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"Cosa?"

Prima che Mattheo rispondesse, avevo già lasciato il suo dormitorio, tornando alla camera.

Vidi Tom nel corridoio che si dirigeva verso di me.

"Tom Marvolo Riddle!" Gridai correndo verso di lui.

Lui smise di camminare e guardò l'espressione arrabbiata sul mio viso.

"Perché non me l'hai detto? Stronzo!" continuai a urlare colpendo il suo petto con i pugni più e più volte.

"Basta." sentii borbottare ma non ascoltai

Lui mi afferrò i polsi, impedendomi di spingere ripetutamente il suo petto.

"Pensavi che l'avrei fatto, cazzo?" urlò.

"Pensi che sia così meschino con me? Che ti avrei davvero ucciso, cazzo?" urlò di nuovo..

"Sì, in realtà sì. Non sei stato altro che un idiota!" risposi

Lui mi spinse via con durezza e si allontanò.

"Non andartene!"

"Chiudi quella cazzo di bocca! Dovremmo essere in classe, se ci beccano forse ti uccido, cazzo".

"Devi imprecare in ogni frase che dici".

I suoi occhi sfrecciarono sui miei quando sentì la voce del professore arrivare dietro l'angolo.

Era il professor Lumacorno.

Tom mi afferrò il braccio, spingendomi in un'aula vuota.

Chiuse la porta a chiave e mi disse di fare silenzio.

Mi strofinavo il braccio su e giù, dandogli un'occhiata seccata per avermi spinto dentro l'aula.

"Non puoi semplicemente fare la spia? Non sei lo studente preferito del professor Lumacorno?"

Tom aveva un sorrisetto malizioso sul volto.

Aprì la porta, permettendo al professor Lumacorno di vedere dove eravate voi due.

"Ah, che cosa fate voi due fuori dalla classe!" disse il professor Lumacorno, deluso da Tom.

"Vede, professore, stavo solo cercando di prendere un po' del mio materiale per la lezione, e lei mi ha chiesto di mollare, e quando ha visto arrivare lei mi ha trascinato in classe". Tom rispose innocentemente.

"Non è vero! Professore..."

"Basta così, signorina Y/n! In punizione per te dopo le lezioni fino all'ora di cena, quanto a te Tom, puoi andare". Il professor Lumacorno la interruppe.

Tom annuì e mi lanciò un'occhiata prima di andarsene.

"In realtà, signorina Y/n, la sua ultima lezione è appena finita, può andare in punizione, mi segua". Parlò il professor Lumacorno.

Sospirai e annuii, seguendo il professor Lumacorno nella sua aula per la punizione.

DOPO LA DETENZIONE -

Finalmente uscii dalla punizione dopo un'ora e trenta minuti circa, ed era ora di cena.

Ero arrabbiata con Tom, e volevo ancora parlargli di tutta la storia degli horcrux.

Mi sedetti accanto a Eleanor e Amber a cena, e loro mi chiesero dove ero stata.

"Oh anche, y/n. Io e Axel ci siamo lasciati... semplicemente non ci piacevamo più così". Eleanor rivelò

"Mi dispiace."

Lei annuì: "Va tutto bene".

Dopo cena, mi sono diretta verso la stanza di Tom.

Aprii la porta del dormitorio ed andai subito nella sua stanza.

Naturalmente era chiusa a chiave.

"Alohomora."

Sentii lo scatto della serratura della porta ed aprii la porta.

"Stronzo! E non pensare che mi sia dimenticato degli horcrux, dobbiamo parlare seriamente di questo Tom".dissi, entrando come una furia.

Era circondato dal fumo, appena sono entrata, tossivo dal forte odore.

"Cosa?" disse lui.

"Sei fatto?"

"Non lo so mamma, lo sono?" rispose lui.

"Sei così infantile." afferrai il blunt dalla mano.

"Ridammelo, imbecille." disse lui alzandosi dal letto.

Ero vicino alla sua finestra aperta.

"Non ci provare, cazzo, è l'ultima che ho". piagnucolò e lo feci cadere.

"Ops."

"Sei così fottutamente fastidiosa". Tom si schernì.

"Ok, ora che ho la tua attenzione, dobbiamo parlare degli horcrux".

"Non mi interessa questo adesso, facciamo qualcos'altro". Lui rispose avvicinandosi a me.

"Questa è una bugia, a te interessano sempre gli horcrux". dissi allontanandomi di più da lui.

"Ok, se mi preoccupo sempre degli horcrux, allora prendimi come un vantaggio, perché non me ne frega un cazzo di loro in questo momento".

La mia schiena colpì il muro di pietra, mentre lui continuava ad avvicinarsi.

Sentivo il suo alito caldo sul collo, che mi mandava formicolii lungo la spina dorsale.

"Tom..."

"Non te lo chiedi?" Chiese lui, interrompendomi, e mentre la sua mano mi sollevava il mento e il suo pollice tirava delicatamente giù il mio labbro inferiore.

Il mio respiro si fermò per la sorpresa, mentre i miei occhi non avevano mai lasciato i suoi.

Tutto il tempo che ero lontana da Tom, essendo arrabbiata con lui, mi aveva solo fatto sentire di più la sua mancanza.

Le sue labbra erano ora a pochi centimetri dalle mie, e io ora bramavo lui.

"Tom- non possiamo, non posso." parlai a bassa voce, cercando di muovermi.

Il suo peso mi teneva fermo contro il muro.

Naturalmente sapevo che avrei potuto facilmente stupirlo con la mia magia, ma non riuscivo a convincermi a farlo.

Era così vicino, era quasi come se potessi sentire il sapore della sua colonia.

Si è avvicinato di più, sussurrandomi all'orecchio.

"Dimmi di fermarmi e lo farò. Se resti in silenzio, continuerò".

Cominciò a baciarmi le parti sensibili del collo, facendomi rabbrividire.

Cominciò a lasciare piccoli segni, ma io non gli dissi di fermarsi.

Sentii la sua mano arrivare dietro la mia nuca, tirandomi vicino al suo corpo, premendo le sue labbra ora contro le mie.

L'altra mano viaggiò giù verso il mio interno coscia, facendosi lentamente strada fino a sotto la gonna che indossavo.

Il suo dito medio stava ora facendo piccoli cerchi intorno alla mia biancheria intima, guadagnandosi un piccolo gemito da parte mia.

Mi allontanai da lui.

"Fermati." dissi mentre stavo ancora respirando abbastanza pesantemente.

Tom annuì e si fermò, come aveva detto che avrebbe fatto.

Rimase lì con un sorrisetto sul viso, mentre stavo lì con rammarico, chiedendomi cosa avrebbe pensato Mattheo.

"Io uhm- devo andare". dissi imbarazzata, camminando intorno a lui, lasciando il suo dormitorio.

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The Riddle brothers - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora