Capitolo 5

1.4K 48 9
                                    

12 settembre 2016
È ufficialmente il mio primo giorno di scuola di quinta superiore. Devo ammettere che l'estate è volata in fretta e mi sono divertita tantissimo, ma ho sentito la mancanza di Zaccaria.
Ero già sulla strada per scuola, con la voglia di andarci inesistente ovviamente, ma era l'ultimo anno e mi ero promessa di passarlo.
Vidi Alessia fuori scuola, che alzò una mano per farsi vedere.

"Buongiorno raggio di sole!." mi disse la mora, urlando, meritandosi un'occhiata da parte mia. "Com'è risvegliarsi dopo 3 mesi alle 6 del mattino?."
chiese ridendo, contagiando anche me.

"Una meraviglia Ale." le dissi, posando un braccio sulle sue spalle.

"Sai già a che ora arriva Zaccaria?." mi chiese, accendendosi una sigaretta.

"No, ma dovrebbe arrivare in giornata." dissi, guardando il mio telefono. "Gli ho scritto dei messaggi in sti 3 mesi e non mi hai mai risposto, non gli scriverò di certo adesso."

"Amore ma era a lavorare con suo zio, gli avrà occupato tanto tempo stare in fabbrica." disse, mentre io scossi la testa.

Ovviamente Zaccaria non poteva dire agli altri che andava a Casablanca a consegnare droga, infatti si era inventato che lavorava in una fabbrica di famiglia.

"Dai entriamo, sono le 8:00." le dissi, per poi camminare al suo fianco ed entrare nell'istituto.

•••

Uscimmo da scuola alle 14, per poi dirigerci verso le rispettive case. Oggi non è stato un giorno particolarmente pesante, visto che era il primo giorno.

Arrivai a casa in poco tempo; buttai lo zaino in un angolo della sala, togliendomi le scarpe.
Vidi che mamma mi aveva lasciato qualcosa da mangiare, che buttai, visto che non avevo fame.

Sentii il campanello suonare, così andai ad aprire, ritrovandomi davanti Zaccaria. Era ancora più magro di quanto già lo fosse e la pelle leggermente più scura.

"Ah allora sei vivo?." gli dissi, incrociando le braccia al petto, guardandolo severa. "Per 3 mesi non ti sei degnato di rispondermi nemmeno a un messaggio Zac."

Sospirò, guardandomi solamente. "Avevo da fare, ti avevo detto che lavoravo con zio."

Sospirai, facendogli segno di abbracciarmi. Mi sorrise e si buttò fra le mie braccia, mettendo le mani intorno ai miei fianchi, mentre io misi le braccia intorno al suo collo.

"Mi sei mancato, anche se avrei dovuto sbatterti la porta in faccia." gli sussurrai, per poi sentirlo ridere.

Il mio cuore iniziò a battere più velocemente, mentre sentivo nuovamente quella famosa sensazione allo stomaco.

"Lo so, mi vuoi troppo bene per sbattermi la porta in faccia." disse, guardandomi negli occhi. "E poi non riesci a stare senza di me."

"Ne sei così sicuro Zaccaria?." gli chiesi, trattenendomi dal ridere.

"Più che sicuro." disse, attirandomi più a se, ridendo.

Risi anch'io, stando tra le braccia del mio migliore amico, il posto più sicuro al mondo per me.
Ogni volta che mi parlava, mi abbracciava, rideva o semplicemente lo vedevo: il mio cuore era come se sorridesse, mentre il mio stomaco provava un mix di emozioni, che non so ancora bene descrivere.

Ci staccammo, guardandoci negli occhi. Eravamo per l'ennesima volta vicini, molto vicini. La voglia di baciarlo era grande in me, così come la paura di farlo. Il suo sguardo passava dai miei occhi alle mie labbra, mentre si avvicinava ancora di più.

"Sta volta non scappi?." mi sussurrò, posando nuovamente le mani sui miei fianchi.

Non gli risposi, visto che ero troppo occupata a fissarlo, aspettando un momento che forse aspettavo da tanto tempo.

"Lo so che lo vuoi anche tu chérie, devi solamente dirmelo." sussurrò, a pochi centimetri dalle mie labbra.

"Baciami Zaccaria, fallo adesso prima che mi penta." dissi, per poi sentire le labbra del moro sulle mie.

Un bacio intenso, forse tanto desiderato da tutti e due. Un bacio pieno di emozioni, passionale.
Un bacio che entrambi avevamo rimandato per troppo tempo.

𝗣𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 ; 𝗕𝗮𝗯𝘆 𝗚𝗮𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora