Capitolo 11

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31 dicembre 2016
Sono passati esattamente 2 mesi da quando Zaccaria è stato mandato a Milano, al carcere Beccaria.
In questi mesi non è cambiato molto, praticamente nulla. Il 16 Gennaio andrò a Milano insieme a Safa, visto che ci hanno permesso di vederlo da vicino.
Mia madre ormai è diventata migliore amica con l'alcool, cosa che non approvo minimamente.
Ho ricominciato ad andare a scuola, riuscendo a rimettermi alla pari di tutti gli altri.

Questa sera Alessia dava una festa a casa sua, ma non andrò, non sono dell'umore giusto.
Mi manca Zaccaria, in ogni momento: quando sono a scuola, in mezzo a mille persone e quando sono sola, nel mio letto.

Mi misi la sua felpa rossa, che odorava ancora del suo profumo. Presi il mio pacchetto di sigarette e andai in cucina, vidi mia madre ai fornelli, con una bottiglia di birra in mano.

"Amore, stasera non fai nulla?." mi chiese, poggiandomi una mano sulla spalla.

"No mamma, non sono dell'umore." dissi, poggiando la mia mano su quella di mia madre, sorridendole dolcemente. "Sto qui con te."

Mi sorrise leggermente, per poi tornare vicino ai fornelli, mentre sentii il mio telefono squillare. Vidi sul display scritto "Alessia", così gli risposi.

"Ei bionda, ma che fine hai fatto?." mi chiese Alessia, appena risposi al telefono. "Non mi hai più fatto sapere nulla per stasera."

"Ale non sono dell'umore, meglio se resto a casa con mamma." dissi, andando verso camera mia.

"Qualcosa non va? Non hai mai saltato capodanno da me." disse, mentre io mi sedetti sul mio letto.

"No, è tutto ok. Voglio stare a casa inoltre per stare con mamma, è sola." dissi.

"Va bene, come vuoi tu amo." disse. "Dai ti lascio, ci sentiamo più tardi!."

Le attaccai, buttando il telefono da qualche parte del letto, per poi stendermi e cadere in un sonno profondo.

•••

Guardai l'orario all'orologio attaccato al muro, vedendo che erano le 23:00. Mi sistemai il vestito bianco che avevo indosso, mentre mia madre era seduta sul divano.

"Amore, come mai non hai mangiato praticamente nulla?." mi chiese mia madre, mentre andai vicino al lavandino, con l'intento di lavare i piatti.

"Non avevo molta fame." dissi, dandogli le spalle, sperando che non mi facesse ulteriori domande.

"Sicura?." chiese, facendomi girare la testa. "Nel senso, se vuoi parlarmi di qualcosa io sono qui ad ascoltarti." disse sorridendomi, mentre le sorrisi anch'io.

Gli diedi le spalle nuovamente, per poi incominciare a lavare i piatti. Ringraziai il cielo che non mi avesse fatto ulteriori domande, poiché non sono ancora pronta a parlarne con qualcuno su che cosa mi passasse per la testa in questo periodo. Guardai nuovamente l'orario dell'orologio, il quale segnava le 23:50.

"Dai mamma vieni, mancano 10 minuti." dissi, mentre mia madre si alzò.

Presi due bicchieri e lo spumante dal frigo, mettendo il telefono sulla fotocamera, facendo un video, in modo da riprenderci.
Appena sentimmo "10" dalla tv, iniziammo anch'io e mia madre a contare alla rovescia, fino allo "0".
Ci dammo un lungo abbraccio, sentendo fuori casa i fuochi d'artificio.

Sentii il mio telefono squillare, sul display c'era scritto "numero sconosciuto", andai in bagno e risposi.

"Pronto?." dissi, appena accettai la chiamata.

"Amore! Sono io, Zaccaria." urlò una voce che non sentivo da troppo tempo, quella del mio ragazzo.

"Amore mio, buon anno." dissi, coprendomi l'altro orecchio con la mano, visto il casino per via dei fuochi d'artificio, in modo da sentirlo meglio.

"Auguri anche a te chérie." mi disse ridendo. "Allora, come stai?."

"Io tutto bene, tu?." chiesi, sedendomi sulla lavatrice.

"Ora che ti sento sto bene amore." disse, mentre sorrisi leggermente.

"Ma come hai fatto a chiamarmi?." gli chiesi.

"Un compagno di cella aveva un cellulare, così ne ho approfittato per chiamarti." disse. "Sto facendo il bravo chérie, niente casini, niente risse."

"Bravo, così magari ti riducono la pena." dissi. "Il 16 io e tua madre veniamo a Milano per il colliquo."

"Amore lo so già, mi hanno informato." disse. "Ti ho scritto anche una lettera, non so se ti sia arrivata."

"Tu che scrivi una lettera? Sei lo stesso Zaccaria di 2 mesi fa o ti hanno scambiato con qualcun altro?." chiesi, ridendo, ma felice che mi avesse scritto una lettera. "Comunque no non mi è ancora arrivata, non vedo l'ora di leggerla."

"Adesso devo andare, ci vediamo il 16?." disse.

"Si amore, mi raccomando comportarti bene, ti amo." gli dissi, sorridendo.

"Ti amo anch'io chérie, da impazzire." mi disse, prima di attaccare.

Mi portai il telefono al petto, sorridendo. Risentire dopo 2 mesi la voce di Zaccaria era la cosa più bella del mondo. Non vedevo l'ora di riaverlo di nuovo tra le mie braccia.

𝗣𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 ; 𝗕𝗮𝗯𝘆 𝗚𝗮𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora