Amore Mio

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Attenzione: In questo capitolo sono trattati temi sensibili quali violenza fisica e sessuale.




24

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24. Amore Mio




"Hermione." La richiamò Ron con un disgusto tale nella voce che la fece tremare.

Si avvicinò alla propria bacchetta abbandonata, perseguendo il proprio istinto di sopravvivenza che sembrava essersi del tutto risvegliato prepotentemente per la prima volta dai tempi della Guerra.

"Expelliarmus!" Tuonò il rosso facendole volare via il legno dalle dita e afferrandolo al volo, da buon portiere quale era sempre stato. "Questa non ti serve." Biascicò.

La riccia vide con orrore la propria bacchetta piegarsi sotto le dita spesse del suo ex fidanzato.

"Ti prego, non farlo..." Lo supplicò prima di udire il legno scricchiolare e poi sbriciolarsi definitivamente in due pezzi distinti.

Una lacrima di rabbia, incredulità e frustrazione le abbandonò le ciglia bagnate. La sua bacchetta, la sua amica e compagna di mille avventure, la sua unica arma di difesa. "Perché?" Soffiò risentita. "Perché l'hai fatto?! La mia bacchetta!" Strillò acuta pestando un piede a terra. Aveva combattuto una Guerra con quel legno incantato, aveva salvato Harry dai Ghermidori, protetto ogni notte la tenda in cui si erano accampati, aveva imparato a usare la magia! Era stata quella bacchetta ad accompagnarla nel primo, vero incantesimo della sua vita. Il suo essere una strega dipendeva solo ed esclusivamente da quell'apparentemente innocuo bastoncino che ora rimaneva spezzato in due ai piedi del rosso, totalmente inutilizzabile e privo della sua incantata magia.

I suoi genitori apparvero sull'uscio della porta, Robert furente provò a interporsi tra il ragazzo e la figlia ma Weasley fu più veloce e, dopo averlo allontanato con uno spintone sgraziato, sigillò la porta con un incantesimo impedendo ai Signori Granger di intervenire in alcun modo.

"Perché l'ho fatto?" La schernì lui in risposta. "Che te ne fai di una bacchetta magica quando puoi essere la puttana dell'Ambasciatore? Rispondimi, a che ti serve la magia quando potresti avere tutto facendo solo la fatica di aprire le gambe, eh?" Sibilò cattivo come Hermione mai l'aveva visto prima.

Indietreggiò appena il rosso iniziò ad avanzare iracondo verso di lei. La camera era piccola e mai come in quel momento le sembrò angusta e soffocante. Fu costretta a fermarsi quando i calcagni nudi toccarono la parete ruvida dietro di lei.

"Ti è piaciuto?" Gracchiò lui ad un passo dal suo volto.

"Cosa?" Domandò in risposta, tentando di non far tremare la voce.

"Come cosa? Farti scopare da lui, ovvio. Ti è piaciuto? E' bravo? Meglio di me?" Chiosò maligno.

"Smettila, Ronald."

The Wedding (I Said No)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora