•3 - Non c'è nessun altro.

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Lui torna, dopo un fottuto anno e pensa che le cose si risolvano in due secondi.
Non funziona così. Non sono così stupido, non mi lascerò sconvolgere così.
Pensavo che non sarebbe mai tornato, ma quando avevo perso le speranze lui l'ha fatto.

Ma stavolta non sarà così semplice.

Mi guardo attorno e passo le dita sul mobiletto appoggiato contro al muro della sala.
Sospiro, pulendomi dalla polvere sul divano.

Accendo le luci, guardandomi attorno e salgo le scale.
Entro nella camera da letto e mi siedo sul bordo del materasso.
I miei occhi si posano su un dittico sul comodino.

Prendo le due foto e stringo le labbra. Eravamo così felici, perché ha deciso di distruggere tutto così?
Come quella volta. Lui distrugge sempre tutto.

Lascio la cornice sul letto e torno di sotto.
Mi siedo sul divano.

Prendo il burrocacao dalla tasca dei jeans e lo passo sulle labbra, per poi raggiungere la cucina.
«Wow» dico, prendendo la bottiglia di vino dal mobile. La stappo e lo verso in un bicchiere.
«A me, che sono iconico» sussurro, facendo scontrare il bicchiere con la bottiglia e bere a collo da esso.
Sì, il bicchiere era solo di scena.

Mi siedo sul bancone e sospiro, appena sento la porta aprirsi.
Sa che non è da solo. Le luci accese l'hanno sorpreso.

Raggiunge lentamente la sala, con la pistola e si ferma confuso, appena mi vede.
«Jungkook...cosa...»
Abbassa la pistola, la mette nella fondina e fa per avvicinarsi ma io lo fermo.
«No, bello, resta lì.»

Passo il pollice sulle mie labbra, mentre lo guardo e scendo dal bancone afferrando la mia pistola. «Dov'è che sei stato?»
Deglutisce, confuso. «Londra? New York? Rio?»

«L'Avana.»
Mi lecco la bocca, annuendo. «Tra i cubani.»
Mi siedo sul bracciolo del divano e apro il caricatore. «Ho sempre avuto un debole per i cubani, sai? Mi fanno eccitare un sacco.»
Metto i proiettili, lentamente e lo guardo.
«Il mio sogno è venire scopato da un cubano.»

Lui tiene gli occhi su di me. «E tu? Tu ti sei scopato i ragazzi cubani?»
«No, certo che no.»
Mi tolgo la giacca e scrocchio il collo.
«Allora che cazzo hai fatto?» Gli chiedo, chiudendo il caricatore. «Riflettevo.»

«Wow, scoop dell'anno. Kim Taehyung sa riflettere» dico, ridacchiando.
Stringe i denti, così rido ancora più forte.
«Non devi incazzarti, tesoro, in fin dei conti l'unico che dovrebbe essere incazzato sono io.»

Sospiro, facendo spallucce. «E a me? A me hai pensato?»
«Sì. Sempre.»
«Nudo o vestito?» Domando, assottigliando.
«Kookie-»
«Sinceramente, Taehyung. Io e te abbiamo avuto una bella storia, puoi essere sincero con me.»

Si lecca le labbra. «Entrambe.»
Faccio un sorrisetto. «Mentre mi scopavi?»
«Sì, è successo.»
Annuisco. «Bene, apprezzo la tua sincerità.»

«E tu? Sei stato con altri uomini?»
Faccio spallucce. «Sì.»
Vedo i suoi occhi sgranarsi per qualche istante, alla mia risposta, poi annuisce.

Mi alzo e cammino verso di lui, lo guardo negli occhi e scuoto la testa.
«Sei un bastardo» sibilo, tirando indietro la sicura della pistola. «Mi hai lasciato e pensi di avere il diritto di pensarmi.»
Gli punto la pistola contro al petto e stringo i denti. «Non dovresti avere nemmeno il coraggio di guardarmi in faccia, cazzo.»

«Vuoi uccidermi?» Chiede, tranquillamente.
«D'accordo allora fallo, ma punta qui» dice, portando la pistola sul suo cuore. «Spara qui.»

«Non scherzare, stronzo! Non sto giocando!»
Annuisce. «Lo so, quindi spara avanti.»

ANGEL OF DEATH 3                                                  Fallen LoversDove le storie prendono vita. Scoprilo ora