Uno scricchiolio.
Solo quello si sentì in casa Matsuno.
Era da tempo che Chifuyu non metteva piede nella sua piccola dimora.
Da quando aveva sognato Baji la prima volta decise di stabilirsi all'interno del trailer affittato da diversi anni.
Principalmente lo usava per motivi intimi, conteneva vecchi ricordi.Uno spazio piccolo, ma sempre meglio di casa.
In quella struttura lo sognava sempre.
Ogni notte, e sempre allo stesso modo.
Sorridente.
Come se fosse lui stesso a decidere di comparire all'interno dei sogni del biondo, come se lo aspettasse.E lui si destava a volte con l'angoscia, a volte con l'antico senso di gioia e distensione; a volte era bagnato il guanciale, a volte il lenzuolo. Restava uno spazio vuoto tra ciò che sapeva e ciò che voleva credere, ma non ci poteva far niente, e se non la puoi risolvere devi prenderla com'è.
La casa era uguale spiccicata a come la aveva lasciata.
Persiane chiuse, tende tirate, fogli di bollette, persino contratti di sfratto, tutti a terra.
Unico particolare, un vaso, sul tavolo circolare al centro della sala.Non ricordava di averlo mai avuto, un vaso.
Nonostante Chifuyu passasse molto tempo nella natura, non poteva considerarsi un pollice verde.
Ogni pianta che possedeva a cui dava attenzione, affetto e amore, moriva.
E a quanto pare, non solo le piante.All'interno del piccolo vaso vi era un sottile ramo pieno di boccioli pronti a sbocciare, così tanti che potevano essere comparati ad un cielo stellato.
Erano fiori, fiori di ciliegio.Lo trovò uno scherzo di cattivo gusto.
Molto spesso veniva preso in giro per le sue origini asiatiche.
"città del sol levante, territorio dei fiori di ciliegio", come se li non ci fossero, le ciliegie.Velocemente Chifuyu afferrò il collo del vaso intento a rovesciare il ramo e l'acqua sul tappeto verde e marrone che ricopriva la stanza, ma sotto il vaso, attaccato dalla condensa, c'era un biglietto.
Lo staccò, facendo attenzione a non strappare la pagina per via dell'umidità.[Da Keisuke x il suo malato di Hanakaki]
Il corpo di Chifuyu arretrò da solo, andando a finire goffamente su una sedia all'estremità del tavolo da pranzo.
La saliva gli si era fermata in gola iniziando a
sentire la propria gola estremamente secca.[Un giorno ti lascerò andare te lo prometto, non penserò più a te ma fino a quel momento tu rimarrai il mio primo pensiero.
Ti prometto che la mattina non mi sveglierò più pensando a te e non mi addormenterò sperando in un tuo abbraccio.
Si un giorno ci riuscirò, ma quel giorno non è oggi.
Accetterò questa fine, per vivere un nuovo inizio.
Niente mi ha mai fatto scrivere come l'amore che provo per te, ma di una cosa sarò sempre certo: un giorno ti innamorerai anche tu.
Non importa come, non importa per quanto tempo, ma succederà e non potrai farci niente.
Arriverà qualcuno che cambierà per sempre la tua vita, anche contro la tua volontà.
Ma sarà troppo tardi, e io non sarò più lí con te.
Mi hai aiutato ad essere chi sono, voglio che tu sappia, Chjfuyu... che ci sarà sempre un po' di te dentro di me...]Lentamente il braccio di Chifuyu perse la forza, penzolando giù per la sedia.
La lettera gli scivolò dalle mani, andando ad adagiarsi leggiadra sullo sporco pavimento in legno.
Lacrime stracolme di storie e di ricordi scivolarono sul viso in porcellana che Keisuke tanto amava.
Mentre ripensava e pensava e pensava alle ultime parole scritte da lui.[....Lo giuro. Non ti lascerò.
Grazie, Chifuyu.
Per sempre tuo..
Baji Keisuke] .Lo giuro.
Lo giuri?
Non ti lascerò.
Non ti credo...
-"Si scrive Hanahaki... non Hanakaki... stupido..."-. E cosí soffrirei della malattia di Hanahaki, mh?
Molte lacrime iniziarono a bagnare il foglio.Chifuyu sentí l'acqua arrivargli fino al collo.
Era come se intorno a lui tutto fosse stato sommerso, da acqua pura e cristallina.
Cercava di respirare ma dalla sua bocca non uscivano bolle d'aria, ma fiori, tanti fiori di ciliegio, si mise una mano sulla gola mentre l'altra tendeva verso l'alto, cercando di recuperare la lettera lasciata dal suo amato che si elevava verso la superficie.
Nella luce che rifletteva nell'acqua gli sembrò di rivedere i suoi momenti con Baji, tutti.Le loro anime, il loro essere e il loro amore era passato da anni a piccoli e unici attimi.
-"Ti amo!"-. Keisuke urlò dal basso dell'edificio, scherzando.
-"Ti odio!"-. rispose Chifuyu, ridendo dal solaio.
Lui era il gelo e Chifuyu la sua fiamma.
Un equilibrio perfetto.
Una sfida perfetta.-"Mi odio....Chifuyu.. "-, Baji sussurrò lacrimando sull'asfalto bagnato dalla pioggia.
Il sangue si mischiava con la pozzanghera.-"Ti amo, Keisuke.....ti amo anche io, scusa per non avertelo mai detto... scusami"-, Singhiozzó Chifuyu, con il volto chino sulla sua lapide.
Forse quella fiamma non bastò a salvarlo dal gelo.
Nel momento stesso in cui viviamo, cresciamo in noi la morte. Ma questa era solo una parte della verità che dobbiamo imparare.
Queste sono le cose che ogni notte Chifuyu andava rimuginando nella sua solitudine, ascoltando il rumore del vento e delle onde.
E intanto, mentre raccontavo la storia di due uomini, di due cuori, di due anime e di due barche di carta, che scorrevano lungo un fiume a due uscite, Chifuyu con lo zaino sulle spalle e i capelli pieni di sabbia continuava il suo cammino scalzo lungo la spiaggia nel fresco dell'autunno ancora alle porte, lasciandosi indietro non so quante bottiglie vuote di whisky e mangiando fagioli, sempre in direzione ovest.
-THE END-
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I swear it [Chifuyu and Baji]
Fanfiction1963: due giovani ragazzi in cerca di un lavoro stagionale si presentano a un allevatore e vengono ingaggiati per condurre al pascolo un gregge di pecore in un luogo fittizio durante l'estate. I due hanno un carattere molto diverso: Keisuke Baji è...