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Simone sta scendendo le scale, e Manuel non sa perché abbia uno smoking. Cioè, sa che è la vigilia di Natale e magari stare in tuta non è proprio ottimale, ma dopotutto a cena ci saranno solo loro due, Alex, Virginia, Dante e Anita, che in realtà è la loro famiglia più Alex e sono le stesse persone che vede tutti i pranzi e tutte le cene, più o meno.

Mangiano volutamente lentamente, finire il cenone alle otto e mezza sarebbe un po' triste, anche se il cibo è così tanto che non finirebbero a quell'ora comunque. Lui e Simone parlano tranquillamente e a Manuel quella serata piace, sono tutti sereni, forse quello che è successo quella mattina ha placato gli animi, e poi si sa che a Natale sono tutti più buoni.

Dopo cena scartano i regali e Manuel è attento, ascolta la gente quando parla e quindi sa che ad Alex piace la musica, così gli ha regalato un disco, anche se non sa se gli piacerà, ma conta il gesto. A sua mamma ha regalato un quadro, è una loro foto e lei quando lo riceve, come sempre piange. A Virginia lui e Simone danno un bracciale, è molto fine, e ha una medaglietta con una S e una J incise. Anche lei piange, piangono un po' tutti quel Natale, e va bene così, a Manuel non dispiace, significa che condividono qualcosa, che sono una famiglia.
Ha pensato a lungo cosa regalare a Simone, il loro è un rapporto strano, non si fanno regali, si donano semplicemente l'uno all'altro, e basta a coltivare quello che c'è tra loro. Però è Natale, non può fare un regalo a tutti tranne che a lui, così gli regala la critica della ragion pratica ("perché noi non la rispettiamo la legge morale" scrive sul frontespizio). Anche a Dante regala un libro, ma questo lo ha scritto lui. Cioè, non è un romanzo o cose simili, è un libro di pensieri, è un insieme di pagine dove raccoglie tutti i ragionamenti e le opinioni che fa e ha sui filosofi. Sono appunti che ha preso nelle sue ore, non lo ha modificato nemmeno un po', glielo ha dato con le pagine strappate, gli scarabocchi della noia e le dediche dei suoi compagni (cioè Luna e Simone, che per inciso su una pagina gli ha scritto 'ti sopporto anche se sei stronzo e mi tratti male, B.J.)

Dante apprezza molto, anche se non ci ha speso nemmeno un soldo gli ha messo in mano quello che molto spesso non ha il coraggio di dire in classe, si è mostrato sotto una luce nuova, gli ha dimostrato che si fida di lui.

"Ma che è BJ?" chiede.

Lui e Simone si guardano e ridono "oddio" sussurra il più piccolo, ma non hanno intenzione di dirglielo. Pensa che rimarrà una cosa loro.

Dopo, Manuel esce a fumarsi una sigaretta, dentro la casa c'è un caldo soffocante nonostante il camino sia piccolo confrontato con la casa imponente e sia pieno inverno, e quando esce il vento gli taglia la pelle e lo sbalzo termico lo fa sobbalzare, ma sta in silenzio e si gode il freddo sul corpo mischiato alla sensazione rilassante del fumo. Alza lo sguardo, il cielo è stranamente limpido e le stelle si vedono molto bene.

Entra in casa "oh, venite a vedere fuori" dice, e mentre li aspetta si sdraia sull'erba ghiacciata.

"Manuel! Che fai lì? Vieni su, prendi freddo." Sua madre è troppo apprensiva, troppo preoccupata, troppo tutto. Lui vuole vivere, e ora sta vivendo, lo sente.

"Shh, ma' non vedi che sto in contemplazione? Vieni anche tu."

"Te sei matto!" gli risponde lei, ma Simone si sdraia affianco a lui.

"Simone!" gli urla suo padre, ma lui non gli presta attenzione.

Manuel si gira verso Alex e "te che non c'hai nessuno che ti rompe non vieni?" gli chiede, e lui gli sorride ma scuote la testa.

"Dai, non rompere, vieni." lo esorta il più piccolo.

"Però mi dai un bacio" risponde lui.

"Non ho voglia di alzarmi, vieni qua prima."

In virtù della legge moraleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora