Capitolo 12

1.3K 43 6
                                    

16 gennaio 2017
Oggi è il grande giorno, finalmente rivedrò Zaccaria.
Purtroppo ancora la sua lettera non è arrivata, quindi non ho avuto modo di poterla leggere.
Insieme a Safa abbiamo preso il treno per Milano, dove poi ci aspetterà un assistente sociale che segue Zaccaria, il quale poi ci porterà al carcere.
Siamo in viaggio da almeno 30 minuti, ne mancano solamente 10 per arrivare nella stazione di Milano Centrale.

"Mi dispiace molto che Rayan non sia voluto venire, avrebbe fatto piacere a Zaccaria vederlo." disse Safa, alzandosi dal suo posto ed io la imitai.

Io annuivo semplicemente, visto che non ero a conoscenza del motivo per cui Rayan non avesse voluto venire con noi. Avevamo portato con noi un sacco, dove avevamo portato delle cose che tramite l'assistente sociale Zaccaria ci aveva richiesto.

Appena scese dal treno ci incamminammo verso l'uscita della stazione, Safa sapeva chi era chi ci avrebbe portato in carcere, visto che non era la prima volta che lo vedeva. Si avvicinò a noi un ragazzo sui 30 anni, il quale sorrise alla donna al mio fianco.

"Buongiorno." ci disse, prendendo dalle mie mani il borsone, facendoci cenno di seguirlo. "Safa a te già conosco, ma tu chi sei?."

"Marika, la ragazza di Zaccaria." dissi, guardando la enorme stazione, camminando accanto a Safa.

"Ah già, mi ha parlato molto di te." disse, mentre io sorrisi leggermente.

Ci portò davanti alla sua auto, per poi farci segno di entrare in macchina. Ci mettemmo entrambe bei sedili posteriori, poi salii anche lui e mise in moto l'auto.

"Devo dire che Zaccaria è uno, se non l'unico, dei ragazzi più tranquilli al Beccaria. Sono 3 mesi che è qui e non hai mai combinato nulla." ci disse, tenendo lo sguardo fisso sulla strada. "Il giudice sta pensando di ridurgli la pena, ma vi pregherei di non dirgli nulla, non è ancora certo al 100%."

Sentii Safa prendermi la mano e stringerla, sorridendomi, con gli occhi lucidi. Le sorrisi anch'io, dandole un bacio in guancia. Non ci dicemmo nulla, i nostri occhi parlavano da soli.

•••

Il grosso cancello si aprii e Marco, l'assistente sociale, parcheggiò l'auto nel posto apposito, per poi farci segno di scendere.
Chiusi la portiera dietro di me, guardando l'imponente struttura, che mi dava un senso di angoscia. Vidi le numerose finestre sbarrate, dove si potevano vedere dei ragazzi affacciati.
Entrammo, seguendo Marco, il quale ci portò in una specie di stanza.

"Le norme di sicurezza dicono che prima di vedere i detenuti bisogna fare una perquisizione, spero capirete." ci disse, per poi fare uscire Safa e perquisire prima me.

Mi misi con le mani al muro, mentre Marco mi iniziò a perquisire, per poi farmi girare verso di lui.
Per i miei gusti eravamo fin troppo vicini, ma decisi di non dire nulla e sopportare, visto che la perquisizione stava per finire.

"Sai, Zaccaria ha veramente bei gusti." disse, toccandomi le braccia, mentre io mi limitai a guardarlo. "Una bella ragazza come te, come fa a stare con un criminale come lui?."

"Cattive azioni non fanno cattive persone, o criminali come dice lei." dissi, guardando negli occhi, mi guardò sorpreso, per poi passare alle gambe.

"Volevo dire, perché aspettare lui quando potresti avere chiunque?." chiese, guardandomi dal basso, toccando la mia gamba destra, salendo sempre di più verso l'inguine.

"Perché chiunque non è lui." dissi, spostandomi bruscamente dal suo tocco. "Abbiamo finito?."

"Manca la parte centrale del corpo." disse solamente, per poi iniziare a toccare la mia pancia, fin troppo.

𝗣𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 ; 𝗕𝗮𝗯𝘆 𝗚𝗮𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora