"Manuel..."
"Oh, è dimmela 'sta cosa, Simo', non te mangio."
È quasi mezzanotte, tutti dormono già ma Simone è sceso in salotto e ora è in piedi davanti a lui, anche se non sembra avere intenzione di parlare.
"Mi servirebbe..."
"Ti servirebbe? Daje Simo', voglio tornare a dormì."
"Mi servirebbe il tuo motorino, domani."
Aggrotta le sopracciglia e si alza in piedi. "E che ti servirebbe a fare?"
"Devo andare in un posto con Alex."
"No."
"Per favore?"
"Però lo guidi tu. E stai attento a quello che fate."
Simone inizia a saltellare sul posto prima di gettargli le braccia al collo "grazie grazie grazie."
Manuel si ritrova suo malgrado a stringerlo. "Ehi-" si lamenta quando lui cerca di sciogliere l'abbraccio "Simone stai qua. Me lo devi."
Lui ridacchia, prima di appoggiare la testa sulla sua spalla. "Grazie."
A quel punto si stacca "Stai attento, se no m'incazzo."
Lui annuisce e lo ringrazia un'altra volta prima di abbassarsi e lasciargli un bacio sulla guancia.
***
Manuel non sa perché lo stia facendo.
Non sa perché stia guardando e riguardando quella foto.
C'è qualcosa di familiare, a parte Simone e Alex che sono i soggetti. Non riesce a capire, finché non nota un dettaglio.
Le rocce, ci sono le rocce.
Ci sono le rocce e il fiume, è il posto dove Manuel ha portato Simone qualche settimana fa, dopo aver fatto l'albero.
Quindi, ricapitolando, Simone ha portato Alex nel posto di Manuel, col motorino di Manuel.
Ha tutto un qualcosa di assurdo, e lui sa di essere esagerato, ma Simone ci si impegna proprio, per farsi odiare.
Si sdraia sul letto, si pizzica il ponte del naso con due dita, ma non riesce a smettere di pensare. Non riesce a smettere a ricordare la bocca così dolce di Simone sulla sua, invece così prepotente e pretenziosa, le sue mani che lo stringono per non farlo scappare, il mondo che smette di girare. Non riesce a smettere di ricordare i suoi occhi colmi di lacrime dopo averlo ferito.
Vorrebbe convincersi che è tutta invidia mossa dalla solitudine, che la colpa è tutta di Alice, in primis, e poi di Simone, che si è preso il diritto di baciarlo contro la sua volontà, nel suo momento di massima fragilità, invece la colpa è tutta sua e lo sa bene.
È colpa sua perché continua a rimuginare su qualcosa che non sarebbe dovuto succedere, continua a guadare qualcuno che ai suoi occhi dovrebbe essere invisibile, continua ad anelare un contatto a cui dovrebbe semplicemente essere ostile. Continua ad essere geloso di qualcuno che dovrebbe invidiare, al massimo.
Manuel sa che la colpa è sua perché è stato Simone a baciarlo nel momento in cui lui si sentiva più solo, ma sa che quel bacio lui lo cercava già da tempo.
Se ne rende conto nel momento in cui si accorge che lui Simone l'ha sempre guardato, lo ha sempre pensato, lo ha sempre voluto al suo fianco.
E allora viene travolto, spezzato dalla consapevolezza. Non riesce a respirare, non riesce a pensare a nulla se non a quanto si senta sbagliato in quel momento, a quanto disgusto provi per sé stesso. Non riesce a scacciare quel pensiero in fondo alla sua testa che gli ripete che lui Simone non se lo può permettere. Lui deve guardare Alice, deve guardare Chicca, non Simone.
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In virtù della legge morale
FanfictionDove Manuel affronta un lungo e tortuoso (e oserei dire anche abbastanza doloroso) percorso di accettazione di sé.