Capitolo 10

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31 ottobre 2016
Mi raccolsi i capelli in coda alta, per poi infilarmi al dito l'anello regalato da Zaccaria. Quest'oggi ci sarà il suo processo, dove gli diranno di quanto tempo sarà la pena definitiva. È stato accusato di spaccio, uso di sostanze stupefacenti e di possesso di armi;
Mohamed è messo abbastanza meglio, visto che ha avuto il processo 2 giorni fa e gli hanno dato 4 mesi.

Presi la mia borsa e andai in sala, dove vidi mia madre seduta al tavolo. "Mamma, io vado al processo di Zac, torno più tardi." le dissi, mentre lei alzò il capo per guardarmi.

"Non mangi qualcosa prima?." chiese, mentre stavo per aprire la porta.

"Mamma sono di fretta, mangerò qualcosa più tardi." dissi, sperando che non mi facesse altre domande su quest'argomento. Le sorrisi e uscii di casa, vedendo la madre di Zaccaria aspettarmi.

"Ciao cara." mi disse Safa, sorridendomi. "Andiamo, sei in ansia?."

"Non lo faccio vedere, ma si, lei?." gli chiesi, mentre ci incamminavamo verso il tribunale di Lecco.

"Dammi pure del tu, Marika." mi disse, posando una mano sulla mia spalla. "Non lo faccio vedere anch'io, ma dentro di me sento l'ansia mangiarmi lo stomaco."

•••

(*premetto che non so se in un vero tribunale si discuta così, ma ho fatto un po' a modo mio!)

"Può entrare l'imputato Zaccaria Mohuib." disse il giudice, mentre vidi dopo 4 settimane il mio ragazzo, il quale entrò nell'aula; dal suo volto era palpabile capire che era stanco, visto le due grandi occhiaie sotto ai suoi occhi. Ma il mio sorrise scomparve quando vidi sul suo zigomo un livido, il quale capii che gli era stato procurato da qualche guardia, come il loro solito.

Appena si accorse di me sorrise, sussurrandomi un "ti amo" e il mio sorriso ricomparve, mentre lui si sedette davanti il giudice.

"Cos'ha fatto allo zigomo?." gli chiese il giudice.

"Una lite in cella, può capitare." si limitò a dire, mentre lo vidi scambiarsi uno sguardo con una guardia.

"Allora, Zaccaria. Lei è accusato di spaccio, uso di sostanze stupefacenti e possesso di armi." disse il giudice, leggendo il suo fascicolo. "E tutto ciò a soli 16 anni."

"Mi dica, come mai ha commesso tutti questi reati?." gli chiese il giudice, togliendosi gli occhiali che indossava.

"Dove vivo io, certe scelte bisogna prenderle per forza, anche se sono quelle sbagliate. Mia madre lavora 8 ore al giorno per prendersi 1 all'ora, non pagata come tutti gli altri perché non sa bene l'italiano ed è marocchina. Mio fratello ha solamente 10 anni, va ancora a scuola per fortuna e gli sto cercando di far vivere l'infanzia nel migliore dei modi, come non ho mai potuto fare io. Per un periodo dovevo rubare nei supermercati per poterci mettere qualcosa in pancia, poi ci sono venuti in aiuto gli assistenti sociali, molto tempo dopo. Devo darle altre spiegazioni?." disse Zaccaria, mentre vidi sua madre abbassare il capo.

"Ci sono molti lavori onesti, in confronto a vendere droga a dei ragazzini. Non crede che sarebbe stato meglio andare a fare il cameriere che spacciare?." chiese, mentre sentivo la rabbia ribollire in me, per l'acidità che stava avendo nei confronti di Zaccaria.

"Chi mai avrebbe preso un ragazzo marocchino di 16 anni a fare il cameriere?." disse Zaccaria, lasciandosi scappare una risata. "L'Italia è piena di razzisti, l'80% delle persone che ho incontrato lo era. Perfino a chi vendevo la morte lo era."

Il giudice sospirò, scambiandosi un ultimo sguardo con Zaccaria. Guardò i fogli davanti a lui, rimettendosi gli occhiali.

"Lei è condannato a 7 mesi di carcere minorile, che possono diminuire per buona condotta." disse il giudice, mentre io sospirai.

Il giudice si alzò, così come tutta la corte, per poi uscire. Vidi Zaccaria posare i gomiti sul tavolo, mettendosi le mani in faccia. Si girò verso di me, mentre io mi avvicinai. "Ciao amore." dissi, tenendo un po' di distanza da lui.

"Ciao chèrie." mi disse, mentre una guardia ci guardò. "Visto? Mi hanno dato 7 mesi."

"Non mi importa, io ti aspetto." dissi, facendo sfiorare le nostre mani, mentre sentii le famose farfalle nello stomaco.

"Da quello che ho potuto capire mi trasferiscono a Milano, al Beccaria." disse, mentre io annuivo. "Poi ho anche fatto uscire il video della canzone su YouTube, ogni tanto mi faccio dire di quante visualizzazioni sale."

Proprio ieri, con l'aiuto della compagnia, aveva pubblicato su YouTube il video di una sua canzone, intitolata "Street". Io ero molto felice per lui, perché sapevo che era una cosa importante per lui. La sua felicità è la mia.

"Andrà benissimo amore, tu fai il bravo mi raccomando." gli dissi, posando le mani sulle sua guance.

"In realtà dovrei dirlo io a te di fare la brava." disse ridendo, contagiando anche me. "Stai tranquilla amò, mi comporto bene così magari mi riducono la pena e torno prima da te."

Mi diede un bacio e ci staccammo per colpa di una guardia, il quale incitò Zaccaria ad andare.
Gli sorrisi, lasciandogli un bacio a stampo, per poi fargli segno di andare.
Lo vidi andar via, con due guardie al suo fianco, con il sorriso stampato in volto.

𝗣𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 ; 𝗕𝗮𝗯𝘆 𝗚𝗮𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora