Anchors

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Quando uscii dal colloquio vidi un'arrabbiatissima Melissa e due, ancora più furiosi, signori Argent parlare con Scott e Allison. Mi avvicinai a Stiles, che guardava la scena dispiaciuto.

-Va bene- gli dissi prendendogli la mano –ci hai provato.-

-Che cos'hanno combinato quei due?- chiese mia madre curiosa, riferendosi a Scott e Allison. Noi non facemmo in tempo a rispondere, perché la folla presente nel parcheggio iniziò ad agitarsi e a chiamare aiuto. Le persone iniziarono a chiudersi nelle loro auto e vidi mia madre scambiarsi uno sguardo sospetto con gli Argent. Strinsi la mano di Stiles, avvicinandomi al suo orecchio.

-Ti prego dimmi che non è l'Alpha.- sussurrai

-Che hai detto Nives?- chiese mia madre

-Oh noi...niente.- dissi, scambiandomi uno sguardo con il ragazzo al mio fianco. Una macchina per poco non investì Allison, ma per fortuna Scott se ne accorse in tempo. Il signor Stilinski invece non ebbe la stessa fortuna, un'auto in retromarcia lo prese in pieno.

-Papà!- urlò Stiles e io corsi subito dietro a lui, seguita da mia madre

-Sto bene.- disse lo sceriffo, tirandosi subito a sedere

-Sicuro Noah?- chiese mia madre preoccupata. La mia mano, poggiata sulla spalla dello sceriffo, prese nuovamente a rilasciare la fioca luce azzurra. Stiles se ne accorse e me la fece spostare immediatamente, prendendola tra le sue. Ma questo non impedì a mia madre di notarlo.

-Sì Sophia, tranquilla.- rispose il signor Stilinski, alzandosi e prendendo in mano la pistola. Si sentirono un paio di spari e io sobbalzai, spingendomi tra le braccia di Stiles, facendoci quasi perdere l'equilibrio.

-E' tutto okay.- mi sussurrò tra i capelli. Alzai lo sguardo verso lo sceriffo Stilinski e mi accorsi che non era stato lui a sparare, bensì il padre di Allison, che stava abbassando in quel momento una calibro quarantacinque. Ci avvicinammo tutti lentamente al corpo del povero animale, che non era l'Alpha, ma un innocente leone di montagna. Percepii i miei occhi iniziare a bruciare di fronte alla vista di quel corpo senza vita. –Stai bene?- mi chiese Stiles. Allison, che ora era accanto a me, si voltò e vidi che aveva la mia stessa espressione. Ci prendemmo la mano.

-Sì, sono solo particolarmente sensibile a queste cose.- spiegai a Stiles, che si era spostato dietro di me, e mi aveva circondato con le braccia, lasciandomi un delicato bacio sulla guancia.

Pochi minuti dopo eravamo davanti all'ingresso della scuola con mia madre, Melissa e Scott, con il quale Stiles si rifiutava di parlare. Una volta conclusa la sua conversazione con Melissa e che lei e Scott se ne furono andati, mia madre si voltò verso me e Stiles.

-Andiamo a casa? Dov'è la tua auto?- mi chiese

-Oh, a casa di Stiles, mi ha accompagnata lui.- spiegai, indicando con un cenno del capo la jeep.

-E, a dire il vero signora Evans, volevo portare Lily in un posto se per lei non è un problema.- si intromise Stiles. Mia madre sembrò esitare, poi disse

-Non credo che sia molto sicuro a quest'ora, il coprifuoco non è stato ancora revocato. Perché non vieni da noi a cena? Tuo padre mi sembra parecchio indaffarato.- guardai Stiles, che annuì titubante

-Ce-certo, perché no.- rispose

*****

-Mi dispiace.- dissi a Stiles una volta sulla jeep, diretti a casa mia

-Per cosa?-

-Non so, tu magari avevi in mente una serata carina solo per noi due e invece sei stato coinvolto in una noiosissima cena con me e mia madre.- risposi, lui ridacchiò, prendendomi la mano.

Till the end || Stiles Stilinski (book one)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora