Second chances

686 15 9
                                    

Quando entrai in quella stanza, tirai un sospiro di sollievo nel rivedere, finalmente, quei due grandi occhi verdi guardarmi sorridenti. Le sue labbra si incresparono in un sorriso, e mi invitò a sedermi accanto a lei sul letto. –Ciao, è bello vederti finalmente sveglia. Come stai?- dissi. Erano le prime parole che le rivolgevo dopo il ballo. Lei non mi rispose, si limitò a gettarsi tra le mie braccia, stringendomi forte a sé. Ricambiai quella stretta di cui avevo così tanto bisogno e che mi era mancata terribilmente in quei giorni.

-Grazie.- disse Lydia in un sussurro, lasciandomi andare. La guardai in viso, aveva le lacrime agli occhi.

-Per cosa?- chiesi confusa

-Tua madre me l'ha detto.- io la guardai, se possibile, ancora più confusa. –Ha detto che se tu non avessi fermato l'emorragia sul campo, quando mi hai trovata, probabilmente sarei morta.- spiegò. Io sbattei più volte le palpebre, incredula. Era vero? Possibile che quel poco che avevo fatto con i miei poteri, fosse bastato a tenerla in vita abbastanza per farla arrivare in ospedale viva? Iniziai ad aprire e chiudere la bocca, senza sapere cosa rispondere. La biondo-fragola ridacchiò. –Tranquilla non devi dire nulla, accetta solo il mio ringraziamento per aver salvato questo bel faccino.- disse indicandosi, fu il mio turno di ridere.

-Senti- iniziai io, cercando qualcosa nella borsa –pensavo di lasciarlo a tua madre per quando ti saresti svegliata ma, a quanto pare, hai deciso di farmi il regalo di Natale migliore del mondo risvegliandoti dal tuo sonno da bella addormentata, per cui...- dissi, lasciando la frase in sospeso. Porsi a Lydia un pacchettino rosso, con un fiocco dorato sopra. Lei lo prese tra le dita ancora pallide.

Sbuffò. –Sai benissimo che non riesco a resistere fino a domani.- si lamentò.

-Allora aprilo adesso.- affermai. Lei mi guardò contenta come una bambina, iniziando a scartare il regalo. –Stiles mi ha aiutato a sceglierle e, a proposito, ci sarebbe un'altra cosa che lui vorrebbe darti.- dissi

-Che cosa stai aspettando allora? Fallo entrare!- mi rimproverò scherzosamente. Io mi alzai dal letto e misi la testa fuori dalla porta. Stiles mi aspettava lì in piedi come un deficiente con un palloncino in mano. Trattenni una risata. Aprii la porta, invitandolo ad entrare.

-Ciao, Lydia.- disse sedendosi sulla sedia accanto al letto. Io invece ritornai nel posto di prima. –Questo è per te.- aggiunse, porgendole un palloncino con su scritto "guarisci presto". La mia migliore amica lo guardò con un po' di disappunto. Sapevo a cosa stava pensando: "i gusti di questo ragazzo sono davvero pessimi". Però accettò comunque di buon grado il regalo. –Come stai?- le chiese il mio ragazzo.

-Sono stata meglio. Ma rimango comunque stupenda.- disse, sistemandosi una ciocca di capelli. –Ma la cosa che mi farebbe stare veramente meglio sarebbe sentire che finalmente hai chiesto a questa topina da biblioteca di essere la tua ragazza.- aggiunse. Stiles sorrise a trentadue denti, portando il suo sguardo su di me. Lydia batté le mani entusiasta. –Finalmente! Ora sì che mi avete rallegrato la giornata. Comunque sia, io devo finire di aprire questo regalo.- disse, tolse l'ultimo pezzo di carta e aprii la scatolina. All'interno c'era una collanina d'argento con un ciondolo a forma di cuore, in cui erano incastonati due cristalli, uno viola e uno azzurro. Il viola rappresentava Allison e l'azzurro me.

-Ne ho fatte fare tre: una per me, una per Allison e una per te. Così ci porterai sempre con te.- dissi, mostrandole quella che portavo al collo, di colore rosa e viola. Lydia mi abbracciò di nuovo, stringendomi talmente forte che mi tolse il respiro.

-Sto per mettermi a piangere davanti al tuo ragazzo, razza di stronza. Stilinski se lo dici in giro giuro che ti infilo un tacco a spillo in un occhio.- disse Lydia, con la voce leggermente incrinata.

Till the end || Stiles Stilinski (book one)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora