Come un fulmine a ciel sereno

1.1K 64 9
                                    


Intanto, nella testa di Anita continua a presentarsi il momento a cui ha assistito entrando nella stanza di Manuel.

Aveva ragione Dante.

I due ragazzi sono innamorati l'uno dell'altro.

Come aveva fatto ad accorgersene? Probabilmente da qualche sguardo di complicità in classe... O magari era stato Simone a confessarglielo?

Ma più di tutto, ciò di cui non riesce a capacitarsi Anita, è perché Manuel non gliene abbia mai parlato prima.

Che sia successo tutto in fretta? Che Manuel si vergognasse?

Il periodo dell'adolescenza è una fase molto delicata, in cui ognuno impara a conoscersi e a guardarsi dentro, cercando di trovare delle risposte a delle domande sulla propria persona.

Chi siamo, chi vogliamo diventare.

Cambiano le nostre priorità, i nostri interessi, sogni e desideri.

Combattiamo contro le nostre insicurezze, accogliamo nuove emozioni, esperienze. Sensazioni.

Però molto spesso non riusciamo a sentirci a nostro agio nel parlare con gli adulti.

Cosa potrebbero saperne loro?
Preferiamo confrontarci con i nostri coetanei, che vivono quotidianamente i nostri stessi problemi e si pongono gli stessi dubbi.

Anita porta una ciocca di capelli dietro le orecchie e intanto riflette.

Ha deciso.

Vuole affrontare l'argomento con Manuel, parlargli di quello che ha visto.

Senza metterlo in imbarazzo, cercando solo di farlo sentire al sicuro.

Attende così Manuel in salotto, in compagnia di un libro e di una tisana calda.

Dopo circa venti minuti, Manuel raggiunge la madre.

"Manuel, possiamo parlare?"

"Sì me prendo l'acqua e arrivo"

"Simone è di là? Ci sente?"

"C'è la porta chiusa. Che me devi dì?"

"Ecco, io... volevo parlare un po' di te. Non parliamo mai. Come ti senti in questo periodo?"

"Come me devo sentì? Tutto apposto ma'"

"C'è qualcosa di cui vorresti parlarmi? Dico seriamente. Tu mi puoi dire tutto"

"È per prima ve?"

"Sì"

"Simone vuole farsi un tatuaggio, tutto qua. Se tu hai visto cose strane non è colpa mia"

"Sulla bocca vuole farselo?".

Manuel si irrigidisce.

"Io devo tornare da Simone"

"Ecco bravo, chiedigli di raggiungerci in salotto"

"Sta dormendo. E poi non ha niente da dire"

"Non me lo vuoi proprio dire eh? Devo toglierti le parole di bocca"

"Ma' basta insistere. Dico davvero"

"Va bene. Ma ricordati che sono tua madre e io voglio solo che tu sia felice. Mi ferisce sapere che c'è qualcosa, o meglio, qualcuno che ti rende felice e io ne sono all'oscuro.
Ma dopotutto è una tua scelta. E la rispetto. Io sono sempre qua. Quando vuoi parlare sai dove trovarmi".

Manuel si gratta la nuca e si siede.

"È inutile che ce giriamo intorno.
Ho capito. Hai visto.
Non so manco da dove partire. È una cosa successa velocemente. Devo ancora rendermene conto".

Anita sorride e posa una mano su quella di Manuel.

"Gli vuoi tanto bene eh?"

"Simone è speciale"

"Vedi di non spezzargli il cuore, Manuel"

"Basta poco per spezzarglielo.
Tutto l'opposto mio. Chissà cosa ha trovato in me"

"Anche tu hai un cuore enorme. E Simone è riuscito ad accorgersene. Solo che cerchi di mascherarlo"

"A quanto pare non l'ho mascherato bene".

Anita ride.

"E invece tu? Cos'hai trovato in lui?"

"Me fa stare bene. So solo questo"

"Quand'è che ti sei reso conto che tra di voi c'era una scintilla diversa dall'amicizia?"

"Non lo so. È capitato e basta. Sai quando succede qualcosa che non ti saresti mai aspettato?"

"Come un fulmine a ciel sereno"

"Come un fulmine a ciel sereno".

Manuel e Anita si guardano e si sorridono.

"Mo' basta perché poi me metto a piagne", ride Manuel.

Anita ride con lui.

"Credo che sia stata la nostra chiacchierata più bella di sempre. Ti voglio bene Manuel".

Madre e figlio si stringono in un caloroso abbraccio, durante il quale Manuel si rende conto che non ha motivo di sentirsi sbagliato.

"Puoi non farne parola con Simone?"

"D'accordo"

"Voglio essere io ad affrontare il discorso con calma"

"Certo. I vostri amici lo sanno?"

"Lo sai solo tu ma'"

"E Dante"

"Dante?"

"Mi aveva accennato che probabilmente Simone aveva una cotta per te.
Ma lì per lì non ci avevo dato peso"

"Dante lo sapeva? E come l'ha scoperto?"

"Non lo so"

"Dici che gliel'ha detto Simone?"

"Magari sì. Vedi che alla fine Simone non è deboluccio come credi. Ha avuto tanto coraggio. Sotto quei ricci si nasconde un ragazzo che è capace di tenerti testa se vuole. Forse è questo uno dei motivi per cui ti piace".

Manuel sorride. Forse sua madre ha ragione.

SimuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora