Dopo la conversazione confortante avuta con la madre, Manuel fa ritorno in camera e si stende nel letto accanto a Simone.Senza rischiare di svegliarlo, Manuel gli appoggia una mano sulla testa e gliela accarezza sorridendo.
È così tenero.
Mentre osserva il viso angelico di Simone, Manuel si maledice mentalmente per aver tentato di allontanarlo dalla sua vita.
Grazie a lui ha imparato che vivi male se hai paura.
Che devi buttarti.
Che il giudizio degli altri non è altro che aria.
Perché chi ti ama vuole la tua felicità.
Ed infatti Anita ha saputo accogliere positivamente questo lato nascosto del figlio che lui non riusciva ad accettare.
Mentre Manuel rimane in silenzio immerso nei suoi pensieri, Simone si rigira nel letto e apre appena gli occhi.
Manuel distoglie lo sguardo dal soffitto e se ne accorge.
"Buongiorno. Dormito bene?"
"Benissimo"
"Potevi russá meno"
"Ma tu russi"
Manuel ride.
"Hai dormito anche tu?", gli chiede Simone.
"No. Sono stato qui e poi sono andato di là. Ho parlato con mia madre"
"Di cosa?"
"Sa di noi due"
"Gliel'hai detto tu?"
"Ci ha visti. Lo sai"
"E non potevi dirle che aveva visto male?"
"Ci ho provato. Ma poi tu scusa non eri quello che voleva che si facessero le cose senza preoccuparsi degli altri?"
"Sì ma avremmo potuto aspettare"
"Allora facevi prima a startene a casa"
"Perché devi fare lo stronzo?"
"Perché prima o poi sta storia sarebbe venuta fuori e non serve che te incazzi"
" 'Sta storia"
"Come la devo chiamá? Senti sei incazzato chiudiamo il discorso"
"Ma sei tu quello incazzato"
"Mia madre sa di noi e dai di matto. E poi sono io"
"Ti sei agitato tu, Manuel. Ho solo detto che sarebbe stato meglio farglielo sapere più avanti"
"Anche tuo padre lo sa".
Simone sbarra gli occhi.
"No"
"Ti dico di sì. È stato lui a dirlo a mia madre"
"Come sarebbe a dire? È impossibile"
"Quindi non sei stato tu a dirglielo?"
"Non gliene ho mai parlato. A momenti comunichiamo a gesti"
"Beh ma se non sei stato tu allora...?"
"Me la vedo io"
"Te ne vai ora?"
"Meglio di sì"
"Vengo con te?"
Simone esita.
"Ti chiamo io più tardi".
Così Simone saluta Manuel e lui lo stringe forte a sé.
Qualche istante dopo, Simone fa ritorno a casa, dove incontra Dante intento a leggere un libro in salotto.
"Ciao Simone"
"Papà dobbiamo parlare"
"Non ti sei neanche tolto la giacca. Mettiti comodo prima"
"Lascia stare, devo sapere una cosa"
"Di cosa mi devi parlare?"
"Di Manuel"
"Cos'è successo?"
"Lo sai bene cos'è successo. Anzi forse lo sai più di me"
"Non riesco a seguirti"
"Cosa mi dici se ti dico io e Manuel?"
"Mi sembrate buoni amici. Che ogni tanto si scannano. Non riesco ancora a seguirti"
"Ah quindi non sei andato a dire ad Anita che io sono innamorato di Manuel".
Dante si schiarisce la gola, come per cercare di mandare via il velo di imbarazzo che prova.
"Te ne avrei parlato Simone"
"Quando? Quando papà? E chi è stato a dirtelo? Mamma?"
"Tua madre lo sapeva?"
"Come sei venuto a saperlo se no spiegami"
"Io... Ho colto dei segnali"
"Dei segnali? Tipo quali?"
"Un padre o una madre non hanno bisogno di molto per capire certe cose"
"Lasciamo da parte la filosofia e arriva al dunque"
"Quando guardavi Manuel, per esempio. In classe, mentre dormiva. Avevi gli occhi innamorati Simone"
"Non vuol dire niente, ero sovrappensiero"
"Sarà"
"Cos'altro? Sentiamo"
"Il video in cui riprendi Manuel che dorme. L'ho visto per sbaglio"
"Frughi tra le mie cose? Grande padre che sei. Complimenti"
"Simone. Guarda in faccia la realtà. Tu sei innamorato di Manuel. Io lo so. E va bene così. È bellissimo.
Ora sei pieno di rabbia dentro perché muori dalla voglia di gridarmelo ma non riesci. Quindi sarò io a dirlo per te.
Le cose stanno così. Quando sarai tu a volermelo confermare, allora sarò molto fiero di te. Più di quanto lo sia già ora"Simone rimane in silenzio e abbraccia suo padre.
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Simuel
RomanceManuel ha tagliato ogni rapporto con Simone perché ha paura di ammettere a se stesso di essersi preso una cotta per lui. Finché un giorno Manuel viene a sapere che Simone è rientrato nel giro di Sbarra... - "Avete scopato?" Manuel lo guarda negli oc...