"Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno."
Giovanni Falcone"«Volare mi fa paura» stridette Fortunata alzandosi. «Quando succederà, io sarò accanto a te» miagolò Zorba leccandole la testa."
Luis Sepúlveda"Non ho mai sentito di appartenere a nessun posto. Ma tu mi fai sentire come se ci fosse un posto per me."
Cassandra Clare
16. RisarcimentoNon si erano detti altro. Malfoy si era limitato ad alzarsi, pagare il conto lasciato scoperto da Blaise e Pansy e a incamminarsi lungo una strada laterale dopo averle fatto cenno di seguirlo.
Hermione si era sentita mortificata e incredibilmente in colpa, aveva seguito il biondo incapace di proferire verbo, per tutto il tragitto aveva rimuginato sulle dure parole che aveva usato Draco per descriversi, e aveva capito di aver sbagliato ancora una volta.
Tutta quella situazione le stava sfuggendo inesorabilmente di mano, stava capitando tutto così velocemente che non riusciva più a rimanere al passo e pensare con lucidità, anche se effettivamente la sua ragionevolezza sembrava averla abbandonata ben prima che incontrasse Malfoy a Washington. Aveva deciso di scommettere su di lui e l'aveva seguito a New York, non si sarebbe tirata indietro proprio in quel momento ma era altresì conscia che così non sarebbero arrivati da nessuna parte e, purtroppo, l'unica ad avere colpa in quel momento era proprio e solo lei. Ancora una volta.
I pregiudizi di un tempo ogni tanto riaffioravano prepotenti e, puntualmente, venivano smentiti e sgretolati dall'Ex-Slytherin che, con molta fermezza, le rammentava ciò che era stato e le spiegava ciò che era divenuto.
Draco Malfoy aveva messo alla sua mercé l'intero sé stesso, la parte bella e quella brutta, la luce e l'oscurità che coabitavano in lui, il suo raziocinio e la sua istintività. Non si era nascosto o giustificato, le aveva presentato al verità nuda e cruda dandole la possibilità di scegliere. E lei finiva per ripagarlo ogni volta con il dubbio e il sospetto.
Che razza di persona era diventata? Dov'era finita l'Hermione Granger che un tempo sarebbe stata disposta a dare una seconda opportunità a chiunque l'avesse chiesta?
Si erano fermati ad un paio di incroci dove Draco era stato avvicinato da uomini e donne che sembravano conoscerlo piuttosto bene, aveva scambiato con loro qualche parola ed una stretta di mano, poi avevano proseguito nuovamente in religioso silenzio, zigzagando tra la gente scompostamente riversata lungo le strade.
"Benvenuta a casa mia." Le aveva freddamente detto ad un certo punto, facendola arrestare di colpo sul posto.
Hermione aveva alzato il naso verso l'alto e si era persa ad osservare la maestosa struttura che si innalzava proprio di fronte a lei. L'edificio in cui Malfoy risiedeva non era altro che un palazzo a pianta rettangolare, alto circa 7 piani, caratterizzato da una colorazione esterna ocra uniforme, dai pronunciati tetti a cuspide -su cui svettavano innumerevoli abbaini e pinnacoli ornamentali- e dalle numerose balaustre, nicchie e decorazioni zoomorfe in ferro battuto che si ripetevano lungo tutte le quattro facciate dell'austera struttura. A ben pensare, un edificio simile poteva essere tranquillamente ricondotto alla tipica architettura che aveva tenuto banco nella New York No-Mag per tutta la seconda metà dell'Ottocento. L'ingresso era costituito da un ampio portale ad arco ribassato affiancato da due coppie di grosse lanterne in ferro battuto che fungevano da illuminazione, sia per la strada che per l'entrata del palazzo stesso, durante le ore più buie della giornata.
STAI LEGGENDO
The Wedding (I Said No)
FanfictionNella meravigliosa e avanzata società magica un Matrimonio è per sempre. Una sorta di condanna più che una rosea visione della vita coniugale. Non esistono tradimenti, litigi, dissapori, infelicità, lacrime o dispiaceri in grado di sciogliere una pr...