•19 - Baciami fino alla fine e oltre.

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Mi affaccio sulla soglia della porta e sorrido, mentre lui si guarda attorno.
«Buon compleanno» dico, portando la sua attenzione su di me. «Grazie.»
Si alza e mi raggiunge, circondando la mia schiena con le braccia.

«Beh? Vuoi fare qualcosa di speciale?»
Sospira, scuotendo la testa. «No, in fin dei conti, non è poi così fantastico. Succede tutti gli anni.»
Ridacchio, facendo spallucce. «Sai, è proprio questo il bello dei compleanni» spiego.
«Per me, è solo un giorno qualunque.»

Sbatto le palpebre, sorpreso e accarezzo le sue guance. «Sicuro?» Gli chiedo. «Sì.»
Mi mordo le labbra, nascondendo un sorrisetto. «Quindi, stasera non vuoi che metta il completino sexy che ho comprato per questo giorno.»
Posa gli occhi su di me, poi ghigna e avvicina le sue labbra alle mie. «Non mi lamento.»

[...]

Sospiro, mentre la mia mente vaga tra Minseok e tutti gli altri problemi che ho.
Da quando siamo tornati insieme, sento che siamo più uniti ma è anche vero che lo penso tutte le volte che ci riprendiamo.
Forse, però, il fatto che lui sia arrivato a piangere per me, mi ha fatto capire quanto mi ami.

«Ehi, tesoro» Jimin, ni schiocca le dita davanti al viso e sospira. «Stai bene?»
Faccio spallucce. «Dal punto di vista sentimentale sì, ma sono costantemente preoccupato di tutta questa situazione.»
Annuisce, facendo spallucce. «Sì, ti capisco.»

«Piuttosto, cos'hai intenzione di fargli stasera?»
«Andiamo a mangiare fuori e poi...beh, punto a fare molto sesso» spiego, facendolo ridere. «Non lo facciamo da due settimane e forse anche di più» dico, frustrato.

Bevo dal bicchiere e mi scrocchio il collo, cercando di sciogliere i nervi.
«Capisco che tu sia stressato per Minseok, ma dovresti smettere con il vino, altrimenti arriverai ubriaco al ristorante.»
Lo guardo e aggrotto le sopracciglia.
«È acqua» dico, indicando il bicchiere.

Inclina la testa di lato, «oh wow! E da quando l'acqua è rossa? Perché a me sembra proprio vino, poi non so.»
Torno a guardare il bicchiere e sospiro.

«Cazzo, non posso crederci, Jimin! Gesù l'ha fatto di nuovo!»

Scoppia a ridere, come me. «Dio mio, non so come farei senza di te, stronzetta» spiega, riprendendo fiato. «Molto semplicemente, la tua vita sarebbe una merda, puttanella.»

Controllo l'orario sull'orologio da polso. «Devo andare» spiego, alzandomi e afferrando la giacca. «D'accordo, fagli gli auguri da parte mia.»
Ridacchio, scuotendo la testa. «Falso.»
Piega le labbra in un sorrisetto e io esco dal locale.

Mentre sto guidando verso il locale, lascio andare tutti i pensieri negativi. Stasera dev'essere tutto perfetto, quindi rimanderò le mie preoccupazioni a domani.
Eppure, non capisco cosa abbia spinto Minseok a fino a quel punto. Sapevo che fosse squilibrato, ma non fino a questo punto.

Sospiro, senza trovare una risposta alla mia domanda, così mi limito a guardare la strada davanti a me.

Parcheggio e prima di scendere, mi sistemo il burrocacao sulle labbra, passo le dita tra i capelli e prendo un respiro profondo.
Raggiungo il ristorante, poi mi guardo attorno.
«Ha prenotato?»

Guardo il cameriere e annuisco. «Jeon, è un tavolo per due.»
Controlla sulla lista. «Mi segua.»
Camminiamo tra i tavoli, fino a uno vicino a una vetrata che da sul panorama notturno della città. «Vuole qualcosa nel frattempo che aspetta?»
«Potrebbe portarmi del vino rosso, uno qualsiasi, basta che sia della miglior annata.»

ANGEL OF DEATH 3                                                  Fallen LoversDove le storie prendono vita. Scoprilo ora