lasciati conoscere
Giovedì 25 novembre 2021
«Allora, adesso proviamo a fare questa melodia qui che si trova quasi in tutte le canzoni italiane. È abbastanza semplice quindi anche una schiappa come te dovrebbe riuscirci.»
Oggi era come consuetudine il nostro giorno libero e io avevo trascinato Alex dal letto per insegnarmi a suonare il piano. Non avevo grandi aspettative dalla mia riuscita ma sentivo che brutti pensieri stavano per farsi sempre più spazio nella mia mente e Guido mi aveva aiutato a risollevarmi e a cercare qualcosa da fare.
«Oi, che stai facendo, tesoro?» la voce dell'unico ballerino uomo della maestra Celentano mi fece spaventare costringendomi ad alzare il busto e a voltare di scatto il capo verso l'entrata della stanza.
Prima del suo arrivo ero sdraiata su un fianco sul letto di Carola e il mio sguardo passava sulle varie foto che la mia compagna di stanza aveva attaccato al muro accanto al suo letto passandoci il dito di tanto in tanto.
Le mie due compagne si erano svegliate prima di me e avevano abbandonato la stanza da un bel po' di tempo mentre io, reduce dall'ennesima notte insonne, avevo preferito rimanere ancora a letto ed alzarmi solo verso le 11. Avevo fatto una doccia e mi ero data una sistemata per rendermi presentabile più che agli occhi degli altri ai miei e poi, non sentendomela di incontrare gente e stare in mezzo al casino della casetta, avevo optato per restare in stanza a riordinare. Per mia sfortuna però Serena e Carola si erano rivelate estremamente ordinate quindi, dopo aver riordinato il casino che invece io ero solita lasciare, non mi restò molto da fare e finii in fretta. Nel dare un'ultima occhiata alla camera ero rimasta sorpresa nel notare che io ero stata l'unica a lasciare immacolata la parete dietro al mio letto mentre sia la parte di Serena che quella di Carola quasi non avevano più spazio.
Avevo analizzato prima quelle più vicine al mio letto ammirando le foto di Serena insieme alla sua famiglia e ai suoi amici e rimasi un po' di più su una che la raffigurava con una donna anziana. Erano ai fornelli, entrambe avvolte in un grembiule da cucina coordinato sui toni del rosso e dell'arancione, e tenevano tra le mani una un recipiente con dell'impasto e l'altra una teglia piena di biscotti appena sfornati. Serena aveva la fronte e il mento sporchi di farina e qualche macchia bianca invadeva anche il tessuto sulle maniche della felpa ma questo non faceva che rendere ancora più tenera la sua espressione. Aveva un sorriso a trenta due denti e con il braccio libero avvolgeva il collo dell'anziana stringendola in uno stretto abbraccio che fece riscaldare il cuore anche a me.
Ero passata poi al letto di Carola tra le cui foto spiccava una in cui era circondata da galline e non riuscii a trattenere una risata.
«Mah, nulla di che, oziavo.» gli risposi mentre lui stava abbandonando lo stipite della porta a cui era appoggiato per avvicinarsi a me. Mi misi dunque a sedere e ritirai le gambe incrociandole sotto il mio corpo così da permettergli di sedersi davanti a me e osservare quello che stavo facendo.
«Avevi un'espressione persa, quasi malinconica.» alzai le spalle e feci un sorriso per rassicurarlo ma lui non ci cascò e continuò a parlare.
«Non è la prima volta in realtà, ti vedo spesso così anche se magari per due secondi, nell'intervallo fra due risate.» concluse spostando lo sguardo dalle fotografie mantenute al muro dallo scotch trasparente a me.
«Non so, a volte è semplicemente la mia espressione.» tentai di giustificarmi ma lo vidi scuotere la testa non convinto dalla mia risposta.
«A volte magari sì ma non tutte, Coraline.» mi ritrovai a sbuffare e valutai bene se dargli o meno una risposte.
«Altre volte sono semplicemente brutti pensieri che mi passano per la testa.» confessai voltandomi nuovamente verso il muro per nascondermi dagli occhi indagatori del mio coinquilino.
STAI LEGGENDO
Con te è diverso || Christian Stefanelli
FanfictionReduce da un passato turbolento Coraline decide di mettere finalmente da parte le sue insicurezze e di gettarsi nella più grande avventura che le sia mai stata offerta. "Cuore fatto di vetro, mente di pietra". Recitava così una delle canzoni sulla q...