16

45 2 0
                                    

Il teatro è completamente deserto e vi è solo una fila, l'ultima, illuminata; finché... non si apre un'altra porta opposta a Bond ma sempre della stessa fila.

È Lina.
I due si scambiano solo qualche sguardo confuso, anche se, a dirla tutta, Bond è folgorato dall'abito che le è stato fatto indossare.

È semplicemente bellissima.

I due si vengono incontro e, non appena raggiungono il centro della fila, una lenta voce calda, proveniente dalle casse, li raggiunge:
-?: "Prendete posto, grazie."

I due si scambiano uno sguardo per poi accontentare la strana voce e sedersi l'uno accanto all'altra.

Iniziano ad accendersi il resto delle luci, fila per fila, fino al palcoscenico, il quale resta in penombra.
-?: "Buonasera."

C'è un uomo al centro del palco, è coperto dall'ombra... ma solo dal busto in su, da cui si intravede la sua elegante tuta grigia:
-?: "Perdonate i modi... non è di certo il miglior modo per accogliere degli ospiti. Benvenuti! Questo è l'arcipelago dell'Ellipsis ed io mi chiamo Divino. Sono uno scultore e faccio questo lavoro da circa quarant'anni."

Nel frattempo si illumina anche il palcoscenico e Divino si mette finalmente in mostra:
-Divino (Anthony Hopkins): "Vi racconto una storia. Nella mia vita avrò... lavorato a più di duecento statue, ognuna delle quali racconta una sua storia, un frammento della mia vita, ma non sempre il risultato finale è quello desiderato, e quindi che fai? Distruggi tutto e passi ad un altro lavoro? Certo che no! Lavori e provi a sistemare il tutto. Perché? Perché ormai quella statua rappresenta una parte vivente di te... e per quanto tu possa distruggerla, lei ha ormai imparato a sanguinare: di conseguenza, finiresti solo per farti del male..."
-Bond: "Credo si stia dimenticando la parte in cui traffica armi per terroristi."
-Divino: "Quella la chiamo... crescita finanziaria, dopo tutto non siamo così diversi. Tutta Europa vende armi ai terroristi. Tutta Europa lavora solo ed esclusivamente per accrescere le proprie tasche. Chi sono io per non farlo?"
-Bond: "Dov'è Renetti?"
-Divino: "Oh... signor Bond! Quanta preoccupazione! Quanta ansia di conoscere! Stia tranquillo! Sta bene e non è stato nemmeno sfiorato. Anzi! Sa che le dico? Fate entrare l'altro! Quello italiano!"

Dalla stessa porta da dove Bond è entrato, fa la sua apparizione anche Renetti, in quello che sembra essere uno spettacolo teatrale.
-Divino: "Avanti! Non sia timido! Prenda posto pure lei!"

Renetti non perde tempo e decide di sedersi proprio accanto a Bond, alla sua destra per esattezza.
-Divino: "Vede signor Bond? Sono un uomo di parola."
-Lina: "Ho una domanda..."
-Divino: "Prego."
-Lina: "A cosa serve tutto questo?"
-Divino: "Attività di controllo! A cosa serve uccidere quando puoi entrare nelle menti delle persone? Ed è proprio quando tutti i punti convergono in un unico punto che tutto ha un suo ordine. Questo è Ellipsis."
-Bond: "Un fallimento."
-Divino: "Lei dice? E perché mai?"
-Bond: "Perché può elaborare, trafficare e controllare quanto le pare, ma questo non toglie che le pianterò una pallottola nel cranio."

Divino risponde con un sorriso sarcastico per poi sospirare... prima di rispondere anche verbalmente.
-Divino: "Sa una cosa signor Bond? Sono sempre stato un grande appassionato della mitologia greca e le voglio parlare di un mito: è il mito di Prometeo.
Prometeo è un titano, da sempre molto vicino all'uomo. Un bel giorno, Prometeo, decise di recarsi da Atena affinché lo potesse lasciar entrare nell'Olimpo, così da accendere una torcia dal carro di Elio ed andare via senza essere visto da nessuno. Perché fece questo? Semplice, perché l'uomo, senza il suo fuoco, non poteva vivere, ma ben presto Zeus lo venne a sapere e così lo fece incatenare ad una rupe ai confini del mondo, per poi lasciarlo sprofondare nel Tartaro.
Ecco, lei è un altro Prometeo, pronto a sacrificare se stesso per il bene della propria patria... ma proprio come nel mito, lei è destinato a pagare una punizione divina in nome di uomini che non lo meritano."
-Bond: "Faccia attenzione... fra mito e realtà c'è sempre una sottile differenza e lei è destinato a sanguinare, proprio come ogni uomo."
-Divino: "La differenza che lei vede... non è altro che la differenza fra me e lei. La sua è una statua destinata a sanguinare, mentre la mia è destinata a restare limpida."
-Bond: "Sarà un piacere sporcarla..."
-Divino: "Ah si? Attivatemi lo schermo!"

Divino si mette di lato, mentre da sopra viene fatto calare uno schermo pieno di telecamere poste in diversi posti.
-Divino: "Riconoscete la città?"
-Bond: "Londra..."
-Divino: "Lei è il primo della classe. Ottima deduzione! Sa cosa significa questo?"
-Lina: "Controllo..."
-Divino: "Esatto! Ho il controllo su tutto il piano di sicurezza nazionale britannica. Il tutto grazie a questo fantastico angolo nascosto fra la Grecia e la Turchia. Qui ho sviluppato i miei laboratori informatici e ho dato vita ad Ellipsis. Tutto sotto i piedi delle nazioni a cui voi fate orgogliosamente da ambasciatori nelle vostre missioni suicide."
-Renetti: "D'altronde non possono incastrarla se lavora sottoterra, nascosto da tutto e tutti..."
-Divino: "Vedo che ci capiamo... Ora, spero non vi dispiaccia, ma credo dobbiate fare un pisolino. Buon riposo!"

Dal tetto del teatro inizia a fuoriuscire del gas anestetizzante.
-Bond: "Correte!"

Le quattro porte presenti iniziano a chiudersi come ante di un ascensore. Tuttavia, Bond riesce per un pelo a tenerne una aperta.
Infatti, con la schiena tiene aperta un'anta e con il piede sinistro tiene aperta l'altra.

Renetti e Lina non perdono tempo e riescono ad uscire. Una volta che entrambi sono fuori, anche Bond ne esce fuori.

007 - EllipsisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora