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IL GIORNO DOPO -

Era circa l'ora di pausa dopo la lezione, avevo un sacco di lavoro da recuperare.

Mi sedetti ad un piccolo tavolo di legno in biblioteca, tirai fuori alcuni libri dalla mia borsa e iniziai a lavorare.

Qualche minuto dopo, alzai lo sguardo per vedere Tom che entrava nella biblioteca.

"Ehi Tom" salutai mentre mi alzavo.

I suoi occhi si posarono sui miei.

"Cosa?"

"Mi chiedevo se puoi aiutarmi con alcuni compiti".

"Chiedi a mio fratello".

"Per favore Tom?"

"No."

"Per favore."

"No."

"Ti aiuterò con i tuoi orcrux".

"Bugie."

Iniziai a camminare verso di lui ma il mio piede si era impigliato nella sedia, facendomi inciampare e cadere sul pavimento di legno.

Atterrai sul polso, stordendomi.

Tom si precipitò verso di me, cercando di nascondere il fatto che gli importava.

"Sei proprio un idiota". Tom parlò, afferrandomi il braccio.

"Ahi! Tom smettila che fa male!"

"Forse se tu non fossi così maldestra, questo non accadrebbe". disse Tom, aiutandomi a rimettermi in piedi.

"È solo una storta. Starai bene." disse lui

"Andiamo, ti porto nell'ala dell'ospedale". annuii e lo segui.

"Buonasera signora Pomfrey, la mia... amica qui si è slogata il polso".

"Ma certo, vieni qui cara". rispose Madame Pomfrey, afferrando delicatamente la mia mano e conducendomi verso uno dei letti.

Mi sdrai sul letto, Madam Pomfrey mi portò un impacco di ghiaccio per il gonfiore e mi fasciò il polso.

La signora Pomfrey mi aveva dato il permesso di uscire, dicendomi che non era niente di grave.

Sorrisi e mi alzai dal letto, seguendo Tom fuori dalla stanza.

"Oh bene, ora ho un polso slogato".

Tom stava per andarsene, ma io lo fermai.

"Aspetta! Non ho visto Theo per tutto il giorno-" Tom mi aveva interrotto prima che finissi.

"Il suo dormitorio è lì che troverai quello stupido di mio fratello". annuii

"A proposito, grazie per il tuo aiuto". dissi ma lui se ne andò senza rispondere.

AL DORMITORIO DI MATTHEO - ORE 20:51

Aprii la sua porta, notai che le porte delle sue finestre erano aperte.

Entrai e le porte portavano fuori su un enorme balcone e Mattheo era appoggiato ad esso, ammirando la vista dall'alto.

"Vedo che sei occupato". Mattheo si voltò di fronte a me.

"Perché non eri in classe oggi?" chiesi

"Non lo so, non ne avevo voglia".

"Non puoi non andare a lezione perché non ne hai voglia". lui alzò gli occhi al cielo.

Abbassò lo sguardo sulla mia mano, notando il bendaggio sul tuo polso.

"Cos'è successo?"

"Oh, sono caduta e mi sono slogata il polso".

"Imbranata." Lui si mise a ridere.

"Oh, sta' zitto!" dissi colpendo giocosamente la sua spalla.

Poi c'è stato silenzio per un minuto o due, mentre ci guardavamo l'un l'altro.

"Smettila di guardarmi così". lui si schernì.

"Perché?"

Lui non rispose.

"Cosa c'è che non va, bel ragazzo?" risi tenendogli il mento in alto con il pollice e l'indice.

"Oh, chiudi il becco". disse, prima di premere le sue labbra sulle mie.

Lui si staccò e i suoi occhi si incontrarono con i miei.

"Posso stare con te per la notte?" lui annuì.

sorrisi ed andai sul suo letto e mi infilai sotto le coperte.

Mi sdraiai su un fianco, guardando la candela che crepitava sul suo comodino.

Sentii Mattheo sdraiarsi sul letto.

"Come va il tuo polso?" Chiese lui.

"Dolorante." risposi, appoggiando la testa sul suo petto.

"Cerca solo di dormire un po'". chiusi gli occhi, addormentandomi presto.

The Riddle brothers - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora