto, che è fottutamente fortunato ad averti.»
Guardo Hoseok e metto via la pistola.
«Sì, lui lo sa» spiego, sfiorandomi la bocca con le dita. «Lo sa piuttosto bene, ragazzi.»

Appena arriviamo, scendiamo dall'auto e io mi precipito verso l'ingresso con Jimin.
Faccio segno a Namjoon, che annuisce e sussurra qualcosa al pastore.
Si schiarisce la gola.

«Ci siamo.»

Percorro la navata con Jimin, che tiene gli occhi su Yoongi.
Appena raggiunge l'altare, mi siedo accanto a Taehyung. «Perché ci avete messo tanto?» Mi sussurra. «Problemi omofobi» rispondo.
Sospira. «Comunque, tutto risolto.»

Ridacchia e io sorrido, incrociando le gambe e tenendo gli occhi sul mio amico.

[...]

Ci sediamo al tavolo, io prendo lo champagne nel mio calice e lo bevo.
«Che cosa stupida il matrimonio» sospira, facendo un tiro dalla sigaretta. «Perché?»
«Non lo so, non credo che una promessa serva a legarti ad una persona per tutta. Puoi farlo anche senza tutti i ghirigori.»

Ridacchio, scuotendo la testa. «I matrimoni sono una palla assurda» dice. La cenere della sigaretta cade nel piattino. «Non è il tuo, quindi non fartela nei boxer, tesoro.»

Si lecca le labbra e mi guarda. «Lo sei che sei molto sexy, piccolo?»
«Ho lo smoking» roteo gli occhi. «Beh, se penso a come togliertelo...questo rende lo smoking piuttosto sexy.»

Sospiro, facendo spallucce. Rivolgo un'occhiata al mio amico, che sta ballando con Yoongi.
«Balliamo.»
Afferro la sua mano. «No, non mi va» dice, scuotendo la testa. «Sta zitto e fa finta di divertirti.»

Circondo il suo collo con le braccia. «Andiamo, prendimi per i fianchi.»
Alza gli occhi al cielo e esegue in silenzio.
«Sai proprio ottenere ciò che vuoi.»
«Non sempre.»

Appoggio le mani sulle sue guance e faccio unire le nostre labbra.
Non ho mai pensato all'idea di sposare Tae, in fin dei conti, noi due siamo felici anche senza anelli alle dita ma comunque, sarebbe bello.

Jimin ha sposato l'uomo della sua vita.
Quello della mia, è lo stronzo per eccellenza che odia i matrimoni.

Si allontana e accarezza le mie labbra.
Metto i palmi sul suo petto, mentre lui stringe i miei fianchi.
Sospira, guardandosi attorno, poi torna su di me e fa un sorrisetto.

«Scopiamo?»

Aggrotto le sopracciglia. «Stai scherzando?»
«No, mi sto rompendo il cazzo e ho bisogno di svegliarmi.»
«Tae, è il matrimonio del tuo migliore amico, non possiamo andarcene a scopare!»

Alza il mio mento con due dita. «Perché? Dove c'è scritto che i testimoni non possono fare sesso durante il ricevimento?»
«Non si fa e basta.»
Lo guardo negli occhi e scuoto la testa.
Sorride, divertito.
«Dio, piccolo, cerca di essere più convincente. Mi stai implorando di scoparti.»

Rivolgo un'occhiata ai miei amici, poi inclino la testa di lato e guardo il mio ragazzo.

«Scopiamo.»

[...]

Infilo la mia camicia e i boxer, sotto il suo sguardo divertito.
Mi giro a guardarlo, mentre è sdraiato e sta fumando. «Che c'è?» Gli chiedo, con un sospiro, trattenendo un sorriso.

«Sei proprio bello.»
Mi mordo il labbro, con le guance leggermente  rosse. «Non ti stancherai mai di dirlo?»
«No, direi di no. Come non mi stancherò mai di guardarti.»

Inclino la testa di lato e mi metto a cavalcioni su di lui e afferro la sigaretta dalla sua mano, facendo un tiro. Appoggia le mani sulle mie cosce e fa un sorrisetto, tenendo gli occhi su di me. «Dopo tutte le volte che abbiamo rotto, dovremmo aver imparato che non siamo fatti per stare insieme.»
Avvicino la sigaretta alla sua bocca e lui la prende, per poi invertire le posizioni e mettersi tra le mie gambe.
Butta fuori il fumo, portando le sue labbra vicino alle mie, così le dischiudo.

Stringo le sue spalle. «Eppure siamo qui.»
Parla al mio orecchio, baciando il mio collo.
«Mezzi nudi, con i corpi incollati, la mia schiena piena di graffi, i tuoi fianchi segnati e i cuori che battono insieme» sussurra. Mi provoca un brivido che percorre tutta la mia schiena.

«Ti amo» dico, afferrando le sue guance con entrambe le mani. «Lo so, ti amo anche io.»
Sfiora le mie labbra con le sue, per poi farle unire. Infila la lingua nella mia bocca, muovendola contro la mia.

Non abbiamo ancora imparato la lezione e sinceramente, non credo che la impareremo mai.
Dopotutto, come potrebbero due dannati, stare lontani per la salvezza eterna se hanno trovato la soddisfazione nella dannazione?
Nonostante tutto, siamo vicini più che mai. Siamo la dannazione, l'uno dell'altro. Il serpente tentatore.
E io non voglio essere salvato. Voglio farmi odiare persino da demoni. Voglio ballare sulle aureole degli angeli, con il mio fottuto diavolo.

Voglio, cadere nel girone più profondo dell'inferno.
Voglio essere un amante caduto.

ANGEL OF DEATH 3                                                  Fallen LoversDove le storie prendono vita. Scoprilo ora