Due corpi e due anime

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Quando Manuel se ne va, Andrea pretende di avere una spiegazione da parte di Simone.

"Quel ragazzo... È importante per te?"

"Gli voglio bene"

"Ma se ha detto che avete scopato. Scherzava, no?"

"Non scherzava. Ma è stato un momento di debolezza"

"Da parte di chi?"

"Da parte sua. Era molto nervoso quella sera"

"Dai non venire a raccontarmela. Chi è nervoso non fa certe cose.
E poi dai, hai visto che ha fatto il gelosetto. Mi voleva menare"

"Manuel non rappresenta un problema se è questo che ti preoccupa"

"Devo sapere se posso uscire con te senza trovarmi l'auto rigata"

Simone trattiene una risata.

"Questo non lo posso sapere"

Andrea sorride a Simone e gli lascia un bacio sulle labbra.

Durante la serata, Manuel non fa altro che rigirarsi nel letto, con il telefono in mano, nella speranza di vedere qualche foto o video della festa.

Poco dopo vede una foto pubblicata da Luna. Lei sorride accanto al suo ragazzo; dietro, Chicca, Laura e Monica ridono.

Di lato, Simone e Andrea sono vicinissimi e sembrano felici.

Il braccio di Andrea è intorno alle spalle di Simone.

Manuel inspira e butta fuori l'aria dopo lunghi secondi.

A quel punto spegne il telefono e lo lancia per terra.

L'idea di star perdendo Simone, sempre di più, lo addolora profondamente.

-

Il mattino dopo, il professor Balestra fa ingresso in classe.

"Buongiorno ragazzi"

La classe risponde al saluto.

"Scusate il ritardo ma mi sono fermato in aula professori. Allora", dice prendendo un gessetto.
"Quella di oggi sarà una lezione diversa dal solito. Dimentichiamo per il momento la filosofia.
Vorrei che sceglieste un compagno, o una compagna, con cui parlare di qualcosa che vi fa sentire bene.
Lo faccio perché dire ad alta voce ciò che ci fa sentire bene, può essere d'aiuto per affrontare la giornata in modo sereno. Parliamo di una cosa abbastanza veloce, massimo cinque minuti a testa.
Le coppie le formate voi. Buon lavoro".

I ragazzi iniziano a formare delle coppie.

Simone lancia uno sguardo rapido in direzione di Manuel e si accorge che lo sta fissando.

"Beh? Lo vuoi fare con me?", gli chiede Manuel.

"Non eri incazzato?"

"La mia vita non gira intorno a te.
Se me girano le palle ce metto poco a tornare come prima".

Simone si trattiene per non rispondere a quella che gli è parsa una provocazione.

"Allora", dice. "Cos'è che ti fa stare bene?"

"Inizia tu"

"Va bene, inizio io. Cos'è che mi fa stare bene... Le persone che non hanno paura. Mi fanno sentire al sicuro"

"C'hai solo quella parola in bocca. Paura"

"Sì. Ultimamente è l'unica parola che mi sento di usare in tua presenza"

"Ah in mia presenza. Perché invece, com'è che si chiama, il regazzino del bar, lui non ha paura ve? Lui è perfetto"

"Cosa c'entra Andrea adesso?"

"Lo difendi pure. Te devo ricordá che quello a momenti me menava alla festa?"

"L'hai provocato, Manuel. Cosa potevi aspettarti?"

"Lascia stare Simó come sempre sono io quello che ha torto"

"Ma adesso perché ti arrabbi? Perché ti metti a fare queste scenate di gelosia?"

Manuel ride.

"Geloso? Io? Famme il favore"

"Perché hai voluto fare coppia con me se poi fai lo stronzo?"

"Volevo parlarti di una cosa. Ma non è né il momento né il luogo adatto. Vieni da me dopo la scuola?"

"Hai fatto lo stronzo fino ad adesso. Dammi un buon motivo per dirti di sì"

"È importante".

Dopo la scuola, Simone torna a casa con Manuel in motorino.

Nella sua testa frullano molti pensieri.

Durante il tragitto, nessuno dei due dice niente.

Giunti a destinazione, Manuel apre la porta di casa e si porta di lato per far entrare Simone.

Manuel fa un bel respiro e si decide a parlare.

"Sarò diretto. Non me piace quello stronzo lì, Andrea.
Deve piacere a te, mica a me, dirai.
E c'hai ragione. Completamente ragione. Però Simó, io proprio non riesco a vederti insieme a lui.
Me sale di tutto.
Rabbia, tristezza, non lo so. È una sensazione di merda"

Simone deglutisce.

"Io... Apprezzo la sincerità ma non capisco dove tu voglia arrivare.
Non posso smettere di frequentarmi con una persona perché a te dà fastidio, Manuel".

"C'hai ragione".

Manuel guarda il pavimento, torna con lo sguardo rivolto verso Simone e gli si avvicina.

Il tempo sembra fermarsi.

Manuel vorrebbe strappare i vestiti di dosso a Simone, ma l'orgoglio e la paura lo bloccano.

Non vuole iniziare una relazione con lui (che cosa penserebbero gli altri?), eppure sente di esserne attratto come non lo è mai stato per nessuno.

Prende coraggio e dopo essersi avvicinato ulteriormente a Simone, si ferma così vicino a lui che può percepire a pieno la tensione che si è creata.

Lo guarda negli occhi: sono così belli, enormi e pieni di ansia.

Manuel ride interiormente: la sensazione che sta percependo è tale e quale a quella che aveva provato al cantiere, appena prima del loro primo bacio.

Accade così, in un'atmosfera magica, due corpi e due anime fragili e innamorate l'una dell'altra.

Manuel allunga un braccio e con le dita sfiora la mano di Simone, facendogli provare una piacevole scossa in tutto il corpo.

Fa aderire le sue labbra a quelle di Simone e poi si baciano.

I primi secondi sono decisivi: il bacio è un po' incerto, timido, e poi sempre più intenso.

Mentre le loro labbra si incontrano, anche i corpi vogliono la loro parte.

Simone si toglie la maglietta, prende le mani di Manuel e le fa aderire al suo petto.

Le sue mani sono calde.

I loro volti sono rossi.

I respiri diventano sempre più ansimanti.

Manuel, mai come prima d'ora, è convinto di star facendo la cosa giusta.

*

Tortellini 4ever

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