Di sera, sul tardi, Manuel chiama Simone."Mi avevi detto che mi avresti chiamato"
"Sì scusami ho la testa da un'altra parte"
"Hai parlato con tuo padre?"
"Sì. Mi ha detto che l'ha capito da solo"
"E come ha fatto a capirlo da solo? Manco io l'avevo capito"
"Da alcuni segnali"
"Segnali da parte tua? Tipo?"
"Dei segnali"
Manuel ride.
"Te vergogni?"
"Avresti potuto coglierli a suo tempo"
"Dai dimme un po' sti segnali"
"Uno solo. Quando stavi dormendo in classe. Ti guardavo"
"E a che pensavi?"
Simone esita.
"A quanto avrei voluto fermare il tempo".
Simone non lo può vedere, ma Manuel sorride teneramente.
"Potevi scattarme una foto"
Simone ride.
"Te posso fa' na domanda?", chiede Manuel.
"Dimmi"
"Perché proprio io?"
"Perché mi sono reso conto che non potevo fare a meno di vederti anche se ti comportavi da stronzo strafottente.
E poi lo sapevo che non eri veramente così""Chi te l'ha detto che non sono veramente così?"
"Mi bastano gli ultimi giorni passati insieme"
"Però abbiamo litigato"
"Siamo sempre riusciti a risolvere. Dovrebbe bastare".
Manuel annuisce e Simone decide di porgli la stessa domanda.
"E come mai proprio io?"
"Non c'ha senso la domanda rivolta a me. È diverso"
"Ah sì? Diverso del tipo?"
"Lo sai che io non sto capendo un po' di cose. Mica ce pensavo io ai ragazzi prima di conoscerti"
"Anche io ho vissuto la stessa cosa.
E cos'è cambiato quando mi hai conosciuto?""Devo ancora capirlo bene. Ma sono felice. Va bene così".
Simone sorride.
"Lo stesso vale per me. Senti ma, sei in camera sì?"
"Sì perché?"
"Guarda sotto il cuscino".
Manuel solleva il cuscino e trova la canottiera di Simone.
D'istinto, la avvicina a sé e la annusa.
Profuma di Simone.
"C'è la mia canottiera. L'hai trovata?"
"Sì"
"È profumata anche"
"Ah. Non ci avevo fatto caso"
"Se vuoi puoi metterla"
"Apprezzo ma c'ho già la mia. Me la tengo qui accanto così sei contento".
Simone ride.
"Come vuoi. Ora vado"
"Ndo vai?"
"Aiuto un po' mia nonna in cucina, poi casomai ti scrivo più tardi eh?"
"Va bene. A dopo allora".
Una volta chiusa la chiamata, Manuel si sfila la maglietta e la canottiera e si infila quella di Simone.
Gli sembra quasi di essere chiuso tra le sue braccia.
Il profumo della canotta gli entra nelle narici e sembra diffondersi in tutto il corpo.
Sa di vaniglia.
Senza rendersene conto, Manuel si ritrova a pensare ai momenti di intimità passati con Simone.
Ai loro corpi a contatto, alle farfalle nello stomaco e al respiro caldo sul suo collo.
E ancora alle sue mani grandi che gli accarezzavano la pelle, al tremolio delle gambe e al cuore che batteva all'impazzata.
Ai suoi baci, caldi e umidi, ai suoi occhi grandi come il mondo e al suo timido sorriso innocente.
"Cosa mi hai fatto Simo, cosa mi hai fatto", pensa Manuel ad alta voce, rendendosi conto del sentimento intenso che sta nascendo dentro di sé.
*
Io fiera di questo capitolo dolcino 😭
#tortellini4ever
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Simuel
RomanceManuel ha tagliato ogni rapporto con Simone perché ha paura di ammettere a se stesso di essersi preso una cotta per lui. Finché un giorno Manuel viene a sapere che Simone è rientrato nel giro di Sbarra... - "Avete scopato?" Manuel lo guarda negli oc...