Undici.

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impenetrabile

Venerdì 19 novembre 2021

«E lui che ti ha risposto?» chiese Luigi mentre io giocherellavo con un filo che era fuoruscito dal copriletto rosso sul quale ero seduta.

Il moro mi aveva finalmente bloccato nella mia camera dopo avermi beccato in giardino con Christian. Mi aveva tormentato durante tutta la giornata precedente e poi nelle ore antistanti alle prove ma prima con una scusa, poi con un'altra, ero sempre riuscita a rimandare. Tranne quella volta perché, approfittando di un mio momento di distrazione in cui gli fu complice Alex, mi aveva afferrato per i fianchi e caricato sulle spalle ignorando le mie proteste e i pugni, in cui non mi ero per nulla contenuta, sferrati sulla sua schiena. Una volta gettatami sul letto mi aveva costretta a parlare ed era rimasto sorpreso quando capì che l'idea che si era fatto della situazione era del tutto errata.

«Non gli ho dato il tempo di replicare.» ammisi in uno sbuffo. Sapevo che era stato scorretto non dargli diritto di rispondere ma in quel momento l'irritazione era massima e non ragionavo lucidamente, non vedevo altre vie oltre a quello.

Il ragazzo alzò un sopracciglio e frenai la lingua dall'interromperlo per giustificarmi.

«Ma perché, Coraline, magari era stato solo uno stupido fraintendimento.» disse esasperato portandosi le mani nella cute per massaggiarla.

«Non è stato un fraintendimento, Luigi, mi ha detto chiaro e tondo che io sarei stata una distrazione per l'amico e che sarei dovuta andare a giocare più in là. Secondo te potevo mai stare lì ad aspettarlo mentre cacciava un'altra insinuazione su di me?» le parole mi uscirono incredibilmente tranquille e mi meravigliai della calma che stavo riuscendo a mantenere.

Certo, non mi sarei mai esposta tanto con le mie emozioni di fronte ad uno sconosciuto ma lui era giusto un gradino sopra questa definizione e, anche se da un lato per una volta mi sembrava giusto farlo, la calma stava regnando davvero in me dopo quella sera.
In effetti Christian non era nessuno per me e le sue parole non dovevano avere più peso di quelle di chiunque altro lì fuori, quindi potevo tranquillamente farmele scivolare addosso e andare avanti. Chi se ne frega di quello che pensa di me?

«No no, hai ragione, solo che non mi capacito di una cosa del genere da parte di Christian. Che ci tiene a Mattia l'abbiamo capito tutti ma non lo vedevo il tipo da dirti queste cose.» disse mentre si portava in grembo un peluche di Carola trovato sul letto sul quale era seduto.

Alzai le spalle e mi lasciai sfuggire uno sbuffo.
«Magari si mostra diverso da quel che è.» questa volta ad alzare le spalle titubante fu lui.

«E ora come ti comporterai?» spostò lo sguardo su di me e lo guardai confusa.

«Con lui intendi?» scosse la testa.

«In generale, con tutti.» chiarì e alzai le spalle.

«Chi se ne frega di cosa pensa Christian. Se vorrò ballare ancora con Mattia lo farò, se mi va di poltrire sul divano con te o prendere in giro Alex lo farò. Magari continuerà a pensare che sono alla ricerca di una storiella ma non sono affari miei. Io so che non è vero e penso e spero anche la maggior parte quindi mi va bene così.» conclusi e lo vidi annuire quasi soddisfatto per le mie parole.

«Bene, non devi limitarti per via di uno stupido giudizio, per di più infondato. Goditi l'esperienza e vai avanti.» disse e lo vidi avvicinarsi al mio letto.

«Non ho nessuna intenzione di farlo, Gigi.» riuscii a dire poco prima che le sue braccia mi avvolgessero in un abbraccio. Posai il mento nell'incavo del suo collo e rimanemmo in questa posizione per un paio di minuti passati i quali mi staccai.

Con te è diverso || Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora