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Dopo aver concluso il suo "piacevole" incontro con Domino, 007 si prepara alla partita di Poker contro Tatsiöglu. L'orario prestabilito è ormai giunto e, difatti, sullo yacht restano solo quelli che saranno i giocatori. Questa è un'occasione più unica che rara per Bond di lavorarsi Tatsiöglu e di capire di più sulla figura di Divino.

Giunto il momento di giocare, Bond capisce quanto sia importante restare al tavolo il più tempo possibile e così decide di adottare un atteggiamento conservativo.

Dopo una serie di mani, la situazione vede Bond essere in una buona condizione, nonostante Tatsiöglu dimostri di essere un osso duro. L'attenzione di Bond sulla partita, tuttavia, viene interrotta da un momento singolare. Una guardia del corpo chiama Tatsiöglu in disparte per parlargli di qualcosa e la distanza non permette a 007 di poter ascoltare.

Passano pochi singolari secondi, tanto singolari quanto la portata di Tatsiöglu nell'allacciarsi di nuovo al tavolo. Tatsiöglu fa un sorrisetto, accarezza i bordi del tavolo ed inizia a parlare:
-Tatsiöglu: "Dispiace interrompere la partita, ma ho una spiacevole notizia da dare. Sembrerebbe che una delle mie guardie del corpo sia stata tragicamente assassinata e sembra che, a detta di mia figlia, il signor Bond ne sappia qualcosa. Sbaglio?"

007 viene accerchiato da 5 uomini di Tatsiöglu. La situazione è delicatissima.

-Bond: "Proprio adesso che avevo coppia di asso in mano..."
-Tatsiöglu: "Prendetelo!"

Gli uomini di Tatsiöglu bloccano le braccia di Bond, schiacciandogli la faccia sul tavolo.

-Tatsiöglu: "Vede signor Bond, ci sono poche regole in questo gioco, ma nessuna di queste la porta lontano dal fallire. Sbattetelo in cantina e vedete che cosa farne!"
-Bond: "Non durerà molto il tuo teatrino. Potresti anche farmi fuori ma stai solo perdendo le speranze!"
-Tatsiöglu: "Ah davvero? E sulla base di cosa?"

Parte un'esplosione improvvisa. È una semplice stordente ma che permette a Bond di fuggire, per quanto anch'egli stordito.
C'è un solo problema.
Quella stordente non era certo di Bond, ma c'è poco da chiedersi e tanto da fare.

Con le orecchie fischianti e con la testa che sembra girare come un Luna Park, Bond cerca di fuggire. Dapprima scende le scale, per poi cercare una moto d'acqua o un qualsiasi cosa che possa farlo scappare da lì, ma nulla, non c'è letteralmente nulla. Nel frattempo iniziano ad arrivare anche i suoi scagnozzi e la situazione comincia a farsi ancora più complicata.
-Tatsiöglu: "Forza! Prendetelo!"

Nuotare è un'opzione ma diventerebbe un bersaglio troppo facile da colpire.
Passano letteralmente due secondi e...
-Renetti: "Ti serve un passaggio?"

Renetti! Era stato lui a lanciare quella stordente ed è sempre lui ad essere arrivato con un gommone!

Bond, naturalmente, non ci pensa due volte e sale a bordo.

-Renetti: "Vedi quella grossa borsa? Sulla mia destra?"
-Bond: "Si!"
-Ranetti: "Aprila e tira quelle granate sullo yacht mentre io ci girerò attorno!"
-Bond: "Sicuro che non salteremo in aria anche noi?!"
-Ranetti: "Tu fallo e basta! È tutto calcolato!"

Bond apre la borsa ed inizia a riempire velocemente l'imbarcazione di granate.

Gli uomini di Tatsiöglu provano a rispondere col fuoco per poi capire di essere letteralmente pieni di granate a bordo.

Qualcuno cerca di salvarsi buttandosi in mare e così fa anche Tatsiöglu, mentre Bond e Ranetti devono allontanarsi il più velocemente possibile dalla zona, onde evitare di saltare in aria.

Questione di secondi.

Secondi che diventano attimi e "boom".

L'esplosione è semplicemente enorme e di Tatsiöglu ed il suo equipaggio non ne resta più nulla.

007 - EllipsisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora