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⚠️ Questo capitolo è interamente frutto della mia immaginazione.

Sangiovanni

" a che ora arriva Giulia? " domanda mamma mentre con le mani sporche di farina, stende con il mattarello la sfoglia appena preparata, proprio come era solita a fare nonna da piccolo.
" mi ha scritto un'ora fa dicendomi che era appena partita! Perciò dovrebbe esserci per pranzo" le rispondo dopo aver bevuto un sorso di latte caldo dalla tazza fucsia regalatami da quale fan, perdendomi poi tra i miei pensieri mentre assorto continuo ad osservare il cellulare appoggiato sul tavolo aspettando un qualcosa che nemmeno io so cosa sia.
" ottimo! Le tagliatelle saranno pronte per quell'ora"
" già... "
" tutto bene tesoro? "
" si perché? "
" sembri un po' giù di morale "
Le mamme...
Quali altre creature esistono al mondo, in grado di riconoscere all'istante l'umore di una persona se non le proprie madri?
Talvolta sopratutto quando mesi e anni passati, mi trovavo a distanza di chilometri da casa, quasi spalancavo gli occhi dalla sorpresa quando mi rivolgeva quella domanda... come se le avessero dato il super potere di capire che qualcosa non andava...
" spero passi non appena rivedrò Giulia " affermo lasciandomi poi scappare un respiro pesante, passandomi una mano tra i capelli.
" ma riguarda lei? " continua indagando mamma, voltandosi verso di me per capire dai miei occhi quale sia la vera fonte di preoccupazione, che evidentemente, aleggia sul mio viso.
" si... cioè non lo so! Forse si tratta solo dei miei stupidi pensieri, okay? Però è da quasi una settimana che la sento strana! "
" in che senso? "
" sembra mi stia evitando "
" beh il fatto che stia per arrivare già distrugge questo pensiero, no? "
" forse... "
" cos'è che non ti convince Gio? "
" sono cinque giorni che mi risponde a monosillabi e che per tirarle fuori delle parole devo fare i salti mortali! Per non parlare poi di come abbia sicuramente fatto finta di non vedere alcune mie chiamate o di come abbia ignorato le mie continue richieste di fare delle videochiamate! Sono passati cinque giorni mamma e non ho visto nemmeno per un secondo il suo viso questa settimana! Qualcosa non va per forza... "
" si è strana come cosa! Però magari è solo stanca. Lo sai che in questo periodo al lavoro hanno tantissime coreografie da preparare per il serale"
" stiamo insieme da quasi quattro anni mamma! Credo di essere in grado di riconoscere quando Giulia non sta bene o se mi sta nascondendo qualcosa.."
" a che stai pensando? "
" a tutto e allo stesso tempo a niente "
" quali idee ti sei fatto? "
" boh forse si è stancata..."
" di te? "
" si "
" e verrebbe qui se lo fosse? Non credo sia questa la vera motivazione tesoro "
" magari viene proprio per lasciarmi! Che ne sai?"
" intuizione femminile "
" non lo so mamma! E se si fosse realmente stufata di questa situazione? Di vederci due volte al mese, di stare dietro ai miei impegni con il tour o le interviste continue? "
" l'hai detto prima tu Giovanni... state insieme da quasi quattro anni, avete affrontato periodi molto più intensi di questo e mai una volta vi ho sentito dire che non ne potevate più! Che volevate stare maggior tempo insieme sì, ma mai che preferivate lasciarvi! "
" e se ci fosse un altro? "
" no! Questa cosa proprio no! Giulia tiene davvero a te e mai farebbe una cosa del genere"
" non ho detto che mi tradirebbe! Ma magari ha conosciuto uno e ha capito che non vuole più me! Oppure semplicemente non prova più quel sentimento... "
" o magari semplicemente sta male per qualcosa, è stanca o ha litigato con qualcuno e quindi è più silenziosa! Non fasciarti la testa prima del dovuto! Tra meno di tre ore sarà qui da te, e avrete tutto il tempo per parlare e raccontarvi come fate sempre! "
Verso orario di pranzo, prima di sederci a tavola e goderci tutto quello che è stato preparato, insieme a papà ci dirigiamo verso la stazione di Vicenza, dove Giulia sta per arrivare.
Le parole di mamma continuano a ripetersi senza sosta nella mia testa, provando così ad azzittire quei pensieri che mi stanno solo annebbiando la mente facendomi credere che Giulia abbia davvero deciso di lasciarmi.
Sono quattro anni che stiamo insieme, quattro anni che viviamo lontani, correndo per prendere treni e raggiungerci, quattro anni che non riesco a pensare a nessun'altra persona accanto a me... quattro anni che mi hanno regalato così tante belle sensazioni, che temo possano svanire da un giorno all'altro.
A ventitré anni qualcuno potrebbe pensare che l'idea di voler vivere per sempre con una persona specifica, di voler costruire con lei la propria famiglia, arredare una casa tutta propria, possa essere una follia... però è ciò a cui sto pensando ininterrottamente da mesi.
Credo ormai di aver esaurito ogni possibile scusante a voler realizzare questo desiderio, ma il timore che per quella ragazza, che sto attendendo scenda dal treno appena giunto al binario, non sia così, mi frena dal concretizzare ogni progetto pensato.
Quando finalmente la scorgo in mezzo alla decina di persone che si stanno allontanando dal mezzo che le ha portate fino a qui, non posso fare a meno di osservarla e di provare all'istante una fitta di dolore.
Non ho mai visto i suoi occhi così spenti e tristi... il passo poi è talmente lento e quasi zoppicante che mi porta immediatamente ad assumere un'espressione preoccupata!
Che ti è successo Giulia?
Non appena si trova davanti a me, alza lo sguardo e senza dire alcuna parola mi abbraccia nascondendo così il suo viso, più scavato dall'ultima volta, nel mio petto.
" ciao amore " le sussurro mentre con le mani passo ad accarezzarle i capelli sciolti, che le ricadono sulla schiena coperta da una felpa verde, che le ho regalato lo scorso anno.
" ciao Sangio " risponde lei staccandosi poi per baciarmi velocemente sulle labbra.
" che succede? " le domando incapace di resistere a chiederglielo, notando anche quanto siano estese e profonde le occhiaie, segno che abbia dormito davvero poco in questa settimana.
" ne parliamo dopo... ora andiamo a casa okay? Ti prego... "
Annuisco seppur non del tutto convinto e mano nella mano e a passo lento, raggiungiamo la macchina nera di papà.
Una volta rientrati, non facciamo in tempo a posare le giacche sull'attaccapanni che un piccolo tornando si fionda verso di noi, stringendoci le gambe con le sue manine.
" Virginia! Lasciali almeno entrare in casa" la rimprovera Andrea, mentre la mia nipotina continua a saltellare per attirare la nostra attenzione e farsi coccolare. 
" ciao piccolina! Ma quanto ti sei fatta grande?"esclama Giulia sorridendole, accarezzandole le guance paffute.
" certo zia Giulia! Sono nei mezzani ora! Sono grande" afferma Virgi facendo scoppiare a ridere la mia ragazza che sembra leggermente essere tornata più serena.
" sei proprio grande allora " le risponde, per poi posare lo sguardo su mia sorella che prontamente la raggiunge stringendola in un abbraccio affettuoso.
Quando però mamma con il tono autoritario che usa solo per richiamarci a se, ci avvisa di come il pranzo sia pronto, ci fiondiamo da lei e poco dopo veniamo sommersi da una quantità di cibo che potrebbe sfamare un esercito intero.
Tra una portata e l'altra i miei occhi si posano più volte su Giulia, cercando di capire che le sia successo e perché, nonostante stia fingendo bene davanti alla mia famiglia, sia così triste.
" zio Sangio, dopo vai a giocare con zio Abe?" domanda ad un tratto Virginia, mentre Andrea le pulisce la bocca sporca di sugo con il tovagliolo bianco.
" non lo so! Una partita a padel non sarebbe male, però vediamo che dice la bella fanciulla seduta accanto a me " esclamo sorridendo a Giulia che contraccambia subito il mio sorriso.
" per me va bene " risponde lei, seguita da Virginia che immediatamente domanda a sua madre se può venire con noi.
" magari mentre i ragazzi giocano, noi stiamo tra donne? Che dici? " chiede Andrea rivolgendosi a Giulia che annuisce per l'idea proposta.
" perfetto! Allora provo a chiedere anche a Franci così se non lavora si aggiunge "
Un paio d'ore dopo, senza dare troppe spiegazioni, dato che ormai ci conoscono bene, lasciamo il resto della mia famiglia al piano di sotto e in silenzio saliamo raggiungendo così la mia camera.
" finalmente soli! Quella bambina mi fa venire mal di testa da quanto parla " esclamo lanciandomi sul letto, tenendo allo stesso tempo d'occhio Giulia, che sorride scuotendo la testa, infilandosi poi nuovamente la felpa che prima aveva tolto.
" tu adori quella bambina " afferma lei, sdraiandosi accanto a me, incastrando i nostri occhi.
" adoro anche questa bimba " dico avvicinandomi maggiormente e baciandola il più avidamente possibile. Quando però le mie mani si posano sulla sua pancia piatta, desiderando toglierle qualsiasi vestito ha indosso, velocemente si scosta, mettendosi in piedi ed evitando allo stesso tempo il mio sguardo che la osserva confuso.
" che succede Giulia? "
" non mi va ora "
" d'accordo... non dobbiamo fare nulla che non vuoi, lo sai... ma che succede davvero? Perché i tuoi occhi sono così spenti? "
Non appena le faccio questa domanda, finalmente torna a guardarmi, forse colpita dall'essere stata scoperta, e ritorna a sedersi accanto a me.
" so che non sono la stessa... so che hai capito che qualcosa non va! E ti prometto che te lo dirò, giuro che lo farò... ma non ora... adesso ho bisogno solo di te, di sentirti vicino e basta " afferma accarezzandomi il viso, pregandomi di assecondarla e così annuisco, sentendola poi posare la testa sul mio petto stringendosi all'istante maggiormente a me.
" sono qui..." le sussurro lasciandole un bacio sui capelli prima che si addormenti.


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