Distruzione e paura

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Sono davanti al pensatoio da quasi trenta minuti con le fiale in mano. Ho paura. Ho davvero tanta paura. Ho paura di scoprire cose che è meglio che non sappia, cose che potrebbero sconvolgermi.  Ho paura di farlo e poi non riuscire a reggerne il peso. Devo essere forte, non solo per me ma per tutti quelli che mi sono intorno. Alcune volte tutto questo mi sembra troppo per me. Sono solo una ragazzina di 17 anni e certe volte vorrei solo spegnere tutto. Adesso però devo reagire. Devo trovare il coraggio. Devo farlo se voglio tornare dalle persone che amo e se voglio prendere le redini della mia vita una volta per tutte. Verso le fiale nel pensatoio e senza pensarci ancora immergo la testa.

Cado sul pavimento. Il legno è vecchio, quasi usurato. La luce è lieve, proveniente da un paio di candele poste qua e là per la stanza. Mi alzo e vedo una donna, mia madre, seduta al lungo tavolo che prende l'intero salotto. Ha le mani alla testa disperata. Guardo un po' la camera. Un calendario mi mostra la data di questo ricordo; 4 Maggio 1979. Tutti i giorni precedenti sono segnati in rosso sul calendario ma il motivo mi è sconosciuto. Il resto della stanza è completamente spoglio. Non ci sono foto ne decorazioni. I muri pieni di muffa e perdite d'acqua sembrano cadere a pezzi da un momento all'altro.
Kreacher entra nella stanza e parla con mia madre cercando di consolarla.

Kreacher: "Padrona non deve stare così. Padron Regulus tornerà presto."

Eileen: "No! Non è sicuro.."

Di colpo si sente una porta aprirsi. Mio padre entra nel salotto. È completamente distrutto, sudato, e ha lividi e ferite sul viso. Kreacher si affretta ad accoglierlo ma Regulus gli fa cenno di lasciarli soli.

Eileen: "Ti devo parlare."

Regulus: "Che è successo?"

Eileen: "Devi smetterla! Devi smettere com questa storia. Io non ce la faccio più. Non so mai quando tornerai e se tornerai."

Regulus: "Sto cercando di tenerci in vita."

Eileen: "Alleandoti con il nemico?!"

Regulus: "Non posso fare altro. Lo sai."

Eileen: "Perché Regulus? Perché hai decido di unirti a loro tempo fa?"

Regulus: "Ne abbiamo già parlato. Non avevo scelta."

Eileen: "Si! L'avevi. L'hai sempre avuta."

Regulus: "Se non mi fossi unito dove staremo adesso?! Con Sirius che non vuole più vedermi?! O come i Potter che hanno una taglia sulla testa?! Dimmi! Dimmi che fine avremmo fatto."

Eileen: "Sicuramente migliore di questa."

Regulus: "Saremo morti! Come la maggior parte dei maggi che si schiera contro il Signore Oscuro!"

Eileen: "Ma guardati.. morirai presto continuando così. È un mostro. Non gli interessa nulla di te o dei suoi seguaci. Siete solo le sue pedine e appena gli sarete inutili vi eliminerà."

Regulus: "Secondo te non lo so questo?! Non so che è una persona orribile e meschina?!"

Eileen: "Se lo avessi saputo avresti seguito tuo fratello."

Regulus: "E far parte dell'Ordine?"

Eileen: "Almeno saremmo stati dalla parte giusta."

Si guardano negli occhi. La tristezza li pervade.

Regulus: "Tu sai che non sono dalla sua parte."

Eileen si alza a si avvicina a lui. Gli prende la mano e gliela bacia.

Eileen: "Lo so.."

Regulus: "Non volevo questa vita per noi. Non l'ho mai voluta. Non volevo che ti dovessi nascondere in un orrenda e vecchia casa. Non volevo che soffrissi. Forse non saresti mai dovuta venire con me."

L'altra faccia della medagliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora