Verso il caffé nella tazza, mentre sospiro.
La situazione di Minseok è piuttosto complicata.
Sento due mani posarsi sui miei fianchi, così sorrido e giro leggermente la testa.
«Buongiorno.»
Fa unire le nostre labbra per qualche istante.
«Mh, buongiorno anche a te» dico.Mi giro, per guardarlo in faccia e lui continua a tenermi stretto. «Dici che è il caso che uno di noi due resti con Minseok?» Gli chiedo.
«Sarebbe meglio, ma abbiamo troppo da fare al locale.»Appoggio le mani sul suo petto e faccio spallucce. «Non voglio lasciarlo da solo.»
Sorride, divertito. «Cosa?»
«Niente, è solo che non pensavo che avresti mai avuto a cuore Minseok.»
«Io non a cuore lui - dico subito - ho a cuore la sua situazione» spiego, portando le braccia al petto.Ridacchia, annuendo. «D'accordo, allora come facciamo?»
«Beh, una soluzione ce l'ho.»[...]
«Ma perché devo starci io con la principessa?»
Accavalla le gambe, scuotendo la testa.
«Dai, non ti darà fastidio, devi solo fargli da guardia» spiego, congiungendo le mani.
Si lecca le labbra, con un sospiro.
«Perché non lo fa Jimin?»
«Perché io devo organizzarmi il matrimonio.»Rivolgo un'occhiata a Jimin, che tiene le braccia al petto, mentre è appoggiato al muro.
«Non ho pazienza e voi lo sapete» spiega.
«Andiamo, Jin! Non ti costa nulla!»
«Oh ti sbagli, Hoseok, ti sbagli di grosso. Mi costa una grandissima rottura di palle.»Jin, sospira poi aggrotta le sopracciglia. «Infatti, perché non lo fa Hobi? Sappiamo tutti che è quello più calmo» dice, indicando il nostro amico che lo fulmina con lo sguardo.
«Minseok non è un neonato, sa badare a se stesso» spiego. «Vorrei anche vedere.»Guardo Minseok, che è seduto al bancone con le labbra strette e in evidente disagio.
«D'accordo, va bene, farò da babysitter al ragazzino ma a una condizione.»
Lo incito a parlare e lui fa un sorrisetto. «Hobi resterà con me.»
«Cosa?!» Esclama, con gli occhi sgranati. «Te lo puoi scordare, troia» dice, subito, portando le braccia al petto. «Hoseok, per favore» lo guardo con uno sguardo supplicante.Jimin posa le mani sulle mie spalle e annuisce, guardando il ragazzo che sospira rivolgendo un'occhiata a Jin. «Dio, d'accordo!»
Sorrido, battendo le mani. «Allora è tutto sistemato! Minseok, sei in ottima compagnia.»
Lui mi sforza un sorriso.Dopo essermi raccomandato con Jin e Hoseok, io e Jimin usciamo di casa.
«Ti fidi?» Mi domanda, mentre chiamo l'ascensore. «Di Hobi sì. Di Jin per niente.»
Ridacchia, annuendo. «Lo immaginavo.»Entriamo nell'ascensore e io schiaccio il tasto per il piano terra. «Ehi, vorresti farmi da testimone?»
Lo guardo subito e lui sorride. «Tu e i ragazzi.»
Stringo le labbra, con gli occhi lucidi e annuisco. «Certo che voglio, Jimin!» Esclamo, abbracciandolo.Lui è da sempre il mio migliore amico, nessuno mi ha mai capito come fa lui. È mio fratello.
Abbiamo rischiato la vita decine di volte, ci siamo guardati le spalle altrettante volte.Sento il mio cellulare squillare, così lo prendo e rispondo. «Dimmi» dico, asciugandomi le lacrime.
«Kookie...»
Aggrotto le sopracciglia. «Yoongi?»
Jimin mi guarda confuso e io faccio spallucce.
«Gli uomini del Dragone, vi stavano aspettando a C.o.S» spiega. «Yoongi, p-perché hai il cellulare di Tae?»
«Perché l'hanno ferito.»
«Che cosa?»
«Non ti preoccupare, non è niente di grave ma penso che tu dovresti venire qui.»[...]
Mi precipito nell'ufficio. Taehyung è seduto sul divano, con lo stomaco fasciato mentre sta stringendo i denti.
«Quei figli puttana del cazzo!» Sbotta.
«Io te l'ho detto che stava bene» mi dice, Yoongi, facendo spallucce.Ridacchio e mi siedo accanto al mio ragazzo.
«Stai bene?»
Sospira e annuisce. «È solo un taglietto, ma quei bastardi mi hanno colto di sorpresa.»Stringo i pugni. «Il City of Sins, non è più un luogo sicuro» dico, scuotendo la testa.
«Ormai sanno tutto di questo locale.»Controllo l'orario e aggrotto le sopracciglia.
«Cosa stai pensando?» Mi chiede. «A che ora ti hanno ferito?»
«Erano le dieci» mi risponde Yoongi.Lo guardo per qualche istante. «Come la scorsa volta.»
«In che senso? Spiegati.»
Mi alzo e porto le braccia al petto. «Anche l'altra volta, quando c'era Yoonsook, loro ci hanno attaccati alle dieci in punto.»
«D'accordo, ma quella sera del mare non erano le dieci di mattina.»Annuisco. «Ma era giovedì, anche la settimana prima e questa. Non ci hanno attaccati alle dieci perchè noi due non eravamo insieme e non eravamo qui.»
Jimin, mi guarda e inclina la testa di lato. «In poche parole non vi hanno attaccato perché non sapevano dov'eravate.»
«Esatto.»«Se ci pensate, anche oggi non è andata come previsto» dico, sedendomi sulla scrivania.
«Loro si aspettavano di trovare Taehyung e me, ma invece io non c'ero. Questo ha stravolto i loro piani e sono stati costretti a ferirlo per andare via.»Faccio spallucce. «Non so perché o come, ma se è come penso, giovedì prossimo ci attaccheranno alle dieci e lo faranno qui, al locale.»
Mi mordo l'unghia del pollice, guardando Taehyung che è confuso. «Aspetta, ma tu non stai perdendo sangue dallo stomaco» dico, aggrottando le sopracciglia. «No, mi ha colpito nella schiena» dice.
«Oh mio Dio» dico, scuotendo la testa. «Ha provato a cancellarti il tatuaggio» spiego e lui sgrana gli occhi.
Sospiro, sentendo la mia testa esplodere. La situazione è più difficile di quanto pensassi.
Il suono del mio cellulare, interrompe i miei pensieri. «Dimmi, Jin.»
«Non troviamo il ragazzino da nessuna parte.»«Cosa?!»
«Stavamo giocando a just dance e abbiamo sentito un rumore, ma...lui è sparito.»
«Niente paura, venite al locale.»Chiudo la chiamata e scendo dalla scrivania.
«Minseok è sparito» spiego, inclinando la testa di lato. «Che cazzo dici?!»
«Ho messo un geolocalizzatore nel suo medaglione» spiego, accendendo il pc.Digito velocemente le chiavi di accesso, per il sistema di geolocalizzazione.
«Due minuti» dico, guardando attentamente la mappa.
Jimin cammina verso di me e guarda lo schermo del pc, mentre digito le coordinate.
«Andiamo» sussurro, battendo le dita sulla scrivania.«Eccolo» dice, Jimin, indicando il pc. «Mi segno i codici.»
Lo scrivo velocemente sul braccio e afferro la pistola, aprendo il caricatore, infilo i proiettili e guardo Jimin. «Andiamo a prenderlo.»
Annuisce. «D'accordo.»«È troppo pericoloso, ci vado io» spiega, Tae, alzandosi in piedi. «Ti prego, amore, smettila di fare l'uomo alpha per un secondo e sii realista: sei ferito.»
Rivolge un'occhiata a Yoongi che alza le mani. «Io non ci provo nemmeno» spiega.
«Meglio, lasciate risolvere la situazione a noi fanciulli indifesi» dice, Jimin.«Aspettate qui Hoseok e Jin, avvertite Namjoon» dico, afferrando la mano del mio amico. «Fermati.»
Guardo Tae che posa le mani sulle mie guance e mi stampa un bacio sulle mie labbra. «Sta attento, ti supplico» dice, seriamente.Annuisco. «Non preoccuparti.»
Usciamo dal locale e io passo il casco a Jimin, lui se lo mette. Saliamo sulla moto, lui si aggrappa alla mia vita.Sfreccio per le strade di Seoul, mentre tengo gli occhi fissi davanti a me. «Gira a destra!»
Schiaccio sull'acceleratore ed eseguo.
Aggrotto le sopracciglia.
Questa è la strada per l'hotel Freedom.C'è qualcosa di molto strano in questa situazione, ma non riesco a capire cosa.
Cosa centra l'hotel con Minseok?Accosto a lato della strada e mi tolgo il casco.
«E nell'hotel» spiega. Lo guardo per qualche istante e sospiro. «Pensi quello che penso io?»
«Che è tutto molto strano?» Gli chiedo.Sospira anche lui e annuisce. «Andiamo a salvare il ragazzino, ma dopo devi offrirmi sella vodka.»
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ANGEL OF DEATH 3 Fallen Lovers
Fanfiction⚠️Vi consiglio caldamente di leggere i due volumi precedenti prima di questo, altrimenti capirete poco e niente⚠️ TERZO DI LIBRO DELLA SERIE AOD Jungkook non vede Taehyung da un anno. La promessa che gli ha fatto, sembra solo una lontana voce sussur...