Sei.

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trecce

Sabato 13 novembre 2021

Oggi era il mio turno di cucinare insieme a Rea e, avendo terminato le lezioni prima della mia coinquilina, mi ritrovai in cucina sola e davanti ad un frigorifero gremito di cibo senza alcuna idea riguardo il pranzo che avrei dovuto preparare. Alla fine estrassi quattro zucchine e due scatole di speck e iniziai a tagliare le prime per portarmi avanti con il lavoro.

La mattinata in sala prove era andata bene, molto meglio del giorno precedente, ed ero rimasta piacevolmente sorpresa riguardo le coreografie che la maestra mi aveva assegnato. In più stare in sala con la professionista Giulia Pauselli era stato piacevole, sia per la sua spiegazione del passi, sia per la bella chiacchierata avuta al termine della lezione che mi aveva permesso di allontanarmi dagli studi con ancora un sorriso stampato sul volto.

Al ritorno di Rea dalla sua lezione con la vocal coach avevo già finito di tagliare le verdure e le avevo già passate in padella con lo speck e quando fummo tutti finimmo poi di cucinare preparando la pasta e unendola agli altri ingredienti.

Il pranzo fu tranquillo. A mantenere il discorso acceso furono soprattutto i ballerini, intenti a discutere sulle coreografie che avrebbero eseguito in puntata.
L'attenzione si spostò poi su Luca che fu costretto da Sissi a raccontare dell'Elena con cui si sarebbe sfidato Tommaso.
Venne fuori che in realtà con la ragazza non si era trattato di una semplice serata trascorsa in compagnia ma di una frequentazione stroncata dopo poco dal cantante.

«Quindi ragazze state tranquille che sono ancora sul mercato» scherzò per poi farmi un occhiolino.

«Buono a sapersi, ne terremo presente» gli mantenni il gioco non realmente intenzionata ad andare oltre l'amicizia con lui come con chiunque altro. Qualcuno rise per la scenetta mentre altri si erano già estraniati dal discorso per tornare a parlare di loro.

Terminato il pranzo posai il mio piatto nel lavello e mi diressi in camera.
La stanza era come la maggior parte delle volte vuota. Serena l'avevo vista l'ultima volta sul divano con Albe avvolti in un abbraccio e Carola immaginai fosse ancora in cucina visto che era il suo turno per riordinare.
Con le due non c'era stato ancora molto dialogo, non perché non mi stessero simpatiche ma perché dopo il primo incontro in casetta, un po' perché avevamo orari differenti, un po' perché ci ritrovavamo ad andare a letto ad ore diverse, non ci eravamo mai trovate vicino.

Approfittai del silenzio per gettarmi sul letto e scrivere sul quadernino viola i passi delle due coreografie e le correzioni che mi erano state fatte. Non ci misi molto perché in effetti avevo già memorizzato bene gran parte di esse e mi alzai per riprovarle velocemente senza musica.
Alla fine mi gettai sul letto, con il busto rivolto verso lo specchio posto lateralmente al letto di Serena da cui riuscii ad osservare il mio riflesso.

Il mio viso, lontano dai mille impegni che mi tenevano occupata all'esterno del programma, era già visibilmente più rilassato, nonostante un lieve alone violaceo che accentuava le mie occhiaie dovute alle poche ore di riposo trascorse nelle due settimane prima del mio ingresso.

Nei 14 giorni di isolamento, infatti, benché non potessi far altro che restare chiusa tra quelle quattro mura, ne avevo approfittato per allenarmi e per ripassare passi e coreografia in modo da avere sempre maggiori possibilità di far buona impressione al giudice.
Negli unici momenti in cui ero ferma, invece, mi rivedevo le esibizioni di Christian e il parere dei professori per valutare se avessi almeno una possibilità e, in seguito alla mia risposta negativa, tornavo ad esercitarmi.
Da un lato avevo paura di farmi male e buttare via l'occasione mentre dall'altro lato la mia corsa alla perfezione non mi consentiva di fermarmi.

Con te è diverso || Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora