page IX : sai che adoro i narcisi?

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Ormai era da due giorni che i due giovani condividevano lo stesso letto in un modesto hotel.
Era molto popolare in zona, specialmente per il suo nome - hotel sex-.
Oh meglio.

Inizialmente il nome non era quello.
Il suo nome era Hotel six, egli si trovava sulla 6th street - Texas- da cui prese il nome.
Con il tempo la lettera "i" si spense definivamente e la scritta finí vittima di diversi scherzi dai ragazzini della zona.
La cosa più bizzarra era il proprietario, sembrava non accorgersi dell'erroneo nome della sua proprietà, così come i suoi dipendenti.

Ma nonostante questo, il nome ai due, piaceva.

Il viaggio fino in Texas fu molto corto dal punto di vista dei ragazzi, lo avevano passato a ridere, cantare le orribili canzoni trasmesse dalla radio, insomma, tutte cose che una "coppia" farebbe in una auto.
Vi erano quei momenti speciali, Baji li riteneva tali.

Dopo poche ore dalla partenza sul furgoncino ammaccato, la radio decise di passare dei pezzi classici , Nocturne op. 9 No. 2.
Chifuyu abbassò lentamente il finestrino, il vento iniziò ad accarezzargli i soffici capelli dorati e a baciargli il dolce viso.
Protese il braccio verso l'esterno, Baji lo guardava con la coda dell'occhio.
Le dita di Chifuyu iniziarono lentamente a muoversi, seguivano la musica, sembrava che le sue dita stessero inventando al momento quelle stessa melodia che riempiva l'interno dell'auto. Il vento, un enorme pianoforte tutto per lui.

-"Ehi, Chifuyu"-. Baji sorrise.
Gli sembrava un piccolo bimbo affascinato dalla corrente, gli mise la mano destra, non occupata, sul ginocchio.
-"Che cosa fai?"-.
-"Seguo le note del vento"-.

Una frase così dolce, detta da un uomo virile come lui.
Baji non poteva non rimanere incantato da tale innocenza nella sue parole.
Anche se, come sappiamo, di innocenza ce ne era ben poca.

Finalmente i due giovani uomini arrivarono a destinazione. Childress.
Non era una cittadina famosa per la sua bellezza ma - pensò Chifuyu- se un posto del genere era riuscito ad attirare l'attenzione di Baji, allora si, era un posto stupendo.

Dopo aver percorso quella strada per un bel tratto, alla pompa di benzina girarono a destra e si ritrovarono in una piccola strada piena di negozi, al centro del quale si vedeva l'indegna:
"Libreria Keisuke".

-"Non mi avevi mai detto di possedere una libreria"-. Disse Chifuyu, scendendo dal veicolo.
-"Si, non ne vado molto fiero, non so nemmeno leggere"-.

Baji spiegò che la libreria fu un regalo di suo padre, era lui a gestirla prima della sua imminente morte, il moro non volle venderla e quindi decise di utilizzarla, questo era uno dei principali motivi per cui aveva deciso di trasferirsi in Texas.
Certo, non era un posto grandissimo.

Era la tipica libreria di quartiere, identica a quelle dove da bambini si correva a comprare il giornale per ragazzi.
Chifuyu, davanti alla libreria provò una curiosa sensazione di nostalgia.
Era un tipo di negozio che trovavi in qualunque città.
Sulla saracinesca completamente abbassata c'era un cartello con la pubblicità di un periodico e la scritta "esce il venerdì!!".
Il posto sembrava essere rimasto chiuso per un tempo indeterminato, chissà se era davvero uscita, quel fatidico venerdì.

I swear it [Chifuyu and Baji]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora