•16 - L'antidolorifico per dimenticare.

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TAEHYUNG

Tengo gli occhi fissi sui fiocchi di neve che cadono lentamente sulla strada, rendendo tutto bianco.
Non posso credere a quello che ha fatto, per allontanare Minseok. Pensavo fosse diverso.

Stento a capacitarmi che sia vero, perché da lui mi sarei aspettato tutto, tranne che questo.
Accusarlo di una cosa così dannatamente grave, è stato veramente troppo.
Poi mi viene a dire che è paranoico sulla nostra storia e tutte le altre cazzate.

«Stai bene?»
Giro leggermente lo sguardo e gli sforzo un sorriso, annuendo. «Sì, non preoccuparti.»
«Stai pensando a lui, non è vero?»
«Lui non esiste più per me, Minseok.»

Sbatte le palpebre un paio di volte. «O almeno è quello che vorrei» aggiungo, facendogli fare una faccia leggermente confusa che non capisco appieno.
«In ogni caso, va tutto bene.»

«Lui non ti merita, Tae, smettila di stare male per quella troia.»
Stringo i denti, guardandolo di scatto.
«Non dire queste cose» sibilo, seriamente.
«Ma è quello che è.»

Cammino velocemente verso di lui e lo prendo per le spalle, guardandolo dritto negli occhi.
«Non osare, Minseok» dico, freddo, tenendo un'espressione buia sul viso.
Ingoia un groppo, poi abbassa lo sguardo annuendo. «D'accordo, scusa.»

Mi allontana e scuoto la testa. «No, scusa tu, non volevo» dico, alzando il suo viso con le mani sulle sue guance. «Mi dispiace...non so cosa mi sia preso.»

Posa i suoi occhi su di me e stringe le labbra, prima di stringere il colletto della mia maglietta e posarle sulle mie.
Sgrano gli occhi, sentendo il corpo farsi più rigido.
Mi allontano. «Non farlo, d'accordo?»
Avvicina le labbra al mio orecchio, «puoi farlo tu, se vuoi» sussurra.

Resto immobile per qualche secondo, per poi posare le mani sulle sue guance e baciarlo.
Ma che diavolo sto facendo?
Dischiude le labbra, così infilo la mia lingua nella sua bocca. Che cazzo sto combinando?
Porto le mani sui suoi fianchi e lo tiro verso di me.

Respiro pesantemente, continuando a baciarlo cercando di annebiare le mia testa in questo modo, di staccare la spina e smetterla di pensare a lui.
«È tutto diverso da quando sei nella mia vita..., niente è più grigio. Adesso, riesco finalmente a vedere i colori, Tae.»

Aumento la presa, facendolo mugolare, mentre è seduto su di me.
Sento una piccola lacrima rigare la mia guancia.
«Piccolo» sussurro, allontandomi. Minseok, sorride ma si spezza appena alza gli occhi su di me.

Deglutisco, scuotendo la testa.
«Kookie» sussurro. «Piccolo.»

[...]

Che nottata del cazzo.
Scendo le scale, accendendo la luce della sala mentre l'orologio del soggiorno segna le quattro del mattina.
Sospiro, passandomi una mano tra i capelli.

Raggiungo la cucina e prendo fuori una bottiglia di Jack Daniel's dalla dispensa ma prima che possa aprirla, qualcuno suona il campanello facendomi aggrottare le sopracciglia.

Raggiungo la porta e deglutisco, afferrando la pistola dal cassetto del mobile.
Apro la porta e spalanco gli occhi per qualche istante, per poi sospirare.

«Jungkook, che cosa vuoi? Che ci fai qui a quest'ora?»

Mi guarda e ridacchia, muovendo la testa.
«Io...sono benuto a dirt...dirti che...che...oh wow, che bello il tatu...tataggio.»

ANGEL OF DEATH 3                                                  Fallen LoversDove le storie prendono vita. Scoprilo ora