•24 - Sarà per sempre.

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Mi rigiro nel letto, aprendo piano gli occhi. La luce del sole, penetra nella stanza, illuminando appena.
Sorrido automaticamente, guardando l'anello al mio dito e così la mia mente ripercorre la nottata passata.

«Ti piace?» Domanda, stringendo la mia vita e lasciandomi un bacio sul collo. «È bellissimo.»
Prende la mia mano, la accarezza e sorride.
«Hai proprio stravolto la mia vita» dice.
Mi giro a guardarlo, facendo spallucce. «In positivo o in negativo?»
«Un po' tutte e due» risponde.

Aggrotto le sopracciglia, fulminandolo con lo sguardo. «Perché adesso ho una debolezza.»
Circonda la mia schiena con le braccia, mi stringe e io appoggio le mani sul suo petto mentre lo guardo negli occhi.
«Che saresti tu.»

«Vuol dire che mi ami?» Gli chiedo, divertito.
«Tu che dici?»
Arriccio il naso e faccio spallucce. «Mh, dico che sei spaventato.»
Fa un sorrisetto, «ah, davvero?»
Annuisco. «Perché, ieri sera mi hai chiesto di sposarti e io ho detto sì. Quindi, non sai come comportarti adesso. Non perché non ti aspettavi un sì come risposta, ma perché tutto questo è totalmente nuovo per te.»

«Ti ho chiesto di sposarmi, perché ti amo» dice, sfiorando le mie labbra con le sue.
«Tu hai sempre odiato il matrimonio, ma nonostante tutto vuoi sposarmi...»
«È qualcosa che voglio provare con te, piccolo. Perché se devo mandare il mio mondo a puttane, firmare un foglio e sposarti per stare con te per il resto della mia vita...se serve questo per far capire all'intero mondo che sei mio, allora sono disposto a farlo.»

Sorrido, stampandogli un bacio sulle labbra.
«Ora andiamo a fare colazione, che sto morendo di fame» sussurro e lui ridacchia, annuendo.

[...]

«Jungkook!»
Mi abbraccia e io ricambio, con un sospiro.
«Mi sei mancato» dico, posando le mani sulle sue spalle. «Anche tu.»
Lo guardo attentamente e sorrido.
«La luna di miele ti ha fatto molto bene» spiego, sedendomi al tavolo del café.

«È stato tutto fantastico» sospira, con un sorriso.

«Ehi, ragazzi, scusate il ritardo.»
«Jimin! Sei splendente!» Esclama, Jin, abbracciandolo e Hoseok fa lo stesso.
Si siedono. «Allora? Com'erano le Hawaii?»
«Bellissime, era il paradiso» dice, con un sospiro. «Mi sono bruciato cinque volte, in sette punti diversi.»
Ridacchiamo tutti, mentre lui ci fa vedere le foto delle sue bruciatore.

«Ragazzi, devo dirvi una cosa» dico, per poi mordermi il labbro. «Oddio, vi siete lasciati un'altra volta?» Mi chiede, Jin, con uno sguardo sufficiente. «No! Affatto!»
«Ecco, perché altrimenti non mi sarei spiegato quei succhiotti» dice, indicandomi.

«Allora, cos'è successo?» Mi chiede, Hoseok, facendosi più curioso. «Ieri Taehyung, ha rischiato la sua vita per sapere chi ha provato ad uccidermi» scuoto la testa e sorrido.
«È tornato a casa con il labbro spaccato, i vestiti stroppicciati e un livido sulla guancia ma...nonostante tutto, mi ha stretto e mi ha baciato.»

Incrocio le braccia e faccio spallucce. «Lui, è davvero l'amore della mia vita e lo amo dannatamente tanto, lo amo così tanto che credo di aver perso seriamente la testa.»

Loro mi guardano attentamente, così sorrido.
«E ieri sera, è successa una cosa che mai mi sarei aspettato da lui» aggiungo, con gli occhi lucidi. «Lui mi ha chiesto se fossi felice con lui, io gli detto che lo sono così...così mi ha fatto un'altra domanda.»

Poso gli occhi su Jimin, per qualche istante poi sorrido con le guance rosse.
«E mi ha dato questo - mostro loro l'anello - dopo essersi inginocchiato.»

«Oh. Porco. Cazzo.»
Jin, spalanca la bocca, restando immobile.
«Dio santissimo nel cielo.»
«Mi sa che mi si sta alzando la pressione.»

Ridacchio, facendo spallucce. «Lui davvero ti ha chiesto di sposarlo?!»
Annuisco. «Già.»
«Kim Taehyung?!»
«Sì.»

«Dio, io credo persino nella bontà dell'umanità ma vi giuro che questo non lo credevo possibile» dice, Jin. «Avrei avuto meno sorpresa se ci avesse detto che è incinto.»

«Taehyung sta cercando di non lasciarti scappare da lui. È disposto a tutto pur di non perderti.»
Hoseok, fa spallucce. «Tesoro, il tuo uomo è proprio uscito di testa per te.»

«Sapevo che te l'avrebbe chiesto» dice, Jimin, con un sorriso. «Perché Yoongi mi ha detto cosa faceva mentre tu eri in ospedale.»
Aggrotto le sopracciglia. «Lo chiamava, a volte disperato chiedendogli cosa fare. Era terrorizzato all'idea di perderti. Namjoon l'ha persino visto piangere, mentre ti teneva la mano.»

«Quindi, immaginavo che avrebbe fatto questo passo.»

[...]

Lui è seduto sul divano, che sta guardando qualcosa sul pc.
Lo raggiungo e stringo i pugni. «Ehi, che fai?»
Mi siedo accanto a lui.

Mi guarda, scuotendo la testa. «Conti per il locale, nulla che non posso non rimandare.»
Chiude lo schermo e mi guarda, poi aggrotta le sopracciglia, passando il pollice sulla mia guancia.

«Hai pianto?» Mi chiede, preoccupato. Annuisco, con un piccolo sorriso. «Sì.»
«Perché?»
«Jimin mi ha detto come stavi mentre ero in ospedale» spiego, «a quanto fossi spaventato.»
Stirnge le labbra, guardandomi sorpreso.
«E che hai pianto per me.»

«È vero, ero terrorizzato all'idea di perderti. Avevi perso tanto sangue e i medici mi hanno detto che saresti potuto morire. Mi hanno detto che il tuo cuore si era fermato per due minuti. Il mio mondo era a pezzi, perché sei tu, piccolo, sei tu il mio mondo.»

«Amore mio» sussurro, posando le mani sulle sue guance. Avvicino il mio viso al suo, mentre lui circonda la mia schiena con le braccia.
«Nessuno su questa Terra ti ama come me, sono pronto a giurarlo.»
Appoggia la sua fronte contro la mia.
«Perché tu se il motivo per cui mi alzo la mattina. La mia vita sarebbe dovuta finire anni fa ma mia madre, mi aveva giurato che avrei trovato qualcuno che mi avrebbe fatto perdere la testa e mi aveva detto, che dal quel giorno, io avrei avuto la certezza che l'amore può farti sentire bene, anche quando tutto sta crollando.»

Sospira, «avrei tanto voluto farti conoscere i miei genitori» sussurra.
«Ma tu puoi farlo» dico, con un piccolo sorriso.
Mi guarda, poi mi da un bacio sulle labbra.

[...]

«Qui» mi dice, così mi avvicino. Appoggia i fiori nei vasi, vicino alle lapidi e circonda la mia vita con un braccio.

«Mi dispiace, per non essere venuto a trovarvi in questi anni.»
Sento un nodo in gola, mi brucia.
«Avevate ragione sull'amore, mi dispiace per non avervi creduto quella volta. Adesso, ho capito e sto per sposarmi.»

Tiro su col naso, mentre lui parla con voce bassa, soffocata, trattenendo le lacrime.
Io, lascio che cadano sulle mie guance.
I miei genitori, avrebbero tanto voluto che io mi innamorassi. Avrebbero voluto fare i genitori pazzi al matrimonio e magari fare i discorsi strappalacrime.

Però, non succederà.

Vorrei che mi perdonassero per averli delusi, per essere stato offuscato dalla rabbia e dall'odio da non capire quanto le persone intorno a me siano importanti.

Vorrei che mi perdonassero per aver lasciato andare Chaerin, quando mi sarei dovuto occupare io di lei.

Vorrei solo che fossero ancora vivi.

«Loro sarebbero orgogliosi di te» gli dico, stringendo la sua mano. Abbassa gli occhi su di me. «Ne sono certo» sorrido, «perché io lo sono.»

«E cosa c'è in me di andare orgogliosi?»
«Il fatto che tu sia riuscito a scongelare il tuo cuore.»

Stringo la sua giacca, guardandolo negli occhi.
«E sei riuscito a far innamorare qualcuno di te, perdutamente» aggiungo in un sorriso.
Mi stringe, facendo unire le nostre labbra.
Amarsi e perdersi, alla fine sono sinonimi.
Felicità e tristezza. Piacere e dolore.
Forse, avevano ragione, perdere la testa per amore è una fottuta folla...ma al diavolo, voglio morire da folle piuttosto che vivere una vita da solo.

E adesso, sarà sempre.

Fine terzo libro.

ANGEL OF DEATH 3                                                  Fallen LoversDove le storie prendono vita. Scoprilo ora