Mi massaggio la fronte, con un sospiro.
Lo guardo e scuoto la testa, con gli occhi lucidi.
«Mi dispiace» sussurro, stringendo i pugni.
«Mi dispiace per metterti costantemente in pericolo.»Stringo le labbra. «Kookie, sono dannatamente spaventato...ho così tanta paura.»
«E non mi era mai successo ma, adesso, io ho una fottuta paura di perderti.»
Appoggio la fronte, contro al materasso del suo letto e deglutisco. «Ti supplico, torna da me.»Mi sento un bambino. È assurdo, ma per quanto io ci provi, non riesco a smettere di far scendere le lacrime sul volto.
Sono passati quattro giorni e ancora non si è svegliato. I medici hanno detto che era grave, ma che sono riusciti a salvarlo e se fosse passato qualche minuto in più, non ci sarebbe stato più niente da fare.
Passo quasi tutto il giorno qui, perché voglio solo che si svegli.Sto mettendo a soqquadro la città, per trovare chi gli abbia sparato e farlo a pezzi.
Sento una mano posarsi sulla mia testa, così alzo di scatto lo sguardo.
«Tae» sussurra, a fatica. «Dio» sbotto, con un sorriso. Appoggio le mani sulle sue guance, facendo unire le nostre labbra.
Mugola sorpreso, poi mi allontano e lo guardo negli occhi.Lui abbassa gli occhi sulla sua ferita fasciata e sospira, guardandomi. «Oh no, mi hanno sparato, vero?» Domanda, roteando gli occhi.
Ridacchio. «Sono felice che tu riesca a sdrammatizzare.»
«È successo quattro giorni fa» spiego.«Vado a chiamare un medico.»
JUNGKOOK
due settimane dopo.
Appoggio la testa, sullo schienale del divano.
Mi mordo l'unghia del pollice, con il cuore che batte velocemente mentre maledico me stesso per non averlo seguito.
Èandato da solo dagli uomini che mi hanno sparato e io sono incredibilmente preoccupato.
Mi ha detto che quella notte, un uomo ha provato a manomettere i freni della sua auto. Come possiamo sapere, che non abbiano mandato qualcun altro per farlo?
Sono solo, mentre spero che il mio ragazzo stia bene e non stia facendo qualche delle sue pazzie che potrebbero metterlo in pericolo.
Non ha nemmeno voluto che Namjoon lo accompagnasse, nonostante lui si fosse proposto con decisione.
È voluto andare da solo. Lui solo, a fronteggiare gli uomini più pericolosi dell'alta criminalità.Il mio cellulare squilla, così lo prendo.
«Stai bene? Jin mi ha detto tutto.»
Sospiro. «Sì, mi ha lasciato a casa.»
«Ehi, andrà tutto bene, Kookie. È pur sempre Kim Taehyung, sai benissimo che non si farebbe mai mettere i piedi in testa da qualcuno che non sei tu.»
Ridacchio, scuotendo la testa.«Sì, ma in ogni caso...sono preoccupato.»
«È normale, ma sono certo che se la caverà.»
Stringo le labbra, «da quando sei così interessato a Tae?»
«Da quando la sua morte, potrebbe fare del male a te.»
Sorrido, Jimin è proprio lo stesso, anche se non ci vediamo da più di un mese, le Hawaii e il solo cuocente non lo hanno cambiato per niente e questo è un bene.«Torna a divertiti con Yoongi, tesoro, io sto bene.»
«D'accordo! Ciao!»Chiudo la chiamata e porto le ginocchia al petto, guardando in basso.
Tutto questo non ha assolutamente senso, perché ha deciso di fare l'eroe del cazzo?!
Doveva stare qui, con me, non andare a cercare dei figli di puttana da solo.Appena sento la porta aprirsi, mi alzo di scatto.
Stringo i denti e cammino velocemente verso di lui, che mi fa un piccolo sorriso.
La mia mano colpisce la sua guancia, mentre sento gli occhi pizzicare.
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ANGEL OF DEATH 3 Fallen Lovers
Fanfic⚠️Vi consiglio caldamente di leggere i due volumi precedenti prima di questo, altrimenti capirete poco e niente⚠️ TERZO DI LIBRO DELLA SERIE AOD Jungkook non vede Taehyung da un anno. La promessa che gli ha fatto, sembra solo una lontana voce sussur...