Tre.

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occhiate scottanti

Dopo essermi vestita ed aver ripreso i capelli ricci, uscii dal bagno e mi diressi verso la cucina, rimandando il compito di riordinare la stanza a più tardi. Durante il cammino l'odore di hamburger mi invase le narici e sentii un rumorino di apprezzamento provenire dal mio stomaco.

«Affamata?» sentii dire improvvisamente da una voce proveniente dal corridoio accanto al quale stavo passando. Da esso spuntò la figura di Luigi, in tuta e con dei bizzarri occhiali bianchi sulla nuca.

«Non ne hai idea, non mangio dalle sei e non mi sembrava il caso farlo prima dell'esibizione. L'immagine della Celentano coperta di vomito è divertente sì, ma non credo che mi avrebbe garantito un posto qui dentro.» ridemmo insieme mentre ci dirigevamo in cucina, scherzando ancora un po' e quando ci avvicinammo al tavolo percepii due paia di occhi bruciarmi addosso.

Uno paio di questi era di Carola. Avevo visto qualcosa sui social riguardo una possibile intesa tra di loro ma lei non mi aveva accennato nulla e ero convita di non star facendo nulla di male.

Mi appuntai mentalmente di chiarirle le mie intenzioni e di tranquillizzarla: l'ultima cosa che volevo fare lì dentro era creare drammi fra coppiette e distrarmi dal mio obiettivo. Per quanto avevo sudato per occupare quel posto ogni distrazione era categoricamente vietata.

Dopo essermi allontanata da Luigi per sedermi tra Rea e Silvia, notai gli occhi di Carola finalmente abbandonarmi e cercai di rilassarmi mentre chiacchieravo del più e del meno con le due ragazze al mio fianco. Scoprimmo di avere parecchie cose in comune e mi sentii sollevata al pensiero che sembravano tutti molto dolci lì dentro, pensando che c'era la possibilità di vivere davvero con serenità questa esperienza.
Nonostante ciò sentivo due occhi scuri che stavo cercando di non incontrare ancora puntati su di me.

Insomma, avevo appena fatto una figura imbarazzante che chissà a quanti aveva già raccontato. Un po' di pietà, per cortesia!

«Mi passi il sale, per favore?» sentii dire dal ragazzo di fronte a me che in questo modo mi stava costringendo a ricambiare il suo sguardo. Mentre gli passai il contenitore di vetro mi sentii sfiorare il dorso della mano dalle sue dita e i miei occhi erano ormai come incastrati tra i suoi mentre studiavo tutte quelle pagliuzze gialle che gli invadevano le iridi.

Feci finta di seguire il discorso delle mie compagne, intervenendo di tanto in tanto per non mostrarmi completamente distratta ma la verità era che la mia mente era da tutt'altra parte mentre studiavo ogni dettaglio del volto del ragazzo che avevo di rimpetto. Era una cosa che facevo spesso in realtà quella di studiare le persone. Mi soffermavo sui minimi dettagli, come la rughetta che stava apparendo sull'angolo sinistro della sua bocca mentre stava sorridendo -anche lui distratto- al suo amico, o quei puntini rossastri che gli decoravano gli zigomi dandogli ancora più colore al viso.

«Ma allora tu veramente non hai mai visto una puntata di Amici quest'anno?» venni risvegliata da Luca e la sua domanda sembrò attirare l'attenzione di tutti. Scossi la testa e notai un'espressione di stupore sul volto di Andrea, arrivato quel giorno come me.

«Ma come è possibile... Non hai studiato i tuoi possibili avversari mentre aspettavi di essere chiamata?» disse quest'ultimo.

Scossi ancora la testa. «L'ho fatto solo in hotel dopo aver saputo il nome del mio sfidante. Gli orari dei daytime e delle puntate non sono mai stati compatibili con i miei impegni.»

«Giusto. Non ci hai ancora detto cosa fai nella vita.» intervenne Luigi, allungando il tempo in cui fui costretta a stare al centro dell'attenzione. Come se mi avesse letto nel pensiero un sorriso sghembo si fece spazio sul suo viso.

Con te è diverso || Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora