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⚠️ Questo capitolo è interamente frutto della mia immaginazione.

Giulia

Una corsa unica, ecco come si potrebbe riassumere la mia vita in questi ultimi tre anni!
Correre per andare a lavoro, correre per andare a lezione, correre per gli shooting, correre per aiutare mamma con i nonni, correre per prendere i treni e raggiungere il mio ragazzo in giro per l'Italia e correre, correre ancora.
A volte penso che vorrei solo smetterla, fermarmi per recuperare fiato e soprattutto godermi appieno quello che mi circonda senza pensare subito a quello che dovrò fare successivamente... ma devo accettare che ora la mia vita significa anche questo.
Ricordo che quattro anni fa, quando tutto ebbe inizio con la partecipazione ad Amici, il programma che poi mi ha dato modo di poter fare della mia passione un lavoro e di innamorarmi di una delle persone più belle al mondo, vivevo la mia vita con meno ansie e meno frenesie... Forse semplicemente, questo era dettato dall'innocenza e dall'ingenuità con la quale facevo ogni cosa e in particolar modo dalla mia totale inesperienza.
Oggi infatti le cose sono davvero cambiate, ho maggior consapevolezza di me stessa, delle responsabilità che mi sono assunta, di cosa significa fare realmente sacrifici per ottenere quello che si desidera e quanta pazienza è necessaria coltivare per mantenere una relazione sana e duratura.
E seppur come in questo istante, a volte è vero che vorrei tornare indietro nel tempo per essere quella ragazza più tranquilla e meno ansiosa, quello che sono riuscita ad ottenere e a costruirmi oggi non lo scambierei con nessuna cosa al mondo.
È il suono incessante del mio cellulare a risvegliarmi da questi pensieri, mentre il treno sul quale viaggio, procede velocemente verso quella città che ospita uno dei più importanti eventi del nostro paese.
La settantacinquesima edizione del Festival di Sanremo avrà inizio proprio questa sera e dopo tre anni dall'ultima volta, Sangio ci parteciperà ancora come artista in gara, con la sua nuovissima canzone che già conosco a memoria e amo all'infinito.
" Giù sei partita? " mi domanda a bassa voce al telefono Francesca, la fidanzata e futura moglie di Abe, mentre in lontananza riesco a riconoscere la risata contagiosa del mio ragazzo, riecheggiare per quello che presumo essere il salotto.
Anche questa volta, come la precedente, la famiglia Damian ha deciso di riunirsi tutti insieme in una grande Villa, con la sola differenza che anche la piccola Virgi ed io riusciremo ad esserci per sostenerlo, anche se lui della mia presenza ancora non ne è a conoscenza.
Nascondergli questa cosa è stata un'ardua sfida, sopratutto considerando quanto desiderasse che lo raggiungessi, visto che tre anni fa a causa di alcuni impegni lavorativi non ero riuscita ad esserci.
Per quasi un mese Sangio ha insistito ogni giorno tempestandomi di domande, su cosa dovessi fare di così importante da non poter essere rimandato, e dopo le mie continue evasive, ma evidentemente convincenti risposte, si è arreso borbottando tristemente un semplice okay... Perciò non vedo proprio l'ora di assistere alla sua reazione quando mi vedrà a casa una volta tornato dal teatro.
" ciao Fra! Si, giusto venti minuti fa... " le rispondo, guardando poi nel piccolo monitor del treno l'orario in cui dovrei arrivare.
" ottimo! Ricordati appena scendi, di scrivermi"
" certo! Lì nessuno sospetta niente vero? "
" ma va, anzi! Fino a poco fa Sangio era mezzo depresso, ora grazie all'arrivo di Andrea e Virgi si è ripreso un po' "
" mi dispiace che sia triste... mi ha anche scritto prima dicendomi che vorrebbe che fossi lì con lui! Chissà come reagirà appena mi vedrà"
" oh secondo me scoppia a piangere! Questi Damian fanno i duri, ma in realtà sono super sensibili! Ti ricordi Abe quanto si è commosso quando gli ho risposto di sì alla proposta? "
" mamma mia sì, era in una valle di lacrime!"
" già! Ah ma tra l'altro complimenti! Sangio ci ha detto che andrete a vivere insieme a breve"
" ma che monello! Gli avevo detto che dovevamo dirvelo quando eravamo insieme "
" mi sa che è così emozionato per questa cosa che non è riuscito a tenersela per se "
" lo perdono solo perché si tratta di una bella notizia"
" eh si! È l'inizio di un qualcosa di molto importante... Dai ora Giù ti lascio, che se no quel rompiscatole del mio fidanzato viene a cercarmi e poi nascondergli qualcosa diventa troppo difficile"
" va bene! Ci vediamo tra poco "
" si, la posizione te l'ho inviata e troverai un taxi fuori dalla stazione ad aspettarti una volta arrivata"
" grazie Franci sei unica "
Tre ore dopo, con il sole già pronto a tramontare, scendo dal treno con il mio solito zainetto in spalla e a passo veloce mi dirigo verso l'uscita con lo sguardo concentrato per scorgere quell'auto che Francesca ha detto di aver prenotato per me...
Sono così talmente assorta che nemmeno mi accorgo di due ragazzi, entrambi con un cappuccio nero a coprirli in viso, avvicinarsi pericolosamente a me.
Non faccio in tempo a chiedere loro cosa vogliano, che mi prendono con forza, trascinandomi in un angolo nascosto e con uno spintone mi fanno perdere l'equilibrio cadendo così per terra, sentendo all'istante un dolore lancinante alla spalla destra.
Senza darmi la possibilità di fare qualsiasi cosa per difendermi, il ragazzo dagli occhi scuri si abbassa verso di me tappandomi la bocca per fermare le mie urla di terrore, mentre l'altro apre violentemente il mio zaino prendendo le cose di valore che tengo dentro.
Appena provo a muovermi per cercare di ribellarmi, un calcio forte mi colpisce lo sterno, seguito da una serie di schiaffi sul viso che mi porta subito a percepire un grande bruciore sulla pelle.
Chiudo gli occhi travolta dalla paura e con il corpo tremante, cerco di aggrapparmi ad un'immagine bella per non svenire e non lasciargli fare altro su di me. E così il viso di Sangio è la prima cosa a cui penso, il suo sorriso, la sua voce, le sue mani delicate, il calore del suo abbraccio...
Non riesco a pensare ad altro e dopo quelli che mi paiono minuti, trovo il coraggio di riaprire finalmente gli occhi e quando si scontrano con quelli del ragazzo che mi ha appena picchiata, sostengo il suo sguardo duro.
Non te la darò vinta, mi ripeto mentalmente più volte cercando la forza per non cedere!
Non appena il suono delle sirene della polizia inizia a risuonare per la via principale, entrambi si allontanano da me, correndo velocemente dalla parte opposta per fuggire, lasciandomi così sola e bloccata a terra per lo shock e il dolore che percepisco in più parti del mio corpo.
Quando con delicatezza i volontari della croce rossa mi caricano sull'ambulanza per portarmi all'ospedale, mi domandano chi desidero contattare, mentre non smettono per un solo secondo di controllare le mie ferite e così quando mi accorgo di aver ancora nella tasca della felpa nera il cellulare, che è rimasto nascosto dalla giacca che indossavo, chiamo subito Francesca.
" si? " domanda lei senza fare il mio nome, facendomi così capire che si trova nella stessa stanza insieme a Sangio.
" Fra ho bisogno di te... " riesco a dirle sussurrando prima di scoppiare a piangere raccontandole quello che è appena successo.


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